Si intitola “Fuga per la vita” e si propone di offrire a tutti conoscenze e informazioni concrete per capire meglio il fenomeno delle migrazioni di massa attualmente in corso nel mondo. Ideato dal giornalista Emilio Drudi – collaboratore dell’agenzia Habeshia, cofondatore del Comitato Verità e Giustizia per i Nuovi Desaparecidos – il progetto in tre appuntamenti è realizzato dall’Amministrazione comunale di Santarcangelo in collaborazione l’Unione di Comuni Valmarecchia, il Comune di Rimini, l’ANPI di Santarcangelo e la cooperativa Millepiedi, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Bologna.
Il progetto, nato dalla volontà di approfondire i vari aspetti di un tema particolarmente complesso, è indirizzato agli amministratori degli enti locali del territorio, agli operatori del settore sociale e agli altri “addetti ai lavori”, agli insegnanti e agli studenti in particolare delle scuole superiori, nonché a tutti i cittadini interessati a capire meglio un fenomeno che ha ormai assunto proporzioni schiaccianti. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati calcola infatti che attualmente nel mondo ci siano 65,3 milioni di profughi: uomini e donne costretti a cercare asilo all’estero per fuggire da situazioni estreme di crisi, con rischi concreti per la libertà personale o la vita. Una catastrofe umanitaria che ha già provocato decine di migliaia di vittime, sofferenze e violazioni dei diritti umani per milioni di persone. Il progetto “Fuga per la vita” si propone di analizzare il fenomeno, sottolineando in particolare la crescita superiore a ogni previsione del numero di profughi e vittime, che lascia prefigurare una permanenza costante del problema nell’agenda politica dei prossimi anni. A questo rilievo fanno da contraltare le risposte messe in campo dall’Occidente e in particolare dall’Unione Europea e dell’Italia, in larga misura inadeguate a fronteggiare una crisi di simili proporzioni.
Il primo appuntamento del progetto – dal titolo “Una strage annunciata” – avrà la forma di un incontro formativo e divulgativo che si terrà presso la biblioteca Baldini di Santarcangelo giovedì 26 gennaio alle ore 21 nell’ambito delle iniziative per la Giornata della Memoria 2017. Con l’intervento di Emilio Drudi insieme ai rappresentanti di alcune realtà sociali attive sul territorio nell’accoglienza dei migranti attraverso il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR), la serata offrirà un quadro generale della situazione generale a partire dai dati più recenti. L’approfondimento consentirà ai presenti di capire chi sono i profughi, da dove e perché scappano, offrendo un’analisi della situazione geopolitica delle principali aree dalle quali provengono (Africa e Medio Oriente). Verranno inoltre illustrate modalità e vie di fuga, compreso il traffico di esseri umani, la situazione nei Paesi di transito, prima sosta e le mete finali, le rotte di accesso all’Europa, le barriere che lo impediscono e le conseguenze che producono, nonché l’analisi di possibili soluzioni.
Il secondo incontro, “Analisi e proposte a confronto”, grazie alla collaborazione con il Comune di Rimini si svolgerà presso la Sala del Giudizio del Museo della Città, in una data al momento in corso di definizione nella seconda metà di febbraio. Sarà un dibattito condotto da Emilio Drudi per analizzare la situazione italiana dal punto di vista umanitario, medico/sanitario, giuridico e politico/amministrativo, con quattro esperti per ciascuno dei rispettivi settori. Tra gli ospiti, ha già confermato la sua presenza Don Mussie Zerai, sacerdote eritreo fondatore dell’agenzia Habeshia e candidato al Nobel per la Pace nel 2015, mentre sono in corso di individuazione gli altri ospiti tra amministratori locali, docenti universitari, giuristi specializzati e rappresentanti di organizzazioni umanitarie attive sul tema.
“L’indifferenza”, terzo e ultimo appuntamento del progetto, sarà uno spettacolo teatrale prodotto e portato in scena sabato 11 marzo al Lavatoio (ore 21) dalla compagnia Cantieri Meticci di Bologna, composta da attori in maggioranza profughi. L’indifferenza del titolo è quella della politica e dell’opinione pubblica di fronte alla catastrofe umanitaria in atto, spesso dimenticata o ignorata. Voltarsi dall’altra parte equivale a rendersi complici di quello che sta succedendo esattamente com’è accaduto con la Shoah – con la quale lo spettacolo traccia un parallelo – che non sarebbe stata possibile senza l’opportunismo, il conformismo e l’indifferenza di milioni di uomini e donne “comuni”.