La notizia girava già da qualche settimana negli ambienti giudiziari riminesi. Gli autori degli attentati contro la sede della cooperativa Centofiori di Spadarolo di Rimini che ospita i migranti sono ragazzini tra i 16 1 i 18 anni. Gli inquirenti hanno identificato 5 responsabili di cui quattro minorenni. Sono accusati di danneggiamento e detenzione e fabbricazione di materiale esplodente.
Ma oltre a lasciare senza parole la composizione della banda degli attentati è sconcertante come gli stessi indagati non siano stati in grado di fornire la motivazione di quanto fatto.
C’è chi parla di uno screzio con un ospite migrante, chi di una vera e propria “bravata” fatta per passare il tempo. L’attentato è avvenuto la notte di Halloween, verso le due di notte, quando una bomba carta è esplosa contro il portone dell’ex scuola di Spadarolo. La botta è stata molto forte, ed ha svegliato tutti gli occupanti la struttura
Le indagini hanno subito una svolta quando gli inquirenti, hanno analizzato il materiale usato per le due bombe molotov inesplose. In particolare il vetro di una particolare bottiglia di acqua minerale e il tovagliolo usato come stoppino. Gli inquirenti controllano i ristoranti che usano quella marca di acqua minerale. In uno dei locali oltre all’acqua militare trovano anche i tovaglioli che sono simili a quelli usati per lo stoppino della molotov.
Il gestore del locale viene trovato del tutto estraneo agli episodi mentre il figlio di fronte alle contestazioni dei Carabinieri ammette subito che anche lui faceva parte del gruppo della bomba carta.
E’ stato facile proseguire le indagini, coordinate dal PM Paolo Gengarelli, ed individuare anche gli altri componenti della banda.
La svolta delle indagini farebbe cadere il movente razziale, anche se sono sconosciute le ragioni di tanta violenza. Giustificare il tutto con una “bravata” appare molto riduttivo rispetto alla gravità dei fatti ed alla paura che ha gettato sull’intero gruppo di migranti ospiti della cooperativa Centofiori.
I prossimi passi giudiziari serviranno anche per approfondire le ragioni di tali gravi gesti.
Purtroppo nel passato altri episodi hanno coinvolto ragazzi. Il più grave quando è stato dato fuoco ad un clochard mentre riposava su una panchina nel 2008. Anche in quel caso si trattava di giovani ragazzi di età compresa tra i 20 e i 21 anni.
Nella foto l’ex scuola che ospita i migranti. Nel cerchio il presidente della Coop Centofiori Cristian Tamagnini