Il misterioso incitamento risale a tale Bellucci, suonatore di organetto o fisarmonica


Taca Biloz!


1 Dicembre 2024 / Beppe e Paolo

Accade ancora, quando qualcosa deve cominciare, che fra i presenti si dica in tono perentorio: “Taca Biloz!”. Una frase misteriosa che può essere tradotta in italiano con: “Attacca, incomincia, Biloz”, via, è ora di suonare o di ballare o di mangiare o di correre!

La frase diventa idiomatica per merito di tale Bellucci, suonatore di fisarmonica o di organetto, vissuto a cavallo fra Otto e Novecento. Portava una lieve zoppia, aveva perciò evitato la Prima Guerra e campava suonando nelle osterie o nelle piazze, vivendo di ciò che riceveva. Spesso gradito, talvolta cacciato.

Cercando di immaginare la figura del suonatore seriale Bellucci (Biloz) non si può evitare di arrivare al suonatore di fisarmonica di Fellini in Amarcord, impersonato da Momo Pertica, romano, giornalista e pittore, al quale una sera in un bar di Roma Fellini disse: ”Momo, mi serve la tua faccia”. Seguendo questo percorso è legittimo pensare che Fellini avesse conosciuto Bellucci sulle piazze di Rimini. Si può perfino immaginare che nel girare la scena finale di Amarcord, il matrimonio sul mare fra Gradisca e il Carabiniere, Fellini abbia chiamato il ciack-si-gira gridando: “Taca Biloz!”.

Ci piace infine pensare a come un semplice musicista di strada possa diventare immortale entrando nella storia del cinema.

Beppe & Paolo

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