HomeCronacaScuole saccheggiate? Meno male che c’è la piattaforma Rousseau


Scuole saccheggiate? Meno male che c’è la piattaforma Rousseau


22 Aprile 2018 / Lia Celi

«Come rubare le caramelle a un bambino» è tradizionalmente il paragone più scontato quando si parla di facilità. O meglio, lo era: provate a rubare davvero le caramelle a un bambino e vi ritroverete negli occhi le unghie di sua madre e di sua nonna e/o linciati dai passanti, a meno che non veniate stesi prima dal piccolo, che studia arti marziali fin dall’asilo. (A offrire caramelle a un bambino si rischia anche di più perché si passa per pedofili adescatori: morale, dalla situazione bambini-caramelle meglio tenersi alla larga sempre e comunque.)

La palma della facilità impunita oggigiorno, a Rimini ma non solo, ce l’ha il furto di computer nelle scuole elementari, atto ancora più vigliacco, se possibile, che rubare le caramelle ai bambini. Privarli dei dolci, alla fin fine, risparmia carie ai loro dentini e relative spese odontoiatriche ai loro genitori; privarli di supporti tecnologici oggi necessari all’apprendimento danneggia la loro formazione e sottrae loro gli strumenti per meglio prepararsi al futuro e superare il gap digitale che ancora divide i giovani italiani da quelli dei paesi sviluppati, che non si limitano solo a smanettare con lo smartphone per postare video in cui bullizzano i prof, ma sanno anche usare un pc per programmare.

Le ultime vittime di questi veri e propri ladri di avvenire sono gli alunni delle scuole Toti, ma prima di loro si sono visti svaligiare i laboratori informatici gli scolari di Miramare e di Bellaria. Del resto, che ci vuole a penetrare nottetempo in istituti completamente indifesi e privi di sorveglianza? Basta spingere una porta, staccare i cavi e riempirsi il bagagliaio di computer e tablet: per quanto interessanti possano essere gli sconti a Unieuro e Mediaworld, svaligiare una scuola è il top della convenienza e della comodità.

Al confronto quelli della «spaccata» notturna all’Apple Store delle Befane, sono ladri audaci e romantici alla Ocean’s Eleven. Nemmeno il fato dà una mano agli studenti italiani: mai che un colpo venga mandato a monte dal crollo di un soffitto fatiscente in testa ai rapinatori notturni o ai vandali. No, certi incidenti capitano solo in orario scolastico.

Nell’episodio delle Toti c’è un altro dettaglio sconsolante: i computer e i tablet rubati non erano stati acquistati dal ministero dell’Istruzione, ma con la raccolta-buoni di una catena di supermercati – quindi, in ultima analisi, dalle famiglie degli alunni, che ora dovranno correre di nuovo a riempire il carrello per ricostituire l’equipaggiamento trafugato.

A meno che i consiglieri regionali M5s non imitino i loro colleghi piemontesi, che hanno invitato le scuole a iscriversi alla piattaforma Rousseau, il sistema operativo della Casaleggio Associati, per usufruire dei fondi accantonati grazie al taglio dei loro stipendi. Nel caso, siccome per iscriversi ci vogliono dei computer, la Casaleggio Associati potrebbe gentilmente fornirli in anticipo alle scuole riminesi. Che a loro volta vincoleranno l’iscrizione a Rousseau al conseguimento della laurea da parte di Luigi Di Maio.

Lia Celi www.liaceli.it