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“Caro Diario, l’altro giorno parlando con un’amica ci siamo detti “ma chi ce lo fa fare?” in riferimento alla situazione in cui viviamo e combattiamo le nostre piccole battaglie". Riflessioni a margine del 25 aprile

Caro Diario, l’altro giorno parlando con un’amica ci siamo detti “ma chi ce lo fa fare?” in riferimento alla situazione in cui viviamo e combattiamo le nostre piccole battaglie. Ci siamo resi conto che i nostri sforzi sembrano vani, circondati come siamo da una pessima politica che è impegnata sempre più a gestire un sistema che premia furbi, corrotti e corruttori e a produrre ingiustizia sociale. È evidente come il capitalismo senza freni abbia imposto un mondo profondamente ineguale e ingiusto, lasciando interi territori in balia degli eventi. Una giungla dove vige la regola del più forte, non solo in termini fisici ma soprattutto di capitale economico e clientelare. Il risultato di questi anni di profonda crisi è la difficoltà di costruire un futuro, con una rassegnazione esasperante a questa mancanza di orizzonte. Un quadro socio-economico che fa inevitabilmente pensare che ormai tutto è perduto e che nulla può essere cambiato.   Ieri però era il 25 Aprile e questa data permette di riposizionare i pensieri. Basta pensare a quelle ragazze e a quei ragazzi che vivevano in una situazione molto peggiore della nostra, dove veramente era difficile anche solo immaginare un futuro diverso da quello dell’oppressione fascista, dei campi di concentramento,

“Non è accettabile dire mi hanno votato e ora governo come mi pare e piace”

Caro Diario, ti ho mai parlato della “casa di vetro”? cioè della politica senza intermediari, dove esiste un rapporto stretto e diretto tra i cittadini e le istituzioni e che in realtà è una trappola ben organizzata, con cui il potere divide i cittadini in singoli elementi impedendogli di fare massa critica. Con la scusa di avvicinare le istituzioni ai privati cittadini è stato possibile eliminare i corpi intermedi, le assemblee, la militanza. Tutti possono contattare in ogni momento il politico locale che prontamente si fa carico del problema, quasi mai in maniera efficace ma risultando simpatico e vicino ai cittadini. Il problema nasce quando il politico riceve richieste che sono in contraddizione tra di loro. È in quel momento che appare chiara la totale assenza di una politica lungimirante, fatta solo di risposte a brevissimo respiro e che poi con il tempo si rivelano inutili o dannose. La questione lungomare e ZTL è stata per molti anni un esempio di isteria istituzionale, con una gestione contraddittoria del consenso, dove si cercava di accontentare tutte le richieste che erano spesso le une opposte alle altre, con il risultato di 4 ordinanze in due anni. Il vero vantaggio della frammentazione della

“Procediamo, ancora una volta, con coraggio e determinazione come abbiamo sempre fatt”

Il Dott. Umberto Farneti  ci ha fatto pervenire il testo di una lettera inviata al Sindaco, alla giunta e al consiglio comunale avente come oggetto la ricostruzione di Palazzo Lettimi.  In questi ultimi anni lo Stato italiano ha speso un mare di soldi nella ricostruzione della  città di  L’Aquila, non solo per le opere in superficie ma per  la realizzazione di una vera cittadella sotterranea con tunnel in cemento armato, spazi con illuminazione  e possibilità di  agibilità  per la gestione degli impianti  tecnologici e  le infrastrutture a servizio del centro storico. Rimini invece, di fatto, per la sua ricostruzione dopo le distruzioni immani della guerra  ha  potuto  contare,  di fatto, unicamente sulle sole  proprie  risorse. Rimini infatti, città politicamente “rossa”,  da parte dei  vari Governi  democristiani  che si sono succeduti nel corso dei primi quarant’anni dalla fine della guerra,  nonostante sia stata l’ unica  città, insieme a Cassino, rasa al suolo, ha  ottenuto molto poco, praticamente  quasi nulla. Lo stesso dicasi anche con i Governi di centro sinistra e infine di destra, successivamente, sino a tutt’oggi. Questa infatti è  anche la ragione  e in questo modo si spiega perché la nostra sia la città con le strade in gran parte sprovviste di marciapiedi, in particolare quelle danneggiate dalla

L'avvocato Biagini: "Nessuno controlla e il Comune si volta dall'altra parte"

Caro Direttore, ho una curiosità. Ieri è stata una giornata splendida. Al mare c’erano migliaia di persone: tanti riminesi, ma anche tanti pendolari domenicali provenienti da altre parti. Numerosi bar/ristoranti sulla spiaggia erano aperti ed erano al completo per il pranzo. Alcuni bagnini avevano aperto qualche ombrellone e dati in affitto a chi li chiedeva. E poi il bagno 26 di Gabriele a Marina Centro: tutti gli ombrelloni aperti e pieni di gente; tutte le attività in funzione e il ristorante sold out per il pranzo. E’ il numero uno, ha il turbo nel motore. Dunque, ecco la mia domanda: abbiamo tutti letto sui giornali in questi mesi che dal 1° gennaio 2024 non c’è più una attività che abbia la licenza per operare sulla spiaggia in assenza delle gare pubbliche previste dalla legge europea della Bolkenstein. Né i bagnini, né i bar/ristoranti. Sinceramente ieri non mi sembrava che questo fosse vero. Mi domando: se non hanno licenza come fanno a rilasciare scontrini o ricevute? Operano tutti in nero? Chi è chi deve fare i controlli: la capitaneria, la guardia di finanza, i vigili urbani? E se qualcuno di questi interviene, che cosa succede? Una piccola multa, i sigilli all’attività, una denuncia

Il mulino della Corderia è l’ultimo baluardo di quella che fu la fossa Viserba

Caro Diario, questo è il mulino della Corderia oggi, abbandonato e lasciato alle ingiurie del tempo, sommerso da un metro di terra, ai confini di uno degli scempi urbanistici più grave degli ultimi anni. Ultimo baluardo di quella che fu la fossa Viserba, oggi tombinata in barba al rischio idrogeologico. Secondo il progetto di costruzione della ex Corderia il mulino sarà donato alla cittadinanza come sala civica a disposizione della collettività. Da crono programma il tutto dovrebbe avvenire entro 3 anni circa dall’inizio dei lavori di tutto il comparto. Esiste, però, un “Ma” che sta circolando ultimante e con insistenza a Viserba. Voci di popolo raccontano della possibilità concreta di non vederlo mai riqualificato. Sembrerebbe che alcuni emissari politici stiano lavorando con un’opera di persuasione e di sondaggio per instillare nella pubblica opinione l’idea che “in fondo non serve a niente”, che “è troppo mal ridotto per essere recuperato”. Messaggi e messaggeri che vanno verso una direzione molto chiara, quella che ha contraddistinto tanti altri momenti della nostra storia recente. Il destino del Mulino è figlio della gestazione del suo comparto, fatto di pochissima lungimiranza e tanti affari, compagno di viaggio di quella spersonalizzazione dei luoghi che lo vede unito alla

Un padre: “Ad c'è ancora una distesa di erba senza alcun gioco e senza nemmeno un po’ di ombra”

Salve, sono Matteo Mandrelli, padre di un bambino frequentante la nuova scuola dell’infanzia Gabbianella di Canonica, Comune di Santarcangelo di Romagna. Scrivo alla vostra redazione perché io, come molti altri genitori della scuola siamo esasperati e amareggiati per come il Comune ci sta trattando. A luglio 2023 abbiamo avuto i primi incontri con la sindaca Alice Parma, la quale cui aveva garantito che la scuola a settembre sarebbe stata aperta e che i bambini avrebbero avuto a disposizione sia le aule interne che parte del giardino finito. Ad oggi, aprile 2024, il giardino è ancora una distesa di erba senza alcun gioco e senza nemmeno un po’ di ombra ed è totalmente esposto al sole. La Sindaca da settembre ad oggi svariate volte ci aveva garantito che il giardino sarebbe stato ultimato dandoci varie scadenze che non sono mai state rispettate. L’ultima scadenza non rispettata era Pasqua. Quindi da settembre ad oggi i nostri figli non hanno avuto un giardino con giochi e ombra per giocare. Ormai è noto a chiunque come sia importante il gioco e la vita all’aria aperta per i bambini. Ma con l’arrivo del caldo e del sole sarà quasi impossibile stare di fuori per i nostri bambini. Già

"Un turismo rispettoso dell’ambiente naturale non si concilia con la concessione ai grandi eventi sulla spiaggia libera"

"Di oggi la notizia che il Comune ha predisposto nuovi cartelli lungo la battigia e agli ingressi alla spiaggia per la regolamentazione dell’accesso dei cani nel tratto di spiaggia tra Rimini e Riccione dove nidifica il fratino: divieto di accesso a partire dal sabato che precede la Pasqua fino al 2 Novembre, possibilità di accesso solo se accompagnati con il guinzaglio nel restante periodo dell’anno. Come promotori di una serie di iniziative volte alla tutela e alla valorizzazione di quel piccolo uccello limicolo a grave rischio estinzione- ma anche decisi ad affermare l’importanza di quel tratto di spiaggia davanti l’ex Colonia Bolognese sia come habitat naturale che come bene comune per tutta la collettività- ci teniamo ad esprimere il nostro parere in questo breve comunicato. Di certo i cani lasciati liberi sulla spiaggia rappresentano un concreto pericolo per i fratini, motivo per cui- volendo vedere il bicchiere mezzo pieno- consideriamo una piccola grande conquista questa notizia, segno che le tante iniziative messe in atto stanno portando frutto. Ma ricordiamo alla nostra Amministrazione che promuovere un “turismo rispettoso dell’ambiente naturale e di chi frequenta la spiaggia” -aggiungeremmo LIBERA- non si concilia in alcun modo con la concessione di quello spazio davanti l’ex colonia

Interpellanza di Chiara Angelini in Consiglio comunale

Tutti ormai sappiamo che da febbraio 2023 llaria Salis, nostra connazionale di 39 anni, è rinchiusa nel carcere di massima sicurezza di Budapest, con l’accusa di aver aggredito e ferito un militante neonazista in occasione della «Giornata dell'onore». Ilaria Salis rischia una pena fino a 16 anni di carcere, quindi del tutto sproporzionata rispetto ai fatti contestati (ferite lievi che rientrano in una prognosi tra i cinque e gli otto giorni). Dai mezzi di comunicazione siamo venuti a conoscenza che le condizioni nel carcere di Budapest della detenuta erano degradanti ed inumane e violavano gli standard minimi di tutela della salute. A febbraio in Consiglio Comunale la consigliera Chiara Angelini ha sollecitato la sindaca a sostenere le richieste del Comitato “Ilaria Salis libera” e l’appello che il padre ha rivolto a tutte le istituzioni del nostro paese ed al Presidente della Repubblica, firmando appunto l’appello presente sul sito del comitato. Al termine dell'interpellanza ha inoltre ricordato che il suddetto si può firmare sia come amministratore sia come liberi cittadini, con l'intento di andare a sensibilizzare un numero sempre più elevato di persone. In questi giorni apprendiamo che il tribunale di Budapest non ha concesso i domiciliari a Ilaria Salis, la stessa che è stata portata in aula

In questa società non c’è più spazio per la sola chiamata elettorale quinquennale, esiste un bisogno sempre più quotidiano: quello di voler avere un potere decisionale e partecipativo per il proprio destino

Caro Diario, alla luce del dibattito dell’ultimo mese direi che quattro anni fa l’intuizione di far nascere Associazione Quartiere 5 si sia rivelata premonitrice e che avevamo intercettato un’esigenza fortissima che bruciava sotto la cenere della politica. Oggi questo fuoco si è ravvivato e sta prendendo le sembianze di un incendio difficile da gestire. Finalmente quasi tutte le forze politiche spingono nella direzione della partecipazione alla vita politica della città, perché in questa società non c’è più spazio per la sola chiamata elettorale quinquennale, ma esiste un bisogno sempre più quotidiano: quello di voler avere un potere decisionale e partecipativo per il proprio destino. Ricordo, perché credo sia giusto farlo, che nel programma di coalizione, a cui ho aderito all’interno del partito Europa Verde nelle elezioni del 2021, era presenta una sezione dedicata interamente alla “Partecipazione come rilevazione di bisogni, Proposte e impegno per tutti i portatori di interesse” di cui vorrei riportare tutti i punti:   1. Politiche di open data (accesso agli atti, ai dati, ai documenti e alle informazioni) per rendere la macchina comunale sempre più snella, efficiente e trasparente; 2. Rilevazione e pubblicazione delle performance e della qualità dei servizi erogati dalla PA; 3. Monitorare periodicamente il tasso di occupazione femminile

Architetto Gobbi: "Tanti problemi, si spera in confronto vero con l'amministrazione comunale"

Il sottoscritto Luca Bersani Ingegnere componente della commissione Urbanistica Ordine Ingegneri di Rimini ,  l’Arch. Marco Gobbi e l’ Avv. Roberto Biagini siamo rimasti estremamente soddisfatti della risposta che la cittadinanza Viserbese ha mostrato alla iniziativa di ieri sera tenutasi presso la sala parrocchiale gentilmente messa a disposizione da Don Aldo Fonti avente ad oggetto il Nuovo Piano Spiaggia il cui iter procedimentale è sostanzialmente iniziato, con la pubbblicazione nel dicembre 2023 scorso. E' stato un momento di confronto ma soprattutto di esternazione delle preoccupazioni con le domande che hanno posto, in particolare, oltre che dai “proprietari” frontisti delle case, dei villini e degli alberghi prospicenti all’arenile, anche di privati cittadini e fruitori del pubblico arenile di tutta Rimini Nord. Gli stessi con le nuove previsioni (altezze e ubicazioni) delle cabine di servizio e dei chioschi-bar vedono compresse o fortemente limitate le loro vedute a mare da sempre esistenti. Stesse preoccupazioni sono state sollevate dai cittadini comuni in ordine al loro diritto di vedere la spiaggia e il mare e non “i muri e le barriere” delle strutture progettate a servizio degli balneari. I temi affrontati e le domande poste sono state tantissime dalle concessioni scadute, alla tutela delle storicità tipo la “fonte de

"Nel nostro settore si lavora troppo? Non è così. E comunque penso che si debba uscire dalla logica del [sic] quanto si lavora": così si esprime la presidente riminese di Federalberghi P. Rinaldis. Allora atteso che se una categoria non trova dipendenti è problema loro e non di tutti, se non trovano stagionali una ragione ci sarà cribbio, o no? Eh noi dovremmo stracciarci le vesti perché la Rinaldis non trova dipendenti per i suoi alberghi? Quanto guadagna la Rinaldis e quanto una sua sguattera da camere se non lontano dal suo albergo (Rivabella) una cameriera rumena anni fa è andata in depressione a fine stagione e si è suicidata!!? E cosa dire del bisogna uscire dalla logica del quanto si lavora se assieme alla retribuzione è il fondamento fondante fondativo di 9 su 10 lavori? Come si può affermare una simile castroneria!!? E non si parla da anni decenni di lavoro gravemente sfruttato (non mi riferisco alla Rinaldis che conoscendo so che paga in zecchini d'oro)?? Evidentemente con l'inflazione galoppante nodi decennali vengono ora al pettine. Non ci vive più uno stagionale con queste retribuzioni non si possono più ingrassare (non me ne voglia la Rinaldis non c'è odio

Nonostante le numerose richieste di intervento ed una riunione dedicata con l’amministrazione di circa un mese fa, nulla sembra cambiare nella zona di Riccione alta. La gestione dell’ordine pubblico, e del degrado in occasione delle aperture dei locali è completamente fuori controllo. Traffico non gestito, sporcizia abbandonata ovunque, consumo smodato di alcol per strada, volumi senza limite. Se questa è la gestione e l’autorevolezza che l’amministrazione sa dare nei confronti di queste realtà dell’intrattenimento, il comitato dei residenti di questa zona è molto preoccupato. Preoccupato in vista dei prossimi weekend Pasqua e soprattutto dell’apertura del nuovo locale prevista per il 2 giugno. Come sempre non ci siamo mai posti come in conflitto con queste realtà, anzi devono esserci quali imprese portatrici di economia sul territorio e DNA della nostra città, ma come ogni impresa, se si vogliono definire tali, devono provvedere alla gestione del loro impatto sull’ambiente e sul territorio come ogni azienda seria e strutturata, nel loro caso devono provvedere alla gestione dei flussi di persone prima e dopo la serata, dell’ordine pubblico, e della viabilità. Ultimo ma non per importanza il grande problema di sicurezza di Riccione alta e l’oramai ingestibile viabilità ad alta velocità che insiste su Viale Abruzzi via