HomeLA LETTERAAlberto Amati: “Non vogliamo essere menomati ma integrati o malati… vogliamo essere e nascere  sa-ni”

La lettera di un lettore su un articolo da. noi pubblicato


Alberto Amati: “Non vogliamo essere menomati ma integrati o malati… vogliamo essere e nascere  sa-ni”


24 Febbraio 2024 / Redazione

Leggo il vs articolo molto toccante invero che dà conto di un ‘esperimento’ messo in atto da scuola locale: in sedia a rotelle per un giorno docenti e alunni ‘sani’.  Iniziativa di per sé lodevole al di sopra di ogni critica alla quale non si può che plaudere. Nessuno è al sicuro!!, ci nasci ma ti capita anche di finirci. Gente ci passa l’intera esistenza e direi per fortuna oggi nemmeno malaccio a seconda dei casi della gravità. E i media oggi mettono in prima pagina ‘eroi’ dello sport affetti da disabilità etc. Solo mezzo secolo fa per rimanere su chi non cammina (‘paralitico’, si diceva) chi aveva questa jella diciamo era destinato a una vita dura figlio di un dio minore non si sposava non lavorava etc. Insomma possiamo dire che oggi l’attenzione nei confronti dei vari tipi di disabilità è centuplicata come le possibilità di chi ne è affetto ma c’è un Tuttavia che spiego. Ebbene nessuno può mettere in dubbio che le attenzioni verso le variegate disabilità non sia o mai troppe e mai abbastanza. Tuttavia c’è anche un rovescio della medaglia. Ossia che si rischia di forgiare una società pronta ad accogliere ogni sorta di menomazione. Scusate la crudezza che uso appositamente: ciechi orbi storpi e sciancati troveranno il paradiso in terra: e questo è bene. Ma ciò ci allontana dall’obiettivo che dovrebbe essere quello di non averne di persona con qualche sorta di menomazione. E questo lo possono fare Ricerca & Medicina. In uno slogan molto calzante per la nostra regione e che estende il concetto ai malati (385 mln ottenuti da Bonaccini per la Sanità ieri): noi non vogliamo essere menomati ma integrati o malati curati bene ma… vogliamo essere e nascere  sa-ni! In questa direzione devono andare le forze e le spese altrimenti vedo un mondo alla rovescia che si appresta a una mezza umanità afflitta ma integrata e curata; per-fet-ta-mente.

Alberto Amati, Riccione