Continuano le indagini sulla morte di Lorena Vezzosi e Stefano Del Re, la coppia di ex coniugi trovati morti nel Po lo scorso 6 luglio in provincia di Cremona e che vivevano a Santarcangelo dal 2018. Come è noto le Procure di Rimini e di Cremona sospettano che la 51enne sia stata uccisa dall’ex marito, come confermato, in sintesi dall’autopsia eseguita sul suo cadavere: Vezzosi è morta dopo essere stata colpita con un oggetto contundente al cuore.
Questa mattina i Ris di Parma e i carabinieri di Rimini sono entrati nell’appartamento di Santarcangelo in cui viveva Lorena Vezzosi, lo stesso in cui un tempo viveva anche l’ex coniuge che dopo la separazione si era trasferito in un residence vicino. Del Re lavorava come oss a Rimini, Vezzosi era disoccupata: avevano due figli minorenni.
Il motivo per cui i carabinieri hanno repertato altre tracce e oggetti è presto detto: il sospetto è che Del Re abbia ucciso l’ex moglie nell’appartamento di Santarcangelo per poi sistemare il cadavere nella sua auto e partire alla volta di Cremona, della cui provincia erano entrambi originari. Poi la scelta di uccidersi lanciandosi nel fiume. Come è stato appurato dalle immagini di video sorveglianza che hanno immortalato il momento in cui l’Opel Corsa di Del Re veniva lanciata in acqua Lorena Vezzosi sembrava essere già morta prima dell’impatto nel fiume.
I due avevano raccontato ai figli, dopo essersi visti nel pomeriggio del 5 luglio, che si sarebbero allontanati per qualche ora. Loro i ragazzi non vedendoli rientrare avevano dato l’allarme all’alba di sabato 6 luglio.
Al termine di un primo sopralluogo i carabinieri avevano rinvenuto tracce rosse, presumibilmente ematiche all’interno della palazzina in cui viveva Lorena Vezzosi. Qui hanno rivenuto anche la borsa e lo smartphone della donna, mentre all’appello mancavano lenzuola e cuscini.