Rimini, il Tar accoglie il ricorso del Comune sull’area Sacramora
19 Aprile 2023 / Redazione
Il Tar Emilia Romagna ha accolto il ricorso presentato dall’Amministrazione comunale di Rimini con il quale si chiedeva l’assegnazione all’Ente di alcune aree di proprietà del soggetto attuatore del piano particolareggiato di iniziativa privata “Sacramora”.
La richiesta nasce dalla volontà del Comune di portare a termine il primo stralcio delle opere di urbanizzazione spettanti al privato, così come previsto dalla convenzione sottoscritta nel 2007 per la stipula del piano che ha portato alla realizzazione del complesso residenziale di via De Andrè. Nonostante i ripetuti solleciti e diffide infatti il soggetto attuatore non ha mai ultimato le opere – quali ad esempio l’asfaltatura dei parcheggi e la sistemazione del verde – ancora prive di collaudo. Una situazione che ha spinto l’ente ad avviare l’azione legale nei confronti dei privati per recuperare le risorse da anticipare per avviare i lavori.
Nella sua sentenza il Tar, accertando l’inadempienza del soggetto attuatore, ha imposto il trasferimento delle aree al Comune, la cancellazione delle ipoteche e ha inoltre accertato il diritto dell’Amministrazione ad essere risarcita sulla base della quantificazione effettuata, con la possibilità di rivalersi sia sul soggetto attuatore sia su eventuali successori. I giudici hanno inoltre riconosciuto al Comune il diritto di incassare la penale di 100 mila euro prevista dalla convenzione.
“Questa sentenza – è il commento dell’assessora all’urbanistica Roberta Frisoni – è un passaggio fondamentale perché permetterà al Comune di entrare in possesso di aree su cui fino a questo momento non aveva possibilità di azione. Tramite gli uffici dei lavori pubblici avremo quindi la possibilità di intervenire attraverso una prima serie di opere, che possano rispondere alle legittime esigenze dei residenti che hanno il diritto di vivere in un contesto dotato di servizi adeguati. Oltre all’inadempienza del privato, il Tar inoltre riconosce il diritto dell’Ente ad essere tutelato e risarcito a fronte di investimenti che derivano dal mancato rispetto da parte di terzi di obblighi messi nero su bianco. L’amministrazione ora è al lavoro per comprendere come procedere per dare attuazione alla sentenza, tutelando al tempo stesso l’ente per il recupero delle somme necessarie ad eseguire i lavori. Il primo passo sarà quindi l’ottenimento formale della disponibilità delle aree da inserire nel patrimonio comunale per poi procedere con gli step successivi”.