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5 giugno 1944 – “Rimini grande mutilata d’Italia”


4 Giugno 2023 / ALMANACCO QUOTIDIANO

Il 5 giugno 1944 il Commissario Straordinario per la Città di Rimini, Ugo Ughi, invia un Promemoria al prefetto di Forlì sulla drammatica situazione dopo oltre 6 mesi di bombardamenti.

Bombardamento su Rimini del 30 marzo 944

Bombardamento su Rimini del 30 marzo 1944

Lo riproduciamo integralmente:

AL CAPO DELLA PROVINCIA FORLÌ

PROMEMORIA N.1 – RIMINI, GRANDE MUTILATA D’ITALIA

li 5 Giugno 1944 XXII

A – DISTRUZIONI DA INCURSIONI AEREE (Si allega Album Fotografico per il DUCE)

[nda: purtroppo le fotografie che accompagnavano questo promemoria sono andate perdute]
Diciannove bombardamenti à subito finora la Città di Rimini:

Novembre 1943 nei giorni I – 26 – 27
Dicembre 1943 ” 28 – 29 – 30
Gennaio 1944 ” 21 – 29
Febbraio 1944 ” 8
Marzo 1944 ” 22 – 24 – 26 – 27
Aprile 1944 ” 2 – 12 – 24 – 29
Maggio 1944 ” 19
Giugno 1944 ” 5
Quelli avvenuti nelle date sottolineate sono stati i più violenti e indiscriminati: nettamente terroristico e di eccezionale intensità quello del 28 dicembre che colpì l’intera Città e la periferia con effetti spaventosi.

Danni alle persone

Morti – circa 500. Il numero delle vittime è relativamente limitato
Feriti – circa 750 sia per la rapida evacuazione attuata, sia per la disciplina, l’alto spirito e il coraggio della popolazione, che mai si è perduta d’animo.

Monumenti – Chiese – Scuole – Istituti – Ospedali distrutti o gravemente lesionati

Edifici monumentali 19
Chiese 16

Istituti di beneficenza e di coltura 7
Ospedali e case di cura 4
Alberghi e pensioni distrutti o gravemente lesionati n. 53

Altri danni alle cose:
L’intera Città e periferia quasi interamente distrutta o gravemente lesionata
La viabilità sconvolta
La rete di fognatura spezzata
La rete dell’acquedotto in gran parte distrutta
La rete filoviaria in notevole parte abbattuta
La rete della illuminazione pubblica e privata distrutta
La rete telefonica distrutta
L’impianto del gas distrutto
Tutti i negozi, stabilimenti, laboratori ecc. Distrutti, inservibili, lesionati
Tutti i teatri e cinematografi distrutti o semidistrutti
Le proprietà mobiliari private in gran parte distrutte e disperse

Tra i massimi edifici di carattere monumentale e d’importanza nazionale distrutti o gravemente lesionati si ricordano:

Il tempio Malatestiano
I palazzi Municipali
Il Teatro Comunale
La Pinacoteca e i musei comunali
La Chiesa di S. Girolamo (recentemente restaurata col contributo del Duce)
La Chiesa di S. Agostino
La Rocca Malatestiana

Gramsci-44

Via Castelfidardo

B – DISTRUZIONI DA DEMOLIZIONI A SCOPO MILITARE

Le demolizioni – in pieno corso anche oltre i confini dei piani topografici comunicati ufficialmente dal Comando Militare Germanico – ammontano:

In Rimini Città Edifici n. 650 circa
In Bellaria – Igea Marina ” n. 230 ”
In Viserba – Rivabella ” n. 30 ”
In Miramare e zone periferiche ” n. 25 ”

Totale circa 935

e comprendono la parte più importante dell’attrezzatura turistica e recettiva di Rimini; alberghi, pensioni, ville, modeste case di lavoratori e pescatori, edifici a uso pubblico.

Sulle rovine sorgono casematte in ferro e cemento, che saranno poderosi ostacoli al momento della ricostruzione.

In una parola: quasi tutta la sua struttura turistico-balneare che Rimini offre alla distruzione sull’altare del suo sacrificio.

Il litorale all'altezza di Cervia

Il litorale all’altezza di Cervia

C – SFOLLAMENTO ED EVACUAZIONE PARZIALE COSTIERA

Popolazione sfollata – circa 40.000 persone rifugiatesi per circa metà nel restante territorio del Comune e per l’altra metà nei Comuni contermini, in quelli del Montefeltro, in Repubblica di S. Marino.

Popolazione evacuata – circa 5.000 persone quasi tutte sistematesi in altri settori prevalentemente costieri del Comune esenti per ora da evacuazione.

Popolazione presente in atto nel territorio del Comune – circa 52-53.000 abitanti.

La grande maggioranza della popolazione, quella non sfollata compresa che à fatto posto agli sfollati, vive in condizioni igieniche estremamente precarie per eccessivo addensamento e inidoneità sanitaria dei locali. – Difficili le condizioni economiche – durissima la vita nelle zone incursionate e incursionabili.

D – CONTEGNO DELLA POPOLAZIONE

Superbo: à perduto tutto, ma non à mai lamentato o imprecato. Soffre in silenzio e spera e crede nella Patria e nella risurrezione della Sua Città, pronta a nuovi dolori e sacrifici per questo.

Morale elevatissimo; disciplina perfetta; ordine pubblico quale nessun’altra zona della Provincia può vantare.

Sfollati a San Marino

Sfollati a San Marino

E – PROVVEDIMENTI DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Riorganizzazione degli Uffici municipali in nuove successive sedi dopo la distruzione parziale del Municipio e via via che l’offesa aerea si estendeva e s’intensificava. La Residenza e alcuni uffici sono dislocati sul Colle Covignano in zona incursionata e incursionabile per tenere ancora in vita – nonostante il quotidiano pericolo – quel che della Città è rimasto: gli altri sono scaglionati lungo la Val Marecchia nel raggio da 4 a 12 Km. Dalla Città, – tutti funzionano a pieno ritmo.

Organizzazione centrale e periferica dello sfollamento e dell’assistenza agli sfollati, con uffici o rappresentanze anche fuori Comune;

Riorganizzazione dei pubblici servizi con lavoro a ripetizione dopo i vari bombardamenti;

Attività annonaria intensificata per le crescenti difficoltà. Il Comune provvede all’approvvigionamento diretto dei propri sfollati nel Montefeltro e in Repubblica di S. Marino: coadiuva gli altri Comuni di sfollamento;

Intensificazione dei servizi di protezione antiaerea urbana e rurale;

Recupero del patrimonio Comunale, artistico, privato suscettibile di salvamento;

Assistenza sanitaria, morale, patriottica della popolazione;

Misure d’ordine e di prevenzione in rapporto alla forte quotidiana immigrazione di lavoratori di altre zone per le opere di difesa militare;

Normale funzionamento di tutte le attività amministrative.

Colla venuta dell’attuale Capo della Provincia ha avuto inizio un periodo di comprensione, benevolenza verso questo Comune, rimasto per oltre quattro mesi pressoché abbandonato – materialmente e moralmente – a se stesso da parte di quasi tutti gli Organi del Capoluogo di Provincia.

Il Fascio Repubblicano ha collaborato sempre fraternamente e attivamente col Comune.

Interprete dei sentimenti della popolazione

DOMANDO

Che sia riconosciuta alla Città di Rimini la condizione e qualifica di grande mutilata;

Che nell’ora attuale siano adottate provvidenze speciali per assicurare la vitalità finanziaria del Comune;

Che nell’ora della pace vittoriosa e della ricostruzione siano disposti provvedimenti politici, amministrativi, economici atti a compensare i sacrifici e a facilitare la risurrezione della Città.

IL COMMISSARIO STRAORDINARIO
UGHI