HomePillole di politicaEx questura di Rimini, poco interesse pubblico e molto commerciale

Un'assemblea che non ha chiarito gli aspetti più importanti


Ex questura di Rimini, poco interesse pubblico e molto commerciale


25 Marzo 2023 / Maurizio Melucci

Questa settimana solo una pillola per l’evidente interesse che sta suscitando il dibattito sull’ex questura di Rimini e sul progetto di rigenerazione urbana della zona di via Ugo Bassi.

Venerdì sera ho partecipato all’assemblea pubblica organizzata da Rimini Life presso la sala dell’SGR. Non so quale fosse la partecipazione attesa ma la sala era occupata da non più di 60 persone, molte delle quali residenti attorno all’edificio dell’ex questura e giustamente preoccupate per il degrado dell’area.

L’incontro è stato introdotto come da convocazione dall’architetto Leonardo Cavalli, Marco da Malto coordinatore del progetto e Piero Aicardi amministratore unico di ASI (Ariminum Sviluppo Immobiliare) società proprietaria dell’area. Una presentazione curata ed accattivante, con rendering, numeri e motivazioni dell’interesse pubblico. Finita la presentazione, il moderatore della serata aveva già predisposto sei domande da fare ai tre relatori. Le domande dovevano servire per chiarire alcuni aspetti del dibattito di queste settimane. Il prezzo di acquisto (14,5 milioni di euro) era congruo? L’interesse pubblico soddisfatto? La proprietà è sempre stata corretta con l’amministrazione comunale? E’ necessario un nuovo supermercato a Rimini? Ovviamente a tutte queste domande è stato risposto in modo affermativo.

E’ stato anche detto che ASI farà ricorso al Tar per l’annullamento della delibera di giunta che ha negato la possibilità dell’accordo di programma. Inoltre ASI attende la risposta alla richiesta di realizzare il supermercato attraverso una Scia convertendo una parte dell’attuale ex questura. Immagino che in caso di diniego scatterà un altro ricorso al Tar. Faranno anche un intervento presso la Regione (così è stato detto) per informare che il finanziamento ottenuto per la realizzazione delle case popolari sulla base del progetto di riqualificazione di tutta l’area in realtà non si realizzerà in modo contestuale. Insomma più che un confronto costruttivo, come normalmente dovrebbe avvenire per progetti così complessi, con il Comune di Rimini si prospetta una vera e propria “guerra” di carte bollate.

Dopo la presentazione e le sei domande, il moderatore ha lasciato spazio a delle domande da parte del pubblico, anche se avrebbe preferito chiudere la serata subito.

Sono intervenuto per esporre, dal mio punto di vista, le contraddizioni del progetto presentato. Non è stato semplice per i richiami del moderatore che voleva solo domande, non erano gradite valutazioni di merito. Tuttavia sono ugualmente riuscito a chiarire:

  • L’asilo lo deve costruire il Comune, viene ceduta solo l’area.
  • Vengono cedute le aree per realizzare i 36 appartamenti finanziati dalla Regione.
  • Lo studentato e la biblioteca sono realizzati e gestiti dal privato che metterà il tutto a reddito.
  • Le altre aree che vengono cedute al Comune – parcheggi, strade e verde pubblico – fanno parte dei normali oneri di urbanizzazione.
  • Il residenziale sociale che viene costruito da ASI è edilizia convenzionata a prezzo calmierato che comunque produce reddito.

Un interesse pubblico debole, che si limita alla cessione delle aree al Comune ed interventi a bassa reddititvità di interesse sociale realizzati e gestiti dal privato. Da rivedere comunque nelle funzioni.

Ugualmente problematica e meritoria di approfondimenti la parte privata di realizzazione proposta.

Risposta vaga sui motivi di 6.500 mq di piattaforma logistica a fronte di soli 2.000 mq di superficie di vendita (1.500 mq supermercato e 500 mq di negozi). Il rischio è di un carico di mezzi per rifornire l’e-commerce (decine di furgoncini) e di tir per il rifornimento della piattaforma logistica su una viabilità urbana come via Ugo Bassi già complicata con gli attuali volumi di traffico.

I progettisti e la proprietà non hanno voluto dire il nome dell’insegna del supermercato (nei corridoi si parla di Esselunga).

Hanno anche parlato di 200 nuovi occupati quando il progetto sarà completato.  Mi pare una stima, rispetto alle proposte avanzate, del tutto fuori scala. Un supermercato di 1500 mq, nella migliore delle ipotesi non ha più di 40 persone occupate tenendo conto che una struttura di vendita di 5mila mq occupa circa 90 persone. Anche considerando studentato e biblioteca, difficile pensare oltre i 50 occupati. Forse ASI ha in testa progetti che non sono ancora stati svelati compiutamente.

Un’assemblea deludente, dal mio punto di vista. E’ terminata in 90 minuti, poteva essere invece l’occasione di approfondimenti, ma ha prevalso la voglia solo di presentare il progetto ed evitare critiche e dibattito.

Vedremo come proseguirà il confronto. Non penso comunque che il Tar possa risolvere i problemi che sono stati sollevati. Sono convinto viceversa che non si possa aspettare il nuovo strumento urbanistico del Comune di Rimini per ripianificare l’area. Passerebbero troppi anni. Si potrebbe realizzare un accordo di programma coerente con gli studi preliminari del PUG (Piano Urbanistico Generale) e della pianificazione strategica del Comune di Rimini. Ma per raggiungere questo obiettivo penso che la proprietà debba rivedere il progetto presentato in modo consistente nella parte privata e soprattutto nella parte d’interesse pubblico.

Maurizio Melucci