L’associazione Radicali Rimini “Piergiorgio Welby” lascia questa nota al fine di commentare i risultati dei 5 referendum “giustizia giusta” tenutisi domenica 12 giugno e conclusi con il mancato raggiungimento del quorum.
“Dispiace che i cittadini – scrive l’associazione Radicali Rimini – abbiano scelto di disertare le urne nonostante l’importanza dell’argomento trattato, la nostra provincia si attesta terza per affluenza in Emilia-Romagna, ma soltanto con un magro 23%.
La giustizia — prosegue la nota dell’associazione Radicali Rimini — è uno dei tanti temi che la politica italiana non affronta mai nelle sedi opportune, purtroppo non è stato possibile tentare un principio di riforma nemmeno attraverso lo strumento referendario.
Le possibili spiegazioni per il mancato interesse sono molteplici: alcuni quesiti forse sono apparsi troppo tecnici, per quanto ciò non dovrebbe rappresentare un limite all’esercizio della democrazia. Sono da considerarsi responsabili anche il lungo, assordante silenzio di gran parte del mondo mediatico e soprattutto la bocciatura per conto della corte costituzionale di tre quesiti referendari molto sentiti: il referendum eutanasia legale, cannabis legale ed il referendum sulla responsabilità civile dei magistrati, sottratti al plebiscito popolare per motivazioni manifestamente politiche. La loro presenza tra le schede avrebbe certamente permesso di vedere un’affluenza ben più ampia questa domenica.
Giorgio Gaber cantava: “la libertà è partecipazione“. Il disinteresse e l’indifferenza invece sono come un morbo per la democrazia, ma il nostro attivismo non si fermerà. Continueremo — conclude la nota dell’associazione Radicali Rimini “Piergiorgio Welby”— a lottare perché l’Italia possa diventare un paese più libero, più civile e più giusto.