Dehors, ritorniamo alla normalità Durante la pandemia per rispondere al distanziamento dei clienti nei locali pubblici (bar e ristoranti) che di fatto riduceva la capacità dei locali di oltre il 50% il governo prima e i comuni poi hanno risposto eliminando il pagamento dell’occupazione di suolo pubblico e dando la possibilità di realizzare nuovi spazi all’aperto. Non solo nelle isole pedonali o nelle zone Ztl ma ovunque. Abbiamo visto proliferare ampliamenti di dehors su parcheggi oppure parti di carreggiata di strada. Comprensibile per quel periodo molto meno oggi che la pandemia non c’è, come non ci sono più limiti alla capienza di ristoranti e bar. Già quest’anno, il Comune di Rimini, come altri, ha fatto pagare il suolo pubblico con la tariffa piena. Un primo passo verso la normalità. Per il totale ritorno ad essa è necessario che i dehors che insediati su sedi stradali e parcheggi rientrino nei confini pre pandemia. Vi sono esigenze di bellezza, fruibilità, accessibilità, sicurezza e concorrenza dello spazio pubblico. Dopo le tante deroghe sarebbe utile rientrare nel regolamento comunale. [caption id="attachment_429763" align="alignnone" width="1024"] Uno dei dehors presenti sulle strade a Rimini[/caption] Una soluzione per via Ducale Periodicamente i residenti del rione Clodio, del centro storico di Rimini, esprimono il loro
Perché dico no al terzo mandato Da qualche settimana è aperto il dibattito sul terzo mandato per sindaci (tutti, compresi quelli delle città metropolitane) e presidenti di regione. La legge nazionale è chiara: i sindaci con popolazione superiore ai 3mila abitanti possono fare due mandati di 5 anni ciascuno. Anche per i presidenti delle Regioni vi sono norme nazionali che vincolano ai due mandati. Secondo molti tale limite va abolito perchè è imposto, a parer loro senza ragioni, solo ai sindaci e ai presidenti di regione. Mentre al contrario nessun limite si applica ai membri del governo, ai parlamentari (europei e nazionali) ai consiglieri regionali o comunali. Io ritengo togliere il limite dei due mandati a sindaci e presidenti di regione sia sbagliato per due buone ragioni. Nell’ordinamento italiano questi sono gli unici due incarichi monocratici al vertice di un organo politico esecutivo cui si accede con elezione diretta sul modello del presidenzialismo americano. Incarichi che peraltro sono titolari di un potere notevole nell’ambito del proprio livello di governo. Non a caso anche il modello americano prevede questo limite per il ruolo di presidente, mentre lo stesso non vale per i suoi ministri o per i parlamentari. 15 anni di sindaco
Ecco la soluzione del governo per le spiagge L’8 settembre presso la presidenza del Consiglio dei ministri si è riunito il tavolo tecnico per la mappatura delle spiagge italiane lacuali e fluviali. La tesi è molto semplice. Si vuole dimostrare che non sussiste scarsità di risorsa e per questo motivo non si deve applicare la Bolkestein. Il tavolo concluderà i lavori entro settembre. In base a questa teoria gli attuali concessionari possono rimanere sulle spiagge di proprietà pubblica per sempre. Uno scenario falso. La scarsità di risorse si fa a livello locale e non certo nazionale compresi fiumi e laghi come pretendono i bagnini (le concessioni lungo i fiumi sono inesistenti). Non solo. I tribunali (da quelli europei a quelli nazionali) hanno sempre sostenuto che non ci possono essere rinnovi senza bandi. E questo va ben oltre la Bolkestein. Una strada, questa della non scarsità di risorse, non solo assurda - a Rimini le spiagge sono occupate in concessione per il 93% - ma soprattutto pericolosa per gli stessi attuali concessionari. Infatti. se ci presentiamo in Europa con questa proposta, non solo ci copriremo di ridicolo, ma sarà inevitabile una procedura di infrazione. Che però non sarebbe come quella per le famose “quote latte”,
Mandiamoli in pensione “Lavoriamo con mosconi pesanti cento chili omologati per un’onda alta 60 centimetri, ma in acqua ci andiamo a salvare le persone quando l’onda arriva a un metro e mezzo. Non tutti ci riescono”. Così Matteo Angelini, referente dell’associazione che riunisce i salvamenti qualche giorno fa su un primo consuntivo della stagione balneare vista dai salvataggi. Sono molti anni che le ordinanze balneari della Regione Emilia-Romagna danno la possibilità di affiancare ai tradizionali mosconi anche altri mezzi quali rescue tube, rescue boat, tavole con opportuni agganci per affrontare i salvataggi tra le onde, ed anche moto d’acqua per arrivare velocemente e nelle migliori condizioni nel punto dove effettuare il salvataggio Purtroppo non essendoci nessun obbligo per questi mezzi di salvataggio alternativi al tradizionale moscone, salvo rari casi, le cooperative dei bagnini si sono guardate bene di fare investimenti su questi nuovi mezzi. Penso sia giunto il momento di obbligare la presenza di altri mezzi a motore per aiutare il lavoro del salvataggio. Il moscone rimane il nostro simbolo, lo abbiamo regalato anche al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, ma in certe situazioni è meglio pensionarlo. Stiamo parlando di un servizio pubblico fondamentale per la sicurezza dei cittadini e ospiti delle nostre
Il Presidente della Repubblica al Meeting dell'Amicizia fra i popoli A Rimini il presidente Mattarella è intervenuto in modo autorevole su una serie di questioni politico-culturali aperte che, come profonde ferite, sono oggi incise nel corpo del Paese: soprattutto quelle poste dall’afflusso di migranti e dall’esplosione di nuove richieste identitarie plurali, che si discostano da stili di vita e di pensiero tradizionali. La nostra costituzione, dice il presidente Mattarella, "nasce per superare, per espellere l'odio, come misura dei rapporti umani. Quell'odio che, la civiltà umana, ci chiede di sconfiggere nelle relazioni tra le persone; sanzionandone, severamente, i comportamenti, creando così le basi delle regole della nostra convivenza". Mattarella ha raggruppato “queste questioni, con un gesto teorico di prim’ordine, sotto la rubrica complessiva del rapporto fra identità e pluralità" come scrive Carlo Galli su Repubblica, e ha sostenuto che "l’unità, la normalità, non sono per nulla da confondere con l’omogeneità e il conformismo”. Il presidente sembra veramente stanco di assistere a "contrapposizioni ideologiche", a superate distinzioni "di caratteri etnici" e ancor più di quanti hanno la "pretesa di resuscitare anacronistici nazionalismi". Tutto ciò non fa bene al Paese, al suo sviluppo, alla sua crescita. Serve piuttosto "concordia sociale e coesione" per far
Crisi del turismo o crisi dell’economia Inutile provarci. I numeri del turismo in questo periodo impazziscono. Giornate da bollino rosso e nero per il traffico, gli aeroporti presi d’assalto. La fila ai musei, le località balneari senza una camera a disposizione. Coldiretti che fornisce numeri tutti i giorni. Dove vanno in vacanza gli italiani, quanto spendono, quanta gente sulle strade (dai 10 ai 16 milioni di macchine, dipende dai Tg). Poi c’è l’anno della crisi. Non di tutto il turismo ,ma di quello balneare. Sta succedendo nel 2023. Le previsioni di inizio stagione sono lontane dalla realtà di luglio e agosto. Non c’è il tutto esaurito, si trovano camere per Ferragosto. Ed ora si inizia a discutere del perché. Avremo occasione di esaminare cosa succede al nostro turismo balneare. Tuttavia un dato è certo. Molti italiani non possono permettersi una vacanza estiva. A concedersi quattro notti all’anno fuori casa, nel 1959 era un esiguo 11% dei cittadini; nel ’68 il numero era ben oltre il doppio. Segno che qualcosa cambiava anche nel tempo libero, dominio per secoli dei ceti abbienti: infatti si chiamava ancora "villeggiatura", come quando le ferie, chi poteva, le trascorreva in villa. La vacanza diventa a portata di tasche
Zanza perché no? "Mi auguro che il Comune voglia intitolargli una rotonda o una strada: lui ha fatto tantissimo per il turismo di Rimini". E’ la proposta di Teresa Succi, mamma del compianto Maurizio Zanfanti, per tutti Zanza, morto prematuramente a 63 anni. Eravamo coetanei ed abitavamo nello stesso quartiere. Ci si conosceva anche se con percorsi di vita distanti, molto distanti. La sua famiglia gestiva fino a pochi giorni fa una pescheria nel quartiere. Zanza negli anni passati dava una mano alla gestione dell’attività Inutile dire che alla richiesta della mamma è nato un dibattito dove una parte della Rimini “colta” è contraria. Contraria anche la generazione dei “vitelloni” più anziana rispetto a Zanza. I Vitelloni di prima generazione erano selettivi. Si dice che a Riccione una ragazza fu “rifiutata” ed accompagnata in albergo perché la borsa che portava era “brutta”. Con Zanza tutto ciò non succedeva. Gli anni di Zanza sono quelli del boom del turismo estero, che arriva oltre il 40% delle presenze. Nel 1966 lo scalo di Rimini, con 392.594 passeggeri e 7.450 voli raggiunse il quarto posto tra gli aeroporti di Italia per movimento passeggeri. E’ il momento del “Club 33”, famoso tour operator svedese Non era tempo della
Chiringuitos vanno chiusi. Si ritorni al piano dell’arenile Il dibattito sui chiringuitos in spiaggia è sempre più caldo. Evidente lo scontro tra chi pensa a questa attività in spiaggia come fondamentale per il divertimento serale (notturno?) e chi ritiene che debbano chiudere in prima serata. In questo momento non mi appassiono a questo dibattito. Ritengo infatti che questa discussione sia figlia di un errore della giunta Gnassi che ha deciso di permettere di realizzare i chiringuitos fregandosene del Piano dell’arenile. Su questo punto infatti lo strumento urbanistico dell’arenile è chiaro. L’art. 27 secondo comma, prevede l’installazione stagionale di strutture leggere tipo “gazebo” per la somministrazione di bevande ecc. (in buona sostanza gli attuali “chiringuitos”), solo a seguito della costituzione dei “Comparti di Intervento di Stabilimenti balneari” previsti dall’ art. 14 di detto piano. In sostanza il chiringuito poteva essere realizzato solo dopo la riorganizzazione e riqualificazione della spiaggia. Il sindaco Gnassi ha deciso (sbagliando dal mio punto di vista) con una delibera di giunta di permettere l’apertura di questi gazebo vicino alla battigia. Il risultato è sotto gli occhi di tutto. Nessuna riqualificazione, chiringuitos che crescono in base ai chioschi bar. Ritorniamo all’origine, soprattutto in vista delle evidenze pubbliche per le concessioni
Turismo. I bagnini hanno già iniziato a piangere “I conti, come sempre, si fanno a settembre. Certamente è stata una stagione difficile, finora. Più difficile di quanto potevamo immaginarci nei primissimi giorni dopo l’alluvione. A fine stagione dovremo ragionare insieme, istituzioni e operatori, su come aumentare la nostra attrattività, specialmente tra i turisti stranieri". Sul tavolo c’è naturalmente anche il tema dell’aeroporto di Rimini. Per aumentare la quota di turisti dall’estero sarà necessario avere più voli al ’Fellini’ Così Mauro Vanni presidente della cooperativa bagnini Rimini sud qualche giorno fa sui giornali locali. Il punto è che nella sua analisi Mauro Vanni dimentica due aspetti. L’attrattività della riviera è diminuita anche perché nonostante gli investimenti del pubblico la spiaggia di Rimini è sempre uguale (salvo rare eccezioni) da decenni. I nostri operatori di spiaggia sono sempre stati contrari ad ogni attuazione di piani dell’arenile. Inoltre per la promozione sui mercati esteri e per avere più voli all’aeroporto ci vogliono investimenti: per sostenerli solo il pubblico o solo alcune categorie economiche non bastano. E' vero o no che i primi investitori nell'aeroporto di Orio al Srio sono i gestori degli impianti di risalita sull Alpi lombarde e trentine, con quote perfino superiori a quelli
Cosa sono, cosa servono Uscendo dall’autostrada o percorrendo la SS16 vicino all’incrocio con Montescudo\Coriano si notano da sempre, cinque manufatti, tipo enormi pareti in mattoni, in due file ordinate con le pareti più piccole e un enorme schermo finale. In molti si saranno chiesti cosa sono e a cosa servivano. Ora la curiosità credo che sia aumentata dopo che sono iniziati i lavori del nuovo svincolo. Le strade passano ancora più vicino a quei manufatti ed anche la curiosità aumenta. Ho sempre pensato, come tanti, che fossero legati al tiro a segno nazionale che svolge ancora la sua attività a poca distanza. Ho approfondito è ho scoperto che si chiamano Muraglioni e servivano per le esercitazioni di tiro. Il nostro tiro segno ha una storia che ha radici profonde. La documentazione fa risalire la nascita nel 1884 quando su delibera del TIRO A SEGNO NAZIONALE il 3 Settembre 1884 viene costituita la SOCIETÀ MANDAMENTALE di RIMINI alla quale dovevano iscriversi quei cittadini, che per motivi vari, erano OBBLIGATI o LIBERI ad esercitarsi all’uso delle armi. Risale a quell’anno la casa del custode del tiro a segno ancora esistente ed invariata rispetto alla costruzione. Credo che quei manufatti siano vincolati. Si potrebbe
No all’alta velocità Bologna-Taranto Da qualche anno a questa parte, periodicamente si discute dell’alta velocità sulla linea adriatica da Bologna a Bari. Nei giorni scorsi il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti avrebbe chiesto al gestore della rete di elaborare uno studio di fattibilità per una nuova linea dell’alta velocità. L’alternativa, che poi sarebbe il progetto attuale, è la velocizzazione della linea esistente. La differenza di costi tra le due soluzioni è di 50-60 miliardi contro 5 miliardi di euro. Dico subito che Rimini si dovrebbe schierare contro senza se e senza ma. Le ragioni sono semplici e riguardano l’impatto ambientale, ragioni trasportistiche e turistiche. L’alta velocità sarebbe una nuova linea che nel nostro territorio passerebbe molto a monte dell’autostrada. Sarebbe necessario una stazione dell’alta velocità lontana qualche chilometro da Rimini e dalle altre località costiere. Inevitabile nuovi collegamenti ferroviari con l’attuale linea. Una vera e propria devastazione del territorio. Per ragioni del tutto ovvie non risolverebbe il problema dell’attuale linea Bologna-Bari che passa nel cuore delle zone turistiche e divide in alcuni casi in due le città. L’attuale linea rimarrebbe pienamente funzionale per la connessione tra le località minori. Per essere chiaro, l’alta velocità si potrebbe fermare a Rimini, Pesaro ed
Alluvione: la destra attacca la Regione Emilia-Romagna, il Pd deve fare opposizione dura Dico subito che non mi piacciono i militari che si occupano di gestire attività civili. Il generale Figliuolo è sicuramente una persona brava e preparata. Ma sono anche convinto che si è fatta anche molta letteratura durante la pandemia sulla distribuzione dei vaccini. Il Generale ha potuto contare su una produzione straordinaria di sieri e in ogni caso i tempi di distribuzione sono stati più lunghi di quelli preventivati. Poi c’era Draghi che copriva tutto. Anche per questa ragione ritengo sbagliata la scelta del Governo di nominare il generale Figliuolo commissario per la ricostruzione. Era normalità nominare il presidente della Regione Stefano Bonaccini. Si è sempre fatto così, da anni, in presenza di gravi calamità naturali. Commissario veniva nominato il presidente della regione colpita o quello della più colpita. Questa volta no. Si sceglie una figura tecnica senza nessuna esperienza di rapporto con gli enti locali e senza che conosca il territorio. Non solo. Tutto lascia intendere che gli obiettivi del governo di destra siano altri. Infatti: Figliuolo ha un mandato che scade fra 11 mesi. Perché? I soldi stanziati, 2,5 miliardi, arrivano in tre anni e per