Dal 6 all'8 giugno 1969 si tenne nella Sala dell'Arengo il VII congresso dell'allora CCDL di Rimini Il VII congresso CCDL Rimini fu l'assise che sancì la prima elezione congressuale a Segretario generale di Alfredo Arcangeli, che era già subentrato a Vito Nicoletti nella guida della Camera del Lavoro dal settembre 1968. Vito Nicoletti si era infatti dimesso per motivi di salute, che non gli consentivano più adempiere ad un così impegnativo incarico sindacale. Al termine del congresso venne presentato un appello a tutti i lavoratori riminesi in cui, dopo aver fatto il punto dei successi dell'azione sindacale [è del 1969 la vittoria delle vertenze sulle pensioni e sulle gabbie salariali], si denunciarono senza mezzi termini i nodi critici, l'arretratezza, gli squilibri e le difficoltà dell'economia del Circondario. Venne anche approvato un ordine del giorno contro la guerra in Vietnam e per la smilitarizzazione dell'Aeroporto di Miramare. Nelle foto che pubblichiamo, parte di una più corposa raccolta conservata nell'Archivio storico CGIL Rimini, sono state identificate alcune delle persone presenti, in sala e degli oratori. Riconosci qualcun altro? Scrivicelo a redazione@chiamamicitta.it o nei commenti su Facebook, grazie!
Per la serie La Gambalunga racconta, la Biblioteca di Rimini da oggi racconta quando dalla città passo una Fiamma Olimpica. Era il 1964 e le Olimpiadi erano quelle di Tokio. Ecco il racconto e le foto di quei giorni: È una mattina di fine giugno e per il fotografo Davide Minghini trovarsi a bordo pista dell’aeroporto di Miramare, per scattare qualche foto per l’Azienda di soggiorno o per illustrare un articolo del Resto del Carlino, è normale prassi. Siamo nell’epoca d’oro del turismo riminese e in quella stagione, solo da Gran Bretagna e Svezia, sarebbero arrivati oltre 1200 aerei. Ma quello appena atterrato, e che Minghini sta già inquadrando nel suo mirino, non è come gli altri. Quando si aprirà il portellone non scenderanno dalle scale biondi turisti nordici dalla carnagione bianco latte, pronti a crogiolarsi sotto il sole nelle spiagge riminesi. Innanzitutto, l’aereo arriva dalla Grecia, provenienza inusuale per lo scalo riminese ma, ancora più inusuale è la speciale “passeggera” che sta trasportando. Chi è presente sa che sta partecipando ad un avvenimento unico, come lo saranno tutti quelli successivi nella mattinata riminese. Ed ecco il momento tanto atteso. Esce dall’aereo, scende qualche gradino e accompagnata dal Comandante, sosta sulla
I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer A cura di Alessandro d’Onofrio, Alexander Hobel, Gregorio Sorgonà Pendragon Il Catalogo della Mostra su Enrico Berlinguer non si era riusciti a realizzarlo nel corso della iniziativa a Roma (dal 15 dicembre 2023 all’11 febbraio 2024) presso l’ex Mattatoio. Ora le Fondazioni dell’Emilia-Romagna, assieme all’Associazione Enrico Berlinguer presieduta da Ugo Sposetti, lo hanno mandato in stampa in occasione del riallestimento della Mostra a Bologna, presso il Museo Civico Archeologico, in calendario dall’11 giugno al 26 agosto 2024 (aperto tutti i giorni dalle 10 alle 19 – chiuso il martedì). Dall’11 al 30 giugno già 10.000 persone hanno visitato la Mostra. Il catalogo è in vendita alla Mostra, nelle librerie on-line o richiedendolo ad una libreria. Dal Catalogo riprendiamo l’Introduzione al volume. La presenza di Enrico Berlinguer nella vita italiana non perde di attualità. Di questo ci parlano le decine di migliaia di visitatori giunte in una sorte di pellegrinaggio laico da tutta Italia a Roma per visitare la mostra a lui dedicata. La nostra intenzione era stata quella di restituire la complessità della sua biografia non solo intrecciandola con la storia nazionale ed internazionale in cui era contestualizzata – non avrebbe potuto essere altrimenti per un dirigente del
Prsegue la pubblicazione di preziose immagini da parte della FotoCamera del Lavoro di Rimini, progetto CGIL Rimini volto a valorizzare e condividere il patrimonio video e fotografico del lavoro. "Ancora una volta, come già fatto qui https://tinyurl.com/mr2bd3ff , torniamo su immagini di lotte bracciantili nel riminese; lo facciamo innanzitutto perché si tratta di fotografie tra le più antiche dell'Archivio storico CGIL Rimini". L'Archivio storico CGIL Rimini, nell'ambito dell'attività di documentazione orale, ha incontrato recentemente Primo Montanari (classe 1927), che partecipò attivamente alla grande manifestazione dell'8 giugno 1954. "Tra le vicende narrate da Primo Montanari merita di essere riportato un aspetto particolare della manifestazione dell'8 giugno 1954, che restituisce il clima di solidarietà collettiva che si respirava in quella giornata
L'individuazione di una sede adeguata per la Camera del Lavoro è stato un tema che ha attraversato quasi tutto il secolo scorso per CGIL Rimini. Da vicolo Ghiacciaia passando per via Castelfidardo e nel dopoguerra via Giordano Bruno, sono state molte le sedi della Camera del Lavoro di Rimini, per poi approdare solo nel 1984 in Via Caduti di Marzabotto. Nel libro edito da Futura Editrice nel 2023 sui 120 anni della Camera del Lavoro di Rimini è presente in appendice una cronologia molto ricca rispetto alle sedi della CGIL di Rimini
La FotoCamera del Lavoro Rimini è un progettodella CGIL Rimini volto a valorizzare e condividere il patrimonio video e fotografico del lavoro. Con un post dei giorn scorsi è stato ricordato un avvenimento di quasi 42 anni fa: la vista dell'allora Presidente del Consiglio Giovanni Spadolini a Riccione e la contestazione che la CGIL gli riservò. "Tra il 31 luglio ed il 1 agosto 1982 l'allora Presidente del Consiglio Giovanni Spadolini visitò Cesenatico e Riccione
Il 6 maggio 1952 Alfredo Arcangeli terminava il servizio di leva durato 15 mesi (era partito l’1 febbraio 1951). Lo svolse interamente a Bari presso il 9. Reggimento Fanteria – Compagnia Cannoni; dal 16 agosto 1951 in servizio in fureria. Alfredo era partito per il servizio militare che era funzionario e responsabile organizzativo del PCI del Comune di Rimini. In questo arco di tempo Alfredo (1929-2022) e la sua fidanzata Cesarina Martinini (per tutti “Riri”) (1931-2020) si scrissero quasi 800 lettere: a noi ne sono pervenute 399 di Alfredo a Riri e 392 di Riri ad Alfredo. [caption id="attachment_445801" align="alignleft" width="2560"] 8 marzo 1950. Articolo sul periodico della Federazione Comunista Riminese “Nuova Voce” sul Congresso costitutivo della FGCI riminese. Cesarina Martinini è fra le elette del nuovo Comitato Federale della FGCI riminese[/caption] Riri aveva 20 anni, Alfredo 22. Scrive Alfredo nella lettera dell’1 febbraio 1952: “Per la corrispondenza penso che nessuno di noi due avrà da lamentarsi e possiamo dire di avere rispettato il patto o l’impegno”. Impegno che si erano assunti reciprocamente al momento della partenza di Alfredo: scriversi tutti i giorni. Nella lettera di Alfredo del 24 ottobre 1951: “Scrivere è proprio veramente bello e bella è la nostra corrispondenza perché quando
Devo al libro di Anna Tonelli (“A scuola di politica” edito da Laterza nel 2017) la descrizione della Scuola centrale femminile Anita Garibaldi di Faggetto Lario, a due passi dal lago di Como. La scuola iniziò a funzionare nel 1950 su input di Togliatti che recepì la sollecitazione delle dirigenti comuniste femminili sull’urgenza di affrontare la questione femminile e la battaglia per l’emancipazione. E la necessità di formare nuovi quadri femminili. Rimase attiva sino al 1957, quando la villa di Faggeto Lario venne messa in vendita. “Ragazze che passeggiano in cortile, le riunioni di gruppo in veranda, l’ora politica a leggere i giornali, le lezioni nelle aule capienti e ben illuminate, la ginnastica mattutina, le partite di pallavolo (…) Tre fabbricati in mezzo a un parco che si affacciano sul lago in un’atmosfera bucolica e oggettivamente melanconica. In un edificio trovano gli spazi gli uffici della Direzione e la biblioteca, in altro due aule sovrapposte e nel terzo la mensa capace di oltre settanta posti, le stanze con tre o quattro letti, le docce separate”. “A frequentare i corsi sono soprattutto casalinghe, operaie, braccianti, contadine, impiegate, sarte: donne che hanno ruoli di secondo piano nelle varie organizzazioni, ma che sono inviate
Da qualche mese, da maggio, in concomitanza con le iniziative per celebrare i 120 anni della Camera del Lavoro di Rimini, Mirco Botteghi, responsabile dell’Ufficio Stampa della CGIL, ed Elena Bianchi, responsabile dell’Archivio Storico e dell’Archivio fotografico della CGIL, ogni domenica raccontano su facebook e Instagram un episodio della storia sindacale riminese (“FotoCamera del Lavoro Rimini”). Sono ormai alcune decine le storie raccontate attraverso la pubblicazione di importanti materiali che parlano della storia del lavoro e del cammino della democrazia nel territorio riminese. Testo scritto e fotografie. Un pezzo di memoria storico condiviso con tanti. L’ultimo racconto pubblicato riguarda lo sciopero generale del 19 novembre 1969, che oggi vi proponiamo.. Ringraziamo la CGIL riminese di aver consentito il rilancio sul nostro sito queste fotocronache di storia riminese. Anche a Rimini, come in tutta Italia, lo sciopero generale del 19 novembre 1969 ottenne una vasta adesione; anche il corteo sindacale unitario. i trattava dello sciopero generale nazionale per la casa - il quarto sciopero generale unitario dal luglio del 1948. Per un approfondimento su quella storica giornata di lotta, un articolo di Ilaria Romeo: È l'autunno caldo. Oltre 6 milioni di lavoratori aspettano il rinnovo del contratto. A quella rivendicazione se ne aggiungono altre come il
Cesarina Martinini, per tutti Riri, fra il febbraio 1951 e il maggio 1952, scrisse ad Alfredo Arcangeli, militare di leva a Bari, 392 lettere e 5 cartoline (o almeno queste sono quelle a noi pervenute). Dunque quasi una lettera al giorno. E non due righe per volta, ma ognuna di queste almeno di 4 pagine di carta protocollo. E Alfredo gli rispose con 399 lettere e 9 cartoline (quelle a noi pervenute). Molto più brevi nel testo. Alfredo partì militare ad inizio febbraio 1951. Aveva poco più di 21 anni (era nato il 17 novembre 1929). Aveva frequentato le scuole sino alla 5.a elementare e poi aveva fatto l’apprendista falegname assieme al fratello Gino. Quando partì militare era funzionario del PCI riminese, responsabile dell’organizzazione nel comune di Rimini dalla fine del 1948, dopo esser stato il promotore per la costituzione dell’organizzazione giovanile comunista, la FGCI, dopo lo scioglimento dell’organizzazione unitaria del Fronte della Gioventù nel 1948. Segretario della Federazione al 1° Congresso del PCI (29-30 aprile 1949) venne eletto Ilario Tabarri, “Pietro”, cesenate, il comandante partigiano dell’8.a Brigata Garibaldi. Riconfermato al 2° Congresso (5-7 gennaio 1951), dove intervenne Pietro Ingrao, membro del Comitato Centrale e Direttore de “L’Unità”. Tabarri rimase a Rimini
Poco più di un anno fa, l’1 novembre 2022, moriva a 93 anni Alfredo Arcangeli. Storico leader comunista del sindacato riminese, la CGIL, di cui fu segretario generale dal settembre 1968 al 1980. Da Alfredo, nel corso degli anni, avevo avuto occasione di farmi raccontare tanti passaggi politici da lui vissuti (quelli sindacali mi interessavano di meno), mi aveva concesso di riprodurre centinaia di sue foto di manifestazioni, congressi, incontri. Una quindicina di anni fa, quando vendette la casa di Torriana, mi chiamò dicendo che mi regalava tutti i libri che lì erano contenuti, che lui non sapeva dove mettere. Li andai a prendere con il camion del Comune di Coriano e i suoi libri vennero donati alla Biblioteca Comunale “Battarra” di Coriano. Ed in più occasioni mi parlò di un ricco carteggio intercorso fra lui e la sua futura moglie, Cesarina Martinini per tutti Riri (nata l’1 maggio 1931 e morta il 4 febbraio 2020) nel corso dei 15 mesi del servizio militare negli anni 1951 e 1952, dicendo che forse valeva la pena riprenderlo per le tante storie lì contenute. Poi, ad un certo punto, questo carteggio lo perse: una sera mi fece una telefonata per chiedermi se sapessi
Nella sua rubrica on line La Gambalunga racconta, la Biblioteca riminese in occasione del 14 ottobre festa del Patrono rievoca la Tombola di San Gaudenzo, con la foto di Davide Minghini. [caption id="attachment_433109" align="alignleft" width="1000"] 1966: Umberto Bartolani alla chiama[/caption] [caption id="attachment_433105" align="alignleft" width="1000"] 1967[/caption] 14 ottobre, per i riminesi è festa. È la ricorrenza del martirio, avvenuto nel 360, di San Gaudenzo, primo vescovo di Rimini, santo patrono della Città. In una precedente puntata di questa rubrica abbiamo raccontato, anche attraverso rari libri antichi e preziose stampe, conservate in Gambalunga, le gesta del Patrono e del suo culto, che sono diventate memoria collettiva, radici culturali e religiose condivise dai riminesi attraverso le generazioni. Ma la festa per San Gaudenzo, è anche sinonimo della grande tombola che si svolge in Piazza Cavour da oltre 6 decenni, ideata e organizzata da Umberto Bartolani. [caption id="attachment_433102" align="alignleft" width="1080"] 1967[/caption] [caption id="attachment_433100" align="alignleft" width="1000"] 1967[/caption] Eclettico e dinamico personaggio che ha racchiuso in sé quel carattere dei “romagnolacci” chiassosi, impulsivi, generosi, istintivi, ambiziosi ed entusiasti, romantici e realisti, Bartolani, animato da un viscerale amore per la propria città e una certa dose di esibizionismo, si è sempre prodigato in molteplici e multiformi attività per l’interesse di Rimini e del bene