“Nessuna bestemmia e nemmo un litigio, il mio cliente è stato accoltellato dal vicino senza motivo”. L’avvocato Davide Grassi, che cura gli interessi del 41enne di Verucchio ferito il 20 gennaio scorso a Villa Verucchio, smentisce con forza le ricostruzioni che avevano attribuito al linguaggio blasfemo il motivo scatenante di un litigio finito nel sangue.
“Ovviamente il trauma che hanno subito anche i minori è enorme. Speriamo, auspichiamo e solleciteremo un provvedimento che impedisca alla persona di tornare nel condominio per il timore che possa riaccadere un fatto così grave” Quel tardo pomeriggio verso le 19 in via Rossimi il 31enne che abita accanto si era presentato alla porta con un coltello da cucina. “Il mio cliente era tranquillamente a tavola con tutta la famiglia, suo padrte e i due figli piccoli, quando quell’uomo ha cominciato ad aggredirlo e ad accoltellarlo”. Il primo fendente al volto, altri due al braccio alzato nel tentativo di proteggersi. “Ha provato a difendersi, a scappare dentro casa, mentre i bambini si mettevano a urlare. Solo a quel momento l’aggressore si è dileguato e probabilmente si è anche liberato dell’arma, dato che a quanto pare non è stata ritrovata”.
“I bambini sono rimasti traumatizzati avendo dovuto assistere alla scena. Il mio assistito non ha avuto modo di dire nemmeno una parola, tanto quell’aggressione è stata improvvisa e immotivameta”, sottolinea il legale. “Non ci sono state assolutamente bestemmie. Il mio assistito e la sua famiglia ci tengono moltissimo che questo si sappia. Il movente non è stato il turpiloquio per il semplice motivo che non c’è stato. Erano tutti tranquillamente a cena e non hanno idea di cosa possa aver scatenato quella persona, se non che forse ha dei problemi. E’ una famiglia religiosa e ci tiene molto a precisare questo punto. Poi non sappiamo cosa possa aver dichiarato quell’uomo, ma sicuramente non è vero”,
“Ovviamente il trauma che hanno subito anche i minori è enorme. Speriamo, auspichiamo e solleciteremo un provvedimento che impedisca alla persona di tornare nel condominio per il timore che possa riaccadere un fatto così grave” conclude l’avvocato Grassi.