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Rimini: formazione e elenco nazionale delle guide turistiche nel DDL proposto da Croatti


2 Gennaio 2023 / Redazione

Ho depositato in Senato il disegno di legge “Disciplina della professione di guida turistica” con l’obiettivo di formulare i princìpi fondamentali di regolamentazione della professione lasciando alle regioni la disciplina della materia nel rispetto degli stessi. 

La disciplina della professione delle guide turistiche è stata oggetto di numerosi tentativi di riforma, anche a seguito degli interventi di recepimento delle disposizioni europee, che hanno generato caos e un’anarchia legislativa assoluta. Una riforma che oggi è essenziale per un Paese come l’Italia che vive di turismo e di cultura ma da anni attende una legge di riordino della professione. È dunque inderogabile l’intervento del legislatore, al fine di rendere chiara e univoca la normativa. Fondamentale per territori come quello riminese che continuano ad investire nel proprio importante patrimonio storico-culturale e devono contare su professionisti qualificati per valorizzarlo al meglio”, così il senatore Marco Croatti (M5S).

L’Italia è conosciuta e apprezzata a livello mondiale – prosegue Croatti – per la sua bellezza e ricchezza dal punto di vista storico, culturale, architettonico, artistico, archeologico e monumentale e, non a caso, ha il più alto numero di siti tutelati dall’Unesco. Un immenso patrimonio, che va valorizzato e salvaguardato anche attraverso misure di tutela e di formazione delle guide turistiche che hanno il compito di illustrarne ed esaltarne la bellezza”.

Più nel dettaglio il ‘ddl Croatti’ si compone di 14 articoli e si propone innanzitutto di delineare la definizione e l’oggetto della professione di guida turistica, come individuati nell’articolo 2, quale professionista abilitato e in possesso dei titoli idonei ad illustrare e interpretare, in modo non occasionale, i beni materiali e immateriali che costituiscono il patrimonio storico, culturale, religioso, architettonico, artistico, archeologico e monumentale italiano, in correlazione anche ai contesti demo-etno-antropologici, paesaggistici, produttivi ed enogastronomici che caratterizzano le specificità territoriali. Si prevede inoltre l’introduzione di un sistema finalizzato ad assicurare un’idonea formazione delle guide turistiche e a garantire i professionisti dall’esercizio abusivo della professione. L’esercizio della professione viene infatti subordinato al superamento di un esame di idoneità indetto con cadenza biennale dal Ministero del Turismo, ai sensi dell’articolo 6, ed alla conseguente iscrizione all’elenco nazionale delle guide turistiche disciplinato nel dettaglio dall’articolo 5. Tra gli altri principali articoli il 7 prevede che le regioni possano organizzare corsi di formazione, a contenuto teorico e pratico e con una durata complessiva di 650 ore, da destinare alle guide turistiche iscritte all’elenco nazionale che intendano acquisire ulteriori specializzazioni tematiche o territoriali; l’articolo 8 nasce dall’esigenza di rispondere alle difficoltà emerse in conseguenza dell’emergenza sanitaria ed economica causata dalla pandemia, e prevede la definizione di una specifica classificazione delle attività inerenti alla professione di guida turistica, come disciplinate dal presente disegno di legge, con contestuale attribuzione del relativo codice Ateco; l’articolo 9 attribuisce alle guide turistiche abilitate all’esercizio della professione il diritto all’ingresso gratuito in tutti i siti che costituiscono oggetto della professione medesima; l’articolo 10 – conclude la nota di Marco Croatti – introduce il criterio della proporzionalità tra la qualità, la quantità della prestazione professionale e il compenso percepito per la stessa ai sensi dell’articolo 36 della Costituzione; l’articolo 11 disciplina i divieti e le sanzioni in materia di esercizio abusivo della professione”.