Sindaco Badia Tedalda: “A giorni ok a pale eoliche”, associazioni “sgomente”
18 Giugno 2024 / Stefano Cicchetti
“Grande preoccupazione e sgomento per le dichiarazioni rilasciate in data 12 giugno 2024 dal Sindaco di Badia Tedalda Alberto Santucci al Corriere di Arezzo dove asserisce con assoluta certezza che “Tra pochi giorni proprio la Regione Toscana approverà il progetto” di Badia del Vento al confine con il Comune di Casteldelci”. L’allarme è di un folto gruppo di associazioni e cioè: Italia Nostra sezioni Arezzo, Firenze e Valmarecchia, WWF sezioni di Rimini e Forlì-Cesena, Mountain Wilderness Italia, Club Alpino Regione Toscana, Associazione I Cammini di Francesco in Toscana, Associazione Culturale D’la dè Foss (Al di là del Fosso), Associazione Altura.
“Al riguardo – proseguono i firmatari della protesta – occorre evidenziare che in data 12 Aprile 2024 la Regione Toscana ha annullato rinviando a data da destinarsi la conferenza dei servizi in cui si sarebbe dovuto decidere le sorti di questo impianto per via della mancata formulazione della posizione unica regionale. Ad oggi non risulta pubblicata nessuna nuova convocazione, né tantomeno alcun documento di approvazione. Tutt’altro, sul sito della Regione Toscana, sono pubblicati gli innumerevoli pareri rilasciati da Associazioni, Geologi, Istituzioni ed Enti pubblici per gli impatti non mitigabili sul paesaggio, sulle aree naturali protette, sull’avifauna, sull’ambiente e sull’elevato rischio di dissesto idrogeologico: pareri di incompatibilità sono stati più volte avanzati dalla Regione Emilia Romagna, dalle provincie di Rimini e di Forlì Cesena, dal Comune di Casteldelci, dall’Unione Comuni della Valmarecchia, dalle soprintendenze Romagnole e Toscane, dal Parco interregionale Sasso Simone e Simoncello e da ultimo, dallo stesso settore della Tutela della Natura e del Mare della Regione Toscana. Nonostante tutto questo, apprendiamo con grande stupore e sgomento le dichiarazioni del Sindaco di Badia Tedalda Alberto Santucci che annuncia “un milione di euro che entrerà nelle casse comunali”. Soldi che verranno usati per strade, scuole, acquisto di ruderi da rivendere “per pochi euro” a chi volesse stabilirvisi, in contrasto con le specifiche norme che regolamentano i luoghi e le modalità con cui possono essere definite le misure compensative”.
“A fronte di queste dichiarazioni è necessario ricordare che le decisioni devono essere prese esclusivamente nelle sedi previste dalla Legge, ovvero in seno alla conferenza dei servizi dove sono coinvolti tutti gli enti chiamati ad esprimersi sul progetto. E proprio in seno alla conferenza dei servizi la Regione Toscana dovrà considerare gli innumerevoli pareri negativi e le necessità di salvaguardia della Valtiberina e dei vicini di casa della Valmarecchia senza adottare atteggiamenti di prevaricazione nei confronti degli Enti e delle Amministrazioni della Regione Emilia Romagna che hanno espresso in modo compatto e inequivocabile giudizi di incompatibilità ambientale e paesaggistica”, concludono le associazioni,