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Ecco perchè è impossibile demonizzare Michelle Comi per la sua colletta destinata alla chirurgia estetica

La docuserie su Wanna Marchi proposta da Netflix ha scolpito nella memoria degli spettatori una massima indimenticabile, che ha la perentorietà e l’efficacia delle grandi verità: «I coglioni devono essere inculati». Lo dice la protagonista, in tono seccato, quando si tenta di estorcerle qualche senso di colpa rispetto alle migliaia di turlupinati dal sale magico e dai numeri del lotto del mago do Nascimiento. Al netto dell’umana pietà per gli sprovveduti che hanno consegnato fiduciosi a Wanna i propri risparmi, come si fa a darle completamente torto? E se non si riesce a non riconoscere qualche (cinica) ragione alla Signora dello Scioglipancia, ancora meno si può demonizzare Michelle Comi, l’influencer e starlet di OnlyFans su cui nei giorni scorsi si sono concentrati i livori del web. Questa bellissima ragazza torinese, ex impiegata passata alla ben più redditizia professione di content creator sul famoso social per guardoni, ha lanciato sulla piattaforma GoFundMe una colletta di auto-beneficienza per finanziarsi un intervento di mastoplastica additiva, ovvero per aumentarsi il seno. Obiettivo dichiarato fin dall’inizio e raggiunto nel giro di ventiquattro ore, grazie al buon cuore dei suoi «sudditi» (così li chiama lei, che si propone come la loro «principessa»), che per lo più non

Saremo rimasti in pochi ottantenni ma lo faremmo gratis per una grigliata di saraghine, un bicchiere di vino, la cabina gratis per cambiarsi

L’autogol turistico della chiusura degli stabilimenti al 22 settembre (non avendo i bagnini ritenuto remunerativo ottemperare alle recenti prescrizioni circa l’obbligo di mantenere il servizio dei marinai di salvataggio) mi ha lasciato perplesso per un semplice motivo. E cioè che al largo dalla spiaggia (dove esiste una vera necessità di pronto intervento specializzato), non nuota ormai più nessuno. A parte certi vecchietti di cui parlerò più tardi.. Mah! E’ davvero un po’ triste ricordare i tempi in cui i ragazzi e le ragazze che oggi frequentano quasi esclusivamente le piscine, amavano appassionatamente il mare profondo. Quel mare che ti fa lottare contro le correnti, ti culla quando galleggi disteso seguendo il volo di un gabbiano, ti scioglie da ogni tensione mentre nuoti a lente bracciate verso l’orizzonte. E magari ricorda ai più anziani un antico e scomparso punto di riferimento. Eh, già. Il mitico trampolino. Sulla scaletta di quella piattaforma, prima in legno e poi in profilati metallici, si arrampicava, considerata la distanza dalla costa, soltanto chi al mare dava del tu. Per cui, nel corso della stagione estiva, si ritrovavano lì, sempre gli stessi. Il Club del Trampolino. Con i tuffi di testa che gli istruiti chiamano carpiati e quelli di

Le direzioni Regionale e Centrale di Fratelli d’Italia hanno definito i nominativi dei candidati alle prossime elezioni regionali. Per la circoscrizione di Rimini saranno due uomini e due donne: Marcello Nicola, Coordinatore Provinciale di Rimini e Vicepresidente del Consiglio Comunale di Rimini. Generale medico in ausiliaria del Corpo Sanitario Aeronautico, Specialista in Chirurgia Generale, Medicina del Lavoro, Medico Legale. Amadei Monia, classe 1976, avvocato Assessore del Comune di Novafeltria, da circa 1 anni iscritta al Partito Fratelli d’Italia, impegnata nel mondo del sociale e molto attiva durante la campagna elettorale per le Elezioni Europee. Per la prima volta una rappresentanza al territorio del Montefeltro. Barnabè Antonia, classe 1966, imprenditrice, ex consigliere comunale di Riccione per Alleanza Nazionale dal 1994 al 2004. Spina Carlo Rufo, consigliere comunale di Rimini dal 2016, avvocato, Presidente la 1° Commissione Consiliare. Trattasi di nomi già vagliati ed approvati anche durante l’ultimo direttivo provinciale e rappresentativi di tutto il territorio. L’obiettivo è quello di portare alla vittoria il centrodestra nelle prossime consultazioni regionali del 17 e 18 Novembre con il consolidamento e l’aumento del consenso delle ultime elezioni Europee del giugno scorso in cui Fratelli d’Italia è diventato il primo partito della Provincia. Gireremo palmo a palmo tutto il

Aveva 91 anni, restano nella memoria dei tifosi la sua passione sconfinata per lo sport e i suoi proclami in italo-riminese

Se ne è andato Gastone Montesi, 91 anni, storico presidente della Rimini Calcio, dall 1985 al all'87, quando i biancorossi militavano in serie C, dopo Dino Cappelli. Il collega cesenate Luciano Manuzzi, di cui era buon amico, lo prendeva in giro perché “un sa l’italien, è cnòs snò è dialèt e e' palòn”. E restanno nella memoria i suoi proclami in italo-riminese, come la sua sconfinata passione. Iniziava invariabilmente i suoi discrsi con "Il fattore alla quale..".E poi: "E' ora di rimboccarsi le braccia!"; "Qui ci abbiamo una banchina che due rintocchi andiamo su!"; "Abbiamo una squadra che sa vincere in casa, fuori casa e in trasferta!". E dopo una sconfitta con la Carrarese, in lacrime: "Qui ci vogliono far retrocedere ma noi!".  Sempre disponibile ad essere coinvolto nelle iniziative sportive, lo si trovava dietro al bancone della su "pelletteria Gastone", a Rivazzurra, dove ha lavorato per una vita assieme alla moglie. E proprio Rivazzurra gli deve il suo impianto sportivo, che Montesi realizzò dove c'era un campo incolto. Da presidente del club biancoazzurro ha promosso con generosità illimitata il calcio giovanile togliendo tanti ragazzi dalla strada fino ad inventarsi il Torneo “Città di Rimini” cui partecipavano le compagini juniores dei più

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