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“Siamo la Formica che spazza le vie di Rimini ma anche i problemi dei meno fortunati”

Una formica. È proprio come una formica che lavora durante l’estate per fare scorta di cibo e passare così il lungo inverno, la Cooperativa “La Formica” di Rimini, che opera nel sociale, si impegna tutto l’anno per aiutare le persone meno fortunate a reinserirsi nella società attraverso progetti ad hoc. Questa realtà, nata nel 1996, è guidata dal presidente Pietro Borghini, 52 anni, che fa parte de La Formica da quando è stata creata. Ed è proprio lui a spiegare quali sono le attività che vengono portate avanti da questa cooperativa.

Pietro Borghini

Presidente, di cosa vi occupate esattamente?

«Siamo una cooperativa sociale di tipo B, che inserisce al lavoro persone svantaggiate come definito dalla legge 381/91. L’inserimento al lavoro avviene attraverso la gestione di servizi diversi».

Di quali servizi stiamo parlando?

«I nostri lavori principali riguardano l’Igiene ambientale ossia raccolta differenziata dei Rifiuti Solidi Urbani, spazzamento stradale meccanizzato e manuale, raccolta indumenti. Inoltre ci occupiamo della gestione di servizi funebri e cimiteriali, di pulizie, dell’affissione di manifesti pubblicitari e funebri, della gestione di manifestazioni, della manutenzione di sede stradale e della segnaletica verticale e orizzontale».

Come vi sostenete e riuscite a finanziare questi servizi?

«La gran parte dei nostri lavori e servizi è ottenuta dalla partecipazione a gare d’appalto o comunque dalla vendita a mercato degli stessi».

Quindi, collaborate anche con Comuni ed Enti pubblici?

«Certo, la collaborazione è sempre stata importante in particolare per quanto riguarda la progettazione dell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate condividendo la costruzione di percorsi personalizzati».

Quante persone fanno parte della vostra cooperativa?

«Al 31 dicembre 2018 i lavoratori della cooperativa erano 111, di cui 33 lavoratori di nazionalità non italiana e 39 lavoratori appartenenti alle categorie svantaggiate. In particolare i lavoratori che appartengono alle categorie svantaggiate erano 18 invalidi civili fisici, 2 invalidi civili psichici, 13 Ex-tossicodipendenti e 6 ex-detenuti».

Operate a Rimini e provincia?

«Sì, non in via esclusiva, ma le nostre attività da sempre si sono realizzate in prevalenza nella provincia di Rimini e in particolar modo nel Comune di Rimini, Santarcangelo di Romagna, Coriano e Riccione».

Siete soddisfatti di quello che siete riusciti a fare in questi anni?

«Devo dire di sì. Siamo riusciti a sviluppare un’impresa capace di stare sul mercato mantenendo una forte vocazione sociale».

Quali sono i vostri prossimi progetti?

«Nel prossimo futuro vorremmo mantenere e ampliare i servizi che svolgiamo oggi.
Stiamo studiando anche dei progetti per creare nuove attività lavorative volte ad attivare nuovi posti di lavoro per l’inserimento delle categorie svantaggiate in linea con la nostra missione sociale».

Nicola Luccarelli

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