Lo Stadio di Rimini, grandi aspettative e grandi problemi In questa settimana ha tenuto banco la presentazione del progetto del nuovo stadio di Rimini. La proposta arriva da Aurora Immobiliare e Rimini F.C. Sono decenni che si parla di un nuovo stadio, più accogliente, con tutti i posti coperti e senza pista di atletica. Una struttura moderna. Ora anche grazie alla legge “sugli stadi” del Governo Draghi sono previste procedure e possibilità d’intervento da parte dei privati molto più agevolate degli anni passati. Dalla presentazione fatta in consiglio comunale sono emersi questi aspetti: Una capienza tra i 12mila e 15mila posti tutti coperti. Un investimento complessivo, tutto a carico del privato tra i 20 e 25 milioni di euro. Spostamento della pista di atletica (investimento di 10 milioni di euro a carico del Comune) Un parcheggio multipiano nell’area di proprietà del Comune di fronte allo stadio Sarà uno stadio a due livelli con la parte inferiore con funzioni, sportive, ricreative, centro medico palestra e spa, commerciali, ristorazione ecc. Previsti anche all’interno dello stadio Skybox, palchi e pitch view. Progetto interessante, che ha ricevuto ad ora consensi da parte di molti comprese le forze politiche presenti in consiglio comunale. Non è mia intenzione cambiare questo clima.
Ex caserma Giulio Cesare, decide lo Stato. Espropriato il Comune Qualche mese fa l’Agenzia del Demanio comunicava l’inizio dei lavori di demolizione dei fabbricati dell’ex caserma Giulio Cesare. Si tratta di un’area di circa 70 mila mq collocati nel cuore della città. A pochi passi dall’arco d’Augusto e dall’ospedale Infermi. Gli strumenti urbanistici del Comune di Rimini individuano l’area come “Ambiti Urbani da Riqualificare”. In particolare: “la zona Colonnella-Lagomaggio comprendente la caserma militare sulla Via Flaminia, lo Stadio Romeo Neri, e altri insediamenti circostanti”. Ebbene nulla di tutto questo succederà, perché con un atto d’imperio l’Agenzia del Demanio, proprietaria per conto dello Stato dell’area, ha deciso che in quel luogo verrà realizzata la “Cittadella della Sicurezza”. D’altra parte, nessuno della giunta Gnassi ha mai detto una parola in contrasto con questa decisione calata dall’alto. Anzi per anni si è sempre sostenuto che la cittadella della sicurezza andava fatta in via Ugo Bassi. Poi nel 2019 Andrea Gnassi, cambiando opinione, chiedeva che l’area della ex caserma fosse consegnata al Comune di Rimini per realizzare la sede della Polizia Stradale e della Guardia di Finanza. E’ stato preso in parola ma senza consegnare l’area al Comune di Rimini. Di fatto un esproprio di funzioni nei confronti
Caro Marcello non farlo! È da qualche settimana che circola una voce, l’ipotesi che Marcello Tonini possa essere il candidato a sindaco dei partiti del centrodestra a Misano. Nel comune costiero si vota il 9 giugno. È un comune sotto i 15mila abitanti e quindi senza doppio turno e con liste elettorali uniche, che normalmente, pur facendo riferimento al centrosinistra o al centrodestra, non hanno i simboli dei partiti nazionali. Ma questo è un dettaglio. Il centrosinistra ha già indicato il sindaco uscente Fabrizio Piccioni per un altro mandato. Già il 21 gennaio Marcello Tonini diceva: “La gente di campagna lo sa che questo è tempo di innesti che sono l’unica possibilità per rinvigorire una pianta ormai stanca. Va così anche per gli uomini e le istituzioni”. Gli innesti, caro Marcello, in agricoltura si fanno su piante compatibili, altrimenti è manipolazione genetica. Ebbene ora l’area politica si restringe al centrodestra. Tu hai una storia di sinistra, hai fatto l’amministratore con il centrosinistra a Misano negli anni ’90. Sei stato direttore generale dell’Ausl Romagna. Hai difeso la sanità pubblica, hai potenziato l’ospedale di Rimini. Come puoi pensare di poter guidare una coalizione con Fratelli d’Italia e Lega che hanno programmi lontani anni luce dalle
Il governo vieta ai liceali di fare gli apprendisti in hotel e ristoranti Premetto che io appartengo ad una generazione che ha fatto la “stagione” mentre si studiava. Si iniziava a 14 anni e si andava avanti anche durante l’università. Era un “aiuto” economico vero alle famiglie ed una scuola di vita unica per le ragazze e i ragazzi. Poi le leggi sono cambiate. Il limite di età è passato 16 anni. Dai 16 ai 18 anni non si può lavorare oltre le 10 di sera e chi fa l’attività di barista o cameriere non può servire alcool. Norme in parte condivisibili. Altre, a mio parere, sono troppo restrittive almeno per il comparto turistico. Ma incredibile è la notizia di qualche giorno fa. Gli studenti del liceo non potranno fare gli apprendisti nel comparto del turismo. Infatti, il ministero del Lavoro ha stabilito che gli alunni non possono fare lavori diversi da quelli che il proprio percorso scolastico indica. Ad esempio, un liceale o uno studente di meccatronica non può fare il barista o il cameriere sfruttando il contratto da apprendistato, una tipologia contrattuale riservata a chi ha scelto quel percorso di studio. In sostanza, i ragazzi e le ragazze tra i
Il Festival di Sanremo si trasferisce a Rimini? Succede ciclicamente che parta l’idea che il festival di Sanremo si possa trasferire a Rimini o comunque sulla nostra costa. E’ successo già nel 2009 dopo una dichiarazione di Bruno Vespa: “Ci sono città, come Rimini, che pagherebbero per avere il festival di Sanremo, viceversa il comune di Sanremo si fa pagare dalla Rai e non è contento”. Allora, come assessore al turismo risposi che il Festival di Sanremo é di Sanremo. Tutto il resto sono chiacchiere. Ora a distanza di anni ci risiamo. Le critiche per i pochi alberghi e la logistica inadeguata a Sanremo ha riacceso il dibattito sullo spostamento del festival dalle nostre parti Tutto nasce dal fatto che Rimini ha ospitato tantissimi anni fa un paio di edizioni del Festival della Canzone Italiana. Ora, pensare che il Festival di Sanremo possa migrare in altra Regione, in altra costa, è semplicemente fantascienza. Non è sufficiente rilevare che il teatro Ariston è diventato troppo piccolo, che mancano gli hotel e molti servizi. Ci vuol ben altro per iniziare da capo rispetto ad una manifestazione tra le più apprezzate in Italia e all’estero. Direi che questa discussione vale da ultimo giorno di carnevale. Fratelli d’Italia
Turismo in Regione, ballano 20 milioni di presenze e crolla il prezzo di una camera “Sul turismo c’è un balletto di dati difficilmente comprensibile: secondo quelli dell’Istat le presenze in Emilia-Romagna nel 2023 sono intorno a 40 milioni, secondo l’Osservatorio regionale oltre 60milioni. Una differenza del 50 per cento che sembra poco spiegabile. Vorremmo capire quali sono le modalità di calcolo utilizzate". Non è mia questa affermazione ma della presidente dell’Associazione albergatori Federalberghi Rimini Patrizia Rinaldis dopo la diffusione del report gennaio - dicembre 2023 da parte dell’Osservatorio Turistico Regionale, realizzato da Regione e Unioncamere con Trademark Italia. Mi fa piacere. Ricordo solo che sono anni che vi sono due dati sulle presenze turistiche in regione. Quelli ufficiali dell’Istat (gli unici riconosciuti in Italia e in Europa) e i dati dell’Osservatorio regionale. 20 milioni di presenze turistiche sono i numeri che fa la Regione Campania (in realtà poco più di 17 milioni). 60 milioni di presenze mettono la nostra regione dopo il Veneto (prima regione con 65 milioni di presenze) e tra il Trentino Alto Adige e la Toscana (oltre 42 milioni di presenze). Una cifra troppo lontana dai dati Istat, per altro utilizzati da tutte le regioni italiane Questi sono i
Quale conflitto d’interesse di Andrea Gnassi “Quote di aziende e ruoli in Consigli di amministrazione. E al tempo stesso posizioni in Parlamento. Lobbisti di se stessi. Sono tantissimi i conflitti di interesse che riguardano ben cento deputati e senatori, alcuni anche ministri e sottosegretari. In alcuni casi siedono contemporaneamente in Parlamento e in due o tre cda di aziende che con lo Stato hanno a che fare per appalti milionari. Tanto in Italia non esiste una sola legge sul conflitto di interessi”. Inizia così una inchiesta pubblicata lunedì 29 gennaio sul quotidiano La Repubblica. Su alcuni dei cento parlamentari citati Repubblica fornisce i dettagli del conflitto di interessi. Su altri, la stragrande maggioranza, vi è solo il nome e cognome dell’onorevole in conflitto di interessi. In questo elenco si legge anche il nome di Andrea Gnassi. Deputato eletto il 25 settembre 2022 nel collegio plurinominale della Romagna di cui era il capolista del Pd. Era stato battuto nel collegio uninominale da Jacopo Morrone della Lega. Per quale ragione il deputato riminese del Pd sarebbe secondo Repubblica in conflitto di interessi? L’ipotesi più accreditata riguarda la sua partecipazione con il 16% alla “La Cremma Srl”. Si tratta di una società che gestisce il bar
Il coraggio delle scelte C’è chi l’ha definito un “limite vessatorio”, chi ha parlato di una “proposta demagogica”, chi invece l’ha presentata come “una nuova idea di civiltà”. Negli ultimi giorni si è infiammato il dibattito partito da Bologna, sulla città30 oltre ogni immaginazione ed è diventato un dibattito nazionale. Bologna è il primo capoluogo di Regione che sta applicando la Città30 ma in Europa sono tanti gli esempi. Il limite dei 30 chilometri orari è ormai prassi a Londra, Bruxelles Parigi, Bilbao. Al momento sono una trentina le città in Europa e nel mondo che adottano questo limite tanto discusso in Italia. Poi ci sono città italiane di centrodestra e centrosinistra che hanno la città30. Normalmente dopo i primi mesi di acceso dibattito i cittadini approvano positivamente. Meno morti sulle strade, incidenti stradali, meno inquinamento, più efficienza del traffico e riduzione dell'inquinamento acustico. Sono i numeri che parlano a difesa della mobilità lenta e non lasciano dubbi. Al di là di come la si pensi, rimane comunque un fatto. La definizione dei limiti di velocità nelle città è di competenza del sindaco e del consiglio comunale e non certo del Governo. Il ministro Salvini per qualche voto in più sta strumentalizzando il
Onorevoli e affari Qualche giorno fa sui quotidiani è rimbalzata questa notizia a dir poco incredibile: "Forza Italia contro Renzo Piano. Indaghiamo, è senatore a vita non può avere incarichi esteri”. A chiedere alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari accertamenti sull’archistar e senatore a vita è stato l’onorevole Adriano Paroli, parlamentare azzurro di lungo corso ed ex sindaco di Brescia. Peccato, però, che Renzo Piano, uno dei più grandi architetti del mondo, sia stato nominato senatore a vita dall’ex presidente Giorgio Napolitano nell’agosto 2013 proprio in virtù dei suoi meriti professionali riconosciuti in tutto il globo. E Renzo Piano da sempre lavora più all’estero che in Italia. Un governo che vara un nuovo liceo made in Italy, che ogni giorno difende la produzione italiana nel mondo vuole mettere sotto accusa l’architetto italiano più famoso nel mondo che esporta architettura e bellezza italiana. Polemica assurda. Ma la notizia mi ha portato ad un’altra riflessione. Renzo Piano essendo senatore a vita non ha un collegio elettorale e non partecipa a campagne elettorali. Invece quanti sono i parlamentari in carica che hanno consulenze con importanti aziende? Queste consulenze possono avvantaggiare alcuni imprenditori a danno di altri. Possono fare trovare percorsi facilitati nella pubblica amministrazione
Il Pd contro il terzo mandato dei sindaci, anzi no Il Pd di Rimini con il segretario Filippo Sacchetti contro il terzo mandato di sindaci e presidenti di Regione. L’onorevole Andrea Gnassi d’accordo per il terzo mandato di sindaci, compresi quelli superiori ai 15mila abitanti e presidenti di Regione. Dico subito che sto con Sacchetti. Ne avevo scritto il 10 dicembre scorso. Bastava l’attuale norma che permette il terzo mandato per i comuni con popolazione fino a 5mila abitanti. Sto con Sacchetti anche se nei corridoi della politica si sussurra che la sua uscita è indirizzata solo nei confronti di un comune della provincia di Rimini che potrebbe avere la possibilità del terzo mandato. Ricordo che vi sono tre comuni, superiori a 5 mila abitanti che hanno un sindaco a fine del secondo mandato: S. Clemente, San Giovanni in Marignano e Verucchio. Questo spiegherebbe l’esternazione del segretario che normalmente è parco di uscite pubbliche e di prese di posizione così nette. In ogni caso la posizione di Sacchetti ha creato scompiglio in casa Dem. Vi sono sindaci in comuni sotto i 5mila abitanti che potrebbero fare il quarto mandato, sindaci fino a 15mila abitanti che potrebbero ricandidarsi per la terza volta. L’intervista
Spiagge, quelli che dicono sempre NO Anno nuovo vecchi problemi. Non vi è alcun dubbio che il 2024 sarà ricordato a lungo dagli attuali concessionari di spiaggia. Per le sentenze del Consiglio di Stato, le concessioni sono tutte scadute il 31 dicembre 2023. Molti Comuni hanno prorogato per tutto il 2024 usando la legge Draghi (dava la possibilità di usare anche il 2024 per fare i bandi se vi era l’impossibilità di concludere la procedura nel 2023). Questa “opportunità” l’ha usata anche il Comune di Rimini. Sta di fatto che Lega Ambiente e soprattutto il “Comitato Mare Libero” presieduta dall’avvocato Roberto Biagini ex assessore al demanio del Comune di Rimini stanno producendo una valanga di ricorsi contro Comuni e Regioni che stanno prorogando le concessioni al 2024. E nel mirino finiscono adesso amministratori e funzionari che queste proroghe le stanno firmando, rischiando ora contestazioni per danno erariale e per abuso d’ufficio. Nonostante questa situazione di estrema precarietà, le categorie dei bagnini non demordono e continuano con dichiarazioni che lasciano intendere che la spiaggia è “cosa loro”. E’ il caso del Comune di Rimini. La giunta ha approvato un nuovo piano dell’arenile dopo che era scaduto quello precedente in vigore dal marzo 2006. Quel
Buon anno Partito Democratico Si chiude un anno ricco di avvenimenti, purtroppo alcuni nefasti come la guerra in Palestina. Sul piano politico ricordo la vittoria Elly Schlein alle primarie per la segreteria del Partito Democratico. Il 12 marzo 2023 è stata proclamata segretaria del Pd dopo l’esito delle urne nei gazebo del 26 febbraio che l’ha vista prevalere su Stefano Bonaccini con quasi il 54%. Nelle mie pillole domenicali spesso ho parlato del Pd nazionale. Raramente dello stato del Pd provinciale riminese. L’ho fatto la settimana scorsa ricordando che vi è necessità di un segretario provinciale a tempo pieno e con la voglia di fare sentire la voce del Pd. Articolo particolarmente letto. Sia domenica che lunedì scorsi è stato il secondo articolo più letto di Chiamamicitta.it. Qualche migliaio di lettori. Curiose le reazioni. A parte un piccolo dibattito sulla mia pagina Fb e i tanti whatsapp di consenso ricevuti in privato, non è arrivata nessuna risposta pubblica. E pensare che le reazioni negative (legittime ovviamente) vi sono state, come mi riferiscono fonti credibili. Nessuno ha deciso di rispondere pubblicamente. Hanno preferito usare altri canali che non mi interessa in questa sede commentare. Peccato. Poteva essere una occasione di confronto. Anche chi sostiene