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Una Befana tutta italiana


5 Gennaio 2020 / Nando Piccari

Come qualche lettore forse ricorderà, lo scorso anno, alla vigilia del 6 gennaio, mi presi la briga di diffondere la notizia, appresa in via riservata, che la Befana fosse tentata di saltare nel suo giro la nostra Provincia.

Dato il clima di quei giorni, temeva infatti che il suo armamentario ed il suo abbigliamento potessero farla apparire una fuoriuscita dal campo nomadi di Via Islanda, agli occhi sia di Zuccardo, o come si chiama il Consigliere legaiolo che politicamente prospera sull’altrui coglionaggine; sia di quel Galli dall’aria non propriamente sveglia, che nei giorni scorsi ha associato uno dei soliti rigurgiti razzisti – «se sono nomadi se ne devono andare» – alla rituale stronzata del «prima gli Italiani». Omettendo di riconoscere, per ignoranza o per malafede, che la gran parte di loro è invece italianissima e che anzi più d’uno, essendo nato a Rimini, risulta addirittura più riminese di lui e di Zoccardo (o come si chiama), che invece vi ci sono immigrati da altrove.

Alla fine, l’anno scorso la Befana ha desistito da quel suo iniziale proposito, ma quest’anno la situazione appare ancora più grave, con il rischio concreto che domattina le tradizionali calze risultino vuote in tutta l’Emilia Romagna. Per colpa di Salvini.

Sì, lo so, ora qualcuno penserà che io stia esagerando solo perché – volendola dire con un eufemismo – “ce l’ho con Salvini”. Ma non è così e per dimostrarlo riporto il testo che la Befana stessa mi ha inviato via mail, dal suo indirizzo: labefanaviendinotte.conlescarpetutterotte@gmail.com.

«Egregio Signor Piccari,

ad indurmi a scriverle è non solo la solidarietà mostratami lo scorso anno, ma anche il bel ricordo che ho di lei quando, già grandicello, ingaggiava in mia difesa vivaci battibecchi con altri bambini, i quali sostenevano che la Befana non esistesse.

Le angustie del 2019 erano circoscritte al solo territorio riminese, dove subivo l’abusiva concorrenza di due sedicenti colleghe, le sindache – pardon, i sindaci – di Riccione e Coriano. Invece quest’anno ho la tentazione di non farmi vedere in tutta l’Emilia Romagna, e le spiego perché.

Salvini, convinto che il 26 la Regione passerà sotto di lui, mi ha mandato un suo tirapiedi – mi pare si chiami Marone, o giù di lì – il quale, senza tanti giri di parole, mi ha fatto capire che dovrò sottostare ad alcune condizioni, altrimenti non appena diventerà governatrice la showgirl leghista il cui programma è di stare in posa al fianco del capo, mi verrà impedito di varcare il confine regionale, pena la multa di un milione di rubli.

La prima condizione è che in ogni calza, insieme ai doni, io inserisca anche una felpa con su scritto: “Per Salvini poteri divini”.

La seconda è l’obbligo a farmi carico del problema della sicurezza, tanto più ora che Salvini fa fatica ad assicurarcela, non dirigendo più il Ministero dell’Interno dal Papeete di Milano Marittima. Per questo il mio sacco-doni dovrà contenere anche un tot di mitraglie, cavalli di frisia e bombe a mano, che naturalmente mi verranno forniti da loro, perché con quei 49 milioni di euro rubati agli Italiani, hai voglia quanti “ce ne scappano”.

Terza ed ultima condizione: portare alle bimbe una simil-Barbie che però, come contentino all’alleato “cadente” Berlusconi, abbia la sembianza della Bernini: quella che con l’aria da anziana soubrette compare ogni sera ancheggiante in TV, a recitare da anni sempre la stessa tiritera, però con un taglio di capelli ed un’acconciatura ogni volta diversi.
Ai maschietti dovrò invece regalare il videogioco “Porti chiusi”, con tanti barconi che due contendenti gareggeranno ad affondare, risultando vincitore chi alla fine ne avrà colpiti di più.

Non avendo ancora smaltito l’onta di essere stata per un ventennio “la Befana fascista”, faccio oggi fatica a diventare di colpo “la Befana leghista”. Anche se il Marone (o come si chiama) è stato chiaro: qualora non accettassi le suddette condizioni, nel ruolo di Befana loro farebbero esordire la Borgonzoni, per la quale Albano ha già composto una graziosa canzoncina:

Spinta dalla tramontana,
sorvolando i nuvoloni,
sta arrivando la Befana:
sai chi è? La Borgonzoni

Porta doni ai più piccini
con i baci di Salvini,
rivolgendo a Bornaccini
malauguri malandrini.

Ai bambini meno buoni
lei riserva dei carboni,
e se sono anche africani
grida: “Prima gli Italiani!”

Con questo la saluto e le auguro un buon anno (anche se sarà fatica…).

La Befana

Nando Piccari