Il 4 gennaio se n’è andato a 92 anni Nando Guidi, 92 anni, storico dirigente e allenatore della Polisportiva Sanges 1941. Ieri c’è stato l’ultimo saluto nella sala di cremazione con i familiari e tanti amici. Lascia la moglie, tre figlie, nipoti e pronipoti. Il suo lavoro era il negozio di borse che gestiva in via Angherà, ma la sua passione era la sqquadra di calcio dove per generazioni di piccoli riminesi era stato “esempio di vita, bravissima persona, lui è stato per quei tempi un vero padre”.
Così lo ricordano “gli ex ragazzi degli anni ‘70”: «Sei stato una persona veramente speciale, uno che dagli inizi anni ‘70 e per quasi un decennio ha fatto l’allenatore, un termine riduttivo se parliamo di te visto che tu in casa Sanges hai fatto di tutto, dal taglio dell’erba al lavaggio delle maglie». «Eri un apparente burbero ma con un cuore immenso, uno che, dopo averle plasmate di se stesso, sapevi di mandare in campo ottime squadre di calcio. Quello che non sapevi, o forse solo tu lo sapevi, era la tua grande forza di ispirarci e di spingerci oltre e sei riuscito a farlo in un modo unico e speciale». E ancora: «Sapevamo di giocare in una squadra forte ma allora non potevamo sapere che anche dopo 50 anni saremmo stati ancora più forti in un campo migliore, quello della vita, con amicizie che vivono ancora oggi fortissime fra quegli allora 18enni. Oggi i tuoi ex ragazzi sono tutti qui a salutarti, perché tutti hanno capito il valore umano di quella squadra che avevi costruito».
«Nessuno muore finché vive nel cuore e nella mente di chi rimane i tuoi nipoti e pronipoti siano orgogliosi di averti avuto come nonno e bisnonno. Caro Nando sappi che sarai costretto tuo malgrado, a rimanere ancora per tanti decenni nella mente e nel cuore di molte persone, un ricordo che ti sei meritato perché hai seminato su dei ragazzi che anche grazie a te sono sicuramente diventati uomini migliori».