Home > Ultima ora Attualità > Rimini, come riconoscere le imprese a partecipazione mafiosa: “Serve consapevolezza”

Rimini, come riconoscere le imprese a partecipazione mafiosa: “Serve consapevolezza”

Sabato 3 dicembre al Palazzo del Turismo di Rimini, il coordinamento provinciale dell’associazione Libera, Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie, insieme a CGIL, CISL, UIL, Anpi Rimini, Arci Rimini, Federalberghi Rimini e grazie al patrocinio del comune di Rimini ha concluso la tappa provinciale del progetto Rotte Antimafia.
All’interno della mattinata, la professoressa Stefania Pellegrini, direttrice del Master “Pio La Torre” e docente del corso Mafie e Antimafia presso l’Università di Bologna ha condotto l’intervento “Strategie di infiltrazione e radicamento della criminalità organizzata nell’impresa legale”, che è stato il centro della mattinata formativa.

All’interno della mattinata, dopo il saluto istituzionale della presidente dell’Assemblea Legislativa, Emma Petitti, e dell’assessore alla legalità del comune di Rimini, Francesco Bragagni, ha preso la parola la professoressa Stefania Pellegrini, direttrice del Master “Pio La Torre” e docente del corso Mafie e Antimafia presso l’Università di Bologna. L’intervento della docente “Strategie di infiltrazione e radicamento della criminalità organizzata nell’impresa legale” è stato il centro della mattinata formativa.

Stefania Pellegrini ha rimarcato come solamente conoscendo e impegnandoci a riconoscere le strategie della criminalità organizzata sul nostro territorio riusciremo a resistere a determinati rischi che colpiscono il settore turistico e non solo. “L’assunzione di consapevolezza da parte di
una comunità è strettamente connessa all’assunzione di responsabilità” inizia così il suo intervento la professoressa dell’Unibo ” abbiamo un livello di consapevolezza molto alto, ma la narrazione che abbiamo dato alla mafia fino ad ora necessità un cambiamento: la mafia è
imprenditrice”. La Pellegrini, citando l’economista Stefano Zamagni, spiega al pubblico quali sono gli elementi che determinano un mercato in bonis: dall’impersonalità delle relazioni alla creazione di legami non più basati sulla fiducia ma su una falsa protezione. La professoressa
conclude il suo intervento ricordando sottolineando nuovamente come ogni cittadino e cittadina abbia la responsabilità di forzare la volontà di salvezza della propria comunità, non lasciandosi ingannare dalla falsa bontà delle mafie.

“Questi incontri informativi, che dovranno diventare formativi, sono importanti perchè hanno l’obiettivo di tutelare gli albergatori, e qualsiasi imprenditore dal controllo mafioso sulla gestione dell’economia legale” dice Maria Ferraris, referente di Libera Rimini “c’è in ballo il
futuro della nostra economia, e dei nostri figli. Se le mafie dovessero prendere il controllo del settore turistico, sarebbe a repentaglio la libertà di tutti e tutte.”

A conclusione dell’incontro CGIL CISL UIL, nelle figure di Isabella Pavolucci, Elena Fiero e Aziz Ibnoerrida sono intevenuti per parlare dei passi fatti sul territorio riminese negli ultimi anni, ribadendo l’importanza di una rete che contrasti le illegalità. La segretaria generale CGIL Rimini ha menzionato il Patto Provinciale per il Clima ed il Lavoro. “Abbiamo inserito un capitolo ad hoc proprio sul tema della legalità, condividendo che occorre partire dalla promozione della cultura della legalità in ogni ambito socioeconomico della provincia” ribadisce la Pavolucci. In seconda battuta, Elena Fiero, Segretaria CISL Rimini, spiega Protocollo per la legalità e lo sviluppo del settore ricettivo e alberghiero, firmato nel 2020 con la Prefettura di Rimini il quale “ha creato una rete efficace, con azioni di monitoraggio e filtro contro le infiltrazioni mafiose che danneggiano l’imprenditoria sana e incentivano lo sfruttamento.” Infine, Aziz Ibnoerrida della Feneal UIL provinciale conclude spiegando le finalità del Patto per la promozione della legalità, della sicurezza e della qualità del lavoro negli appalti di lavori della provincia di Rimini, dove le parti firmatarie hanno convenuto, tra le altre cose, la tutela dell’impresa sana, dei lavoratori occupati negli appalti pubblici e della qualità del lavoro degnamente retribuito.
“Non smetteremo di organizzare questi incontri aperti alla cittadinanza, e non smetteremo di interloquire con le associazioni di categoria e con gli imprenditori per contrastare la presenza della criminalità organizzata in ogni sua forma e mezzo” dice la Ferraris “E lo faremo tramite
la cultura e le formazioni, cercando di approfondire le informazioni che la professoressa Pellegrini ci ha riportato oggi. Sicuramente avremo bisogno che gli imprenditori si mettano in prima linea nel voler conoscere. Siamo solo all’inizio, ci sarà da lavorare!”

Ultimi Articoli

Scroll Up