Incidente in viua Ducale al rione Clodio. Un mezzo ha lettarlmente divelto un paletto che delimitava la corsia riservata ai pedoni facendolo cadere a qualche metro di distanza di metri. Per pura fortuna nessuno si è fatto male. Pronta la denuncia del comitato che chiede direttamente al sindaco di intervenire. "Sindaco Jamil Sadegholvaad, come sempre in Italia si pone rimedio agli errori quando si fa male qualcuno. Una parte del paletto è stata catapultata in Piazzetta Ducale e poteva colpire i passanti, come pure il paletto stesso. Lo ripetiamo da anni via Ducale, Corso d’Augusto e tutto il Rione Clodio, quali zone affollate di pedoni, turisti e residenti non possono sopportare 10.000 transiti di mezzi al giorno. Una città che aspira a Capitale della cultura non può non porre rimedio agli errori che sono sotto gli occhi di tutti! Vin olta!"
Era stata condannata, in primo grado a 10 anni di reclusione, l'anziana di 81 anni che tentò di uccidere il proprio convivente con del topicida. La sentenza è stata confermata anche dalla Corte d'Appello di Bologna La donna secondo l'accusa a piccole dosi giornaliere per non destare sospetti, somministrava nella minestra o direttamente in bocca, all'uomo di 84 anni allettato da una malattia degenerativa. Dino Pierani, 84 anni nell'agosto del 2018 venne ricoverato in condizioni gravissime: stava morendo dissanguato. I medici riuscirono a salvarlo, e venne portato poi in una struttura dove morì. I carabinieri della Procura, coordinati dal pm Luca Bertuzzi arrivarono alla fine che si trattò di avvelenamento con topicida che la compagna, già vedova per due volte gli aveva somministrato in piccole dosi per una morte lenta. La stessa poi aveva confessato durante l'interrogatorio in Procura che l'aveva fatto per garantire l'eredità al figlio.
Nel pomeriggio del 26 settembre, la Polizia di Rimini ha tratto in arresto un uomo italiano per il reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi. Nello specifico, alle ore 16.45 circa, giungeva una chiamata al Numero Unico di Emergenza 112 - NUE, nella quale una donna riferiva di essere in lite con il proprio figlio molto violento. Giunti immediatamente sul posto, gli agenti udivano delle forti urla di una voce maschile e si recavano al piano da cui provenivano le urla in questione. La porta dell’appartamento veniva aperta da un uomo ed all’interno vi era una signora in carrozzina che in lacrime riferiva che il figlio era tutta la mattina che insultava oltre al fatto che, alla presenza dei poliziotti, inoltre, si avvicinava alla madre offendendola e “tappandole” la bocca. La donna intanto mostrava agli agenti alcuni lividi provocati dalle violenze fisiche dell’uomo e riferiva di subire offese ed insulti ormai da anni, evidenziati nel Sistema Informativo Interforze “SCUDO”, che corrisponde ad un portale grazie al quale si evidenziano i precedenti interventi degli equipaggi nei confronti di vittime di lite, o violenza, anche nei casi in cui non sia stata proposta denuncia o querela. In considerazione dei fatti accaduti l’uomo è stato arrestato e
Il Pm Davide Ercolani ha chiesto una condanna di sei anni e sei mesi di reclusione per un macedone oggi 29enne, accusato dello stupro di una ragazza asiatica di 27 anni avvenuto nella notte tra il 12 e 13 maggio del 2021 nel residence di San Giuliano dove la studentessa del progetto Erasmus alloggiava da alcuni giorni. Ed era stato il giorno prima mentre verso sera, stava facendo una passeggiata sulla spiaggia che aveva incrociato il giovane, anche lui straniero e anche lui pare studente. Una serata conclusa in modo brusco da parte della ragazza per l’intraprendenza non gradita da parte del giovane. La sera dopo, uscendo dal residence, la ragazza se l’è ritrovato di fronte. Per non apparire scortese ha accettato un aperitivo. Dopo altri tentativi di conquistare la ragazza alla fine il giovane prende atto della sconfitta. Ma solo apparentemente. Infatti con la scusa di farsi ridare un braccialetto che aveva regalato alla ragazza la sera prima si fa accompagnare nel residence dove alloggiava la ragazza. La ragazza non si accorge che il giovane la segue fino alla camera. E’ qui che si consuma la violenza nonostante i tentativi di difendersi dall’aggressione, da parte della ragazza. Lo stupratore è stato
Pomeriggio di paura per un cattolichino di 43 anni il 22 settembre scorso. Mentre si trovava allo skate park della Regina, è stato rapinato da uno spacciatore armato di pistola poi risultata essere un giocattolo. I due si conoscevano ed erano ex vicini di casa. Il motivo un debito di 3mila euro che gli aveva prestato qualche mesi prima. Di fronte al rifiuto un ragazzo di 25 anni gli ha portato via la bici elettrica e lo ha minacciato con una pistola priva del tappo rosso. Alla vittima non è restato altro da fare che presentarsi ai carabinieri per sporgere denuncia coi militari dell'Arma che, grazie alle indicazioni, sono riusciti ad individuare il malvivente e a presentarsi presso la sua abitazione. I militari in casa hanno trovato e sequestrato oltre 80 grammi di hashish (la gran parte suddivise in dosi), 600 euro in contanti, materiale vario per la pesatura, il taglio e il confezionamento della droga e alcuni appunti sulla presunta attività di spaccio. Al termine della perquisizione, il 25enne è stato arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e denunciato per la rapina della bici elettrica. Il gip del tribunale di Rimini ha convalidato l’arresto confermando
La Polizia di Stato di Fermo ha eseguito due misure di custodia cautelare in carcere nei confronti di due donne domiciliate a Rimini e Bergamo resesi responsabili di un furto all’interno di una tabaccheria di Lido di Fermo. In particolare, nel primo pomeriggio del 22 Luglio, una volante era intervenuta su richiesta del titolare di una tabaccheria di Lido di Fermo il quale era stato derubato dell’incasso, oltre 3.000,00 circa in contanti, somma di denaro che custodiva in un cassetto dell’attività commerciale. La vittima spiegava ai poliziotti cosa era accaduto durante la giornata e aggiungeva di aver notato il “particolare” atteggiamento di due clienti, le quali entravano ed uscivano dalla tabaccheria per ben due volte. Durante il primo accesso le due donne chiedevano informazioni mostrandosi interessate all’acquisto di un paio di ciabatte da mare dopodiché andavano via. Durante il secondo ingresso, invece, una delle due chiedeva di cambiare una banconota da € 5,00 mentre l’altra lo distraeva facendosi consegnare le ciabatte che avevano visto in precedenza e che si trovavano nel locale attiguo alla tabaccheria. Così facendo, le donne distoglievano l’attenzione dell’uomo dalla cassa poiché quest’ultimo si spostava nel locale attiguo alla tabaccheria dove, appunto erano esposte le ciabatte. In quel
Continua l’azione di contrasto e prevenzione allo spaccio da parte della Polizia Locale di Rimini che, nel servizio serale di ieri, ha arrestato una persona per i reati di resistenza e detenzione di sostanze stupefacenti. La condanna per direttissima questa mattina da parte del Tribunale di Rimini. Il controllo - avvenuto nel turno serale di ieri, da parte degli uomini in abiti civili della squadra giudiziaria - si è concentrato verso le ore 22 a San Giuliano, dove era stata notata una persona sospetta, che proseguiva sulla via Toscanelli con una bicicletta elettrica. All’alt, intimato con la paletta dagli agenti, l’uomo ha dato inizio a una fuga rocambolesca sul lungomare, prima con la bici e poi a piedi, sulla strada e sulla spiaggia, mettendo in pericolo anche alcuni passanti. Una fuga poi terminata sulla spiaggia, dove gli agenti sono riusciti a bloccarlo e dove, poco prima, era stato visto mentre tentava di disfarsi di alcune dosi di sostanza stupefacente e di un cellulare. Da lì, la perquisizione personale che si è estesa anche alla stanza d’albergo, poco distante dal luogo del controllo, in cui il 33 enne ha dichiarato di alloggiare. Una perquisizione, fatta anche con l’ausilio delle unità antidroga in dotazione alla
Nel pomeriggio di sabato 23 settembre 2023, personale della Polizia di Stato di Rimini ha tratto in arresto un cittadino straniero già noto alle forze dell’ordine per numerosi precedenti di polizia, per il reato di resistenza e violenza a P.U., danneggiamento aggravato, lesioni aggravate plurime e tentata rapina impropria. Nello specifico, alle ore 16.30 circa, giungeva una chiamata al Numero Unico di Emergenza 112 - NUE, nella quale veniva segnalata una persona molesta che, all’interno del cortile di un’abitazione a Miramare, aveva tentato poco prima di rubare due cani di razza. I poliziotti prendevano contatti con i condomini, i quali riferivano che poco prima, l’uomo, il quale era in possesso di un cane, si era introdotto all’interno dell’area privata della casa nel tentativo di rubare due cani di razza, veniva sorpreso da alcuni inquilini. L’uomo, vistosi scoperto, aggrediva fisicamente con calci, pugni e morsi alcuni di loro per poi aizzare il cane in suo possesso contro gli stessi. Lo stesso, incurante della presenza delle Forze dell’Ordine, continuava a porre in essere la sua condotta violenta, inveendo contro gli agenti con frasi ingiuriose e offensive. Nel tentativo di placarne l’ira, l’uomo veniva fatto salire all’interno dell’auto di servizio dove continuava ad opporre resistenza e
Nella mattinata del 24 settembre 2023, personale della Polizia di Stato di Rimini ha tratto in arresto due cittadine straniere per il reato di Rapina aggravata in concorso. Nello specifico, alle ore 11.45 circa, una chiamata al Numero Unico di Emergenza 112 nella quale un uomo riferiva che era stato avvicinato da due ragazze straniere che con la scusa di proporgli un rapporto sessuale, con violenza gli sottraevano l’orologio che aveva al polso. Lo stesso, resosi conto dell’accaduto, inseguiva le due donne che, per guadagnarsi la fuga, gli sferravano uno schiaffo sul braccio e lo spintonavano. Nel frattempo, le volanti della Polizia di stato, in contatto telefonico con la vittima, raggiungevano le due donne, riuscendo a bloccarle. In considerazione dei fatti accaduti le due donne venivano tratte in arresto ed in data odierna tradotte presso la Casa Circondariale di Forlì.
Oltre 1.600 proprietari di immobili in Emilia-Romagna e 300 strutture extra-alberghiere nel centro storico di Bologna potenzialmente irregolari, ossia con elevati indici di rischio. Già recuperati a tassazione 2,8 milioni di euro. Sono i primi risultati della campagna contro gli affitti in nero, con particolare riferimento agli alloggi per gli studenti fuori sede, che sta portando avanti dall'inizio del 2023 la Guardia di Finanza dell'Emilia-Romagna con l'Agenzia delle Entrate, la Regione, le Università di Bologna, Modena - Reggio Emilia, Ferrara, Parma. Inoltre, la collaborazione con Er.go in merito al sostegno economico a favore degli studenti universitari meno abbienti ha anche fatto recuperare 540 mila euro di benefici illecitamente percepiti da "falsi studenti", per un totale di oltre un milione. "Per rendere più efficace il nostro agire a contrasto della piaga degli affitti in nero, per snidare i proprietari di immobili e le strutture extra-alberghiere che sfruttano gli studenti, lucrandoci, e per evitare che i contributi previsti per gli studenti soprattutto meno abbienti possano finire nelle tasche sbagliate, abbiamo fatto squadra e i risultati ci stanno dando ragione", commenta il comandante regionale della Guardia di Finanza, Generale Ivano Maccani. I 1.600 locatori che presentano posizioni sospette sono stati individuati incrociando i dati degli studenti iscritti
Era il 25 giugno scorso quando in via Turandot in zona Padulli, prende fuoco un cantiere di una casa in costruzione, nel mezzo di un quartiere di recente costruzione. La casa al centro dei lavori, circondata da ponteggi e impalcature, è stata avvolta dalle fiamme intorno alle 2.45 di notte, quando ai vigili del fuoco è arrivata la segnalazione da parte di alcuni residenti della zona del vasto incendio che divampava a pochi metri da altre case abitate. Sul posto si sono precipitati i pompieri con diverse squadre per domare il rogo che, fortunatamente, non ha provocato danni per i residenti circostanti, salvo distruggere appunto porzioni di costruzione in legno dell’abitazione. L’incendio non è avvenuto per cause accidentali. Sull’episodio ha subito avviato un’indagine la Squadra mobile della polizia. Le indagini sono in corso, l’ipotesi del piromane resta aperta. Oggi arriva l'appello dei proprietari. “Noi siamo Paolo, Ela e Davide, il nostro figlio di dodici anni, una famiglia unita e indomita, che ora si trova ad affrontare un'immensa sfida. Vogliamo condividere con voi un capitolo straziante della nostra vita, avvenuto lo scorso 25 giugno. In quella data, la nostra amata casa, ancora in costruzione, è stata brutalmente incendiata”. A parlare è Paolo Longo che in questi giorni,
Prosegue a Rimini il processo per il famminicidio di Angela Avitabile, morta il 22 aprile del 2022 per mano del marito Raffaele Fogliamanzillo. I tre figli di 41, 39 e 24 anni si sono costituiti parte civile nel procedimento e si sono presentati in tribunale con una maglietta per ricordare la madre assassinata. “La gelosia e l’amore non uccidono, giustizia per Angela” è stata la scritta fatta stampare sulle t-shirt, un atto per rendere ancora più visibile la loro posizione. Il padre aveva minacciato più volte anche loro e si comportava da "padrone" verso la moglie. Attualmente è rinchiuso nel Rems di Reggio Emilia e per la difesa è incapace di intendere di volere, una testi a cui i familiari credono poco. Ci sono due perizie infatti, una redatta dalla difesa (dal prof. Renato Ariatti) e l'altra dall'accusa (prof. Ermanno Arreghini) che hanno prodotto due conclusioni diverse: per la difesa Fogliamanzillo è affetto da problemi tali da aver compromesso la sua capacità di intendere e di volere, per l'accusa invece l'assassino reo confesso era perfettamente in grado di intendere e di volere. Raffaele Fogliamanzillo e Angela Avitabile, cotetanei, sposati da 40 anni e con tre figli maggiorenni, nella serata del 22 aprile si trovavano