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Il futuro del turismo per il sindaco Sadegholvaad: Aeroporto, eventi, alberghi, spiaggia


3 Marzo 2023 / Redazione

Si è svolta giovedì sera il consiglio comunale tematico sul turismo. Tanti i temi toccati, alcuni dei quali strategici da parte del sindaco Jamil Sadegholvaad nel suo intervento di apertura.

Premessa: cosa ci attendiamo per il 2023.

All’ultima Borsa Internazionale del Turismo, svoltasi a Milano poche settimane fa, il messaggio degli operatori del settore per l’anno 2023 è stato questo: se il 2022 è stato l’anno della ripartenza, nel 2023 le previsioni parlano di un +30% per il turismo internazionale. Possiamo sottoscrivere questa analisi degli esperti anche per quanto riguarda Rimini. Con questo stesso spirito e obiettivi, chiamiamolo ottimismo ragionato, Rimini fa il bilancio turistico del 2022 ed è già pronta per un anno che vedrà diverse conferme e alcune importanti novità, sia sulla parte dell’infrastrutturazione strategica che quella più evidente degli eventi. Secondo uno studio pubblicato un paio di mesi fa da Il Sole 24 Ore, Rimini figura al quinto posto fra i ‘top performer’ del Pil grazie all’industria dell’ospitalità. Nettamente prima fra i comuni balneari d’Italia, superata solo dalle quattro principali città d’arte italiane (Roma, Milano, Venezia e Firenze). Secondo la ricerca, che ha elaborato i dati Istat delle presenze turistiche, in Italia ci sono 3.390 comuni che producono valore aggiunto e ricchezza generata grazie al turismo e fra questi Rimini è la prima destinazione balneare d’Italia (con circa 1,44 miliardi di euro che corrisponde all’1,64% della ricchezza turistica di tutta Italia). Un primato che conferma quanto già sapevamo e cioè che il turismo è la più grande ricchezza di Rimini. Rimini è la locomotiva di un comparto industriale che crea ricchezza e lavoro, dove il turismo contribuisce ad aumentare il reddito del territorio, l’imprenditorialità nei servizi complementari: un settore che ne intreccia molti altri e ha effetti su tanti altri comparti dell’economia.

2. Bilancio 2022: cosa ha funzionato.

a) Forte ripresa di arrivi e presenze, fortissima ripresa del mercato estero (+ 77,6% rispetto al 2021 e + 157% rispetto al 2020; siamo ormai vicinissimi a tornare sui 2 milioni di pernottamenti stranieri, pur senza la componente russa del tutto scomparsa e che fino al 2029 era stato il primo mercato straniero di Rimini, con 440mila pernottamenti); b) utilizzo contenitori culturali, soprattutto il Fellini Museum ha avuto un risultato lusinghiero in termini di ingressi nel suo primo anno di attività, confermando le sue potenzialità; c) eventi di grande impatto, eventi che sempre più scelgono come location i contenitori su cui abbiamo investito, eventi sempre meno ‘generici’ e sempre più legati alla storia e alle caratteristiche della nostra città.

3. L’anno 2023.

Nel 2023 contiamo di avvicinarci ulteriormente e addirittura tornare completamente ai livelli (record) del 2019. Il 2023 è iniziato con un Sigep d’oro,un’edizione diBeer & Food Attractioncon numeri superiori anche alle edizioni pre Covid, un marzo spinto da Enada e da un’edizione di Key Energy che si annuncia ottima, per non parlare di aprile fra il Mir alla fiera e il ritorno dei grandi raduni religiosi al Palacongressi. Un anno, il 2023, favorito anche dall’opportunità in più dovuta ad un calendario che conta numerosi ‘ponti d’oro’ che ci fa ulteriormente sperare di poter recuperare del tutto i flussi persi.

Saranno la ripresa del mercato estero e la ripresa di fiere e congressi, in particolare nei mesi invernali e primaverili, insieme alla ripresa della programmazione dei grandi eventi, a trainare il 2023.

Su questo siamo già al lavoro con una programmazione eccezionale. Il 2023 vede già una ricchissima programmazione di eventi, a partire già dalla primavera che vedrà il ritorno di Giardini d’autore in piazza Malatesta (18 – 19 marzo 2023 Rimini, Piazza Malatesta e Castel Sismondo Giardini d’Autore – edizione primavera), della Rimini Marathon (25 – 26 marzo) e, nella settimana di Pasqua del Paganello (8 – 10 aprile, Lungomare Murri – spiaggia 40 Paganello Paradiso). Maggio è segnato da Macfrut (3 – 5 maggio, fiera di Rimini) per poi partire con i grandi eventi sportivi a partire da Rimini Wellness (1 – 4 giugno), seguito da un grande ritorno che annunciamo per la prima volta: la Fiera di Rimini sta per concludere un accordo triennale per riportare Sportdance a Rimini a partire dal 2023 fino al 2026. Un gradito ritorno, sempre nel mese di luglio, dopo due anni in cui i campionati di danza sportiva di fatto si sono svolti in sedi diffuse e non in unico luogo.

E ancora le Frecce Tricolore il 10 e 11 giugno, il WMF – We Make future Fiera Internazionale e Festival sull’Innovazione Tecnologica e Digitale il 15, 16, 17 giugno, il festival Mare di Libri il 16 – 18 giugno, il ritorno di Al Meni e della Notte Rosa dal 7 al 9 luglio. E ancora a fine giugno Biglietti agli amici (27 – 29 giugno Rimini centro storico) e del Festival del mondo antico. Tra la fine di luglio e agosto, piazza Malatesta sarà teatro di eventi spettacolari che faranno sognare e trasformeranno l’outdoor del Museo Fellini in un luogo dove poter sognare (a cura di Festi Group), fino alla fine di agosto con il Meeting (20 – 25 agosto). Il 2023 sarà un anno di grande musica a Rimini, con protagonisti assoluti della scena italiana tra cui – dopo il concerto di Claudio Baglioni a san Valentino – vedremo Gianni Morandi dare il via da Rimini al suo tour dopo il grande successo di Sanremo, Biagio Antonacci, Giorgia, i dj internazionali della Rimini Beach Arena che torna sulla spiaggia di Miramare da metà luglio a fine agosto, e che già ha annunciato Lazza come il primo headliner confermato per la terza edizione del Mamacita Festival, che si esibirà live insieme ad altri 5 super guests. E ancora, le prestigiose bacchette della Sagra Malatestiana, le musiche contemporanee di Percuotere la mente, le maggiori personalità del panorama jazzistico internazionale con Crossroads, l’opera-rock ideata e voluta da David Bowie con protagonista Manuel Agnelli. Rimini torna a vivere l’esperienza della musica dal vivo con un fittissimo calendario di concerti e spettacoli di artisti italiani ed internazionali che si annuncia di primissimo piano. Non voglio aggiungere altro, per ora, per scaramanzia.

Quest’anno sono diverse le ricorrenze che coinvolgono direttamente la città. A partire da Federico Fellini, di cui ricorrono nel 2023 i 30 anni dalla scomparsa, ma anche i 50 anni dall’uscita del suo film forse più conosciuto, Amarcord, i 70 anni dei Vitelloni, i 60 di 8½ e ai 40 di E la nave va, senza dimenticare i 30 anni dal tributo dell’Academy con l’Oscar alla carriera.

Sul fronte della promozione, stiamo lavorando con APT per consolidare gli stroardinari risultati ottenuti sul fronte della promozione turistica in germania e in tutta l’area mitteleuropea. Avremo presto i nuovi protagonisti del bando della DMC (Visit Rimini) a cui domanderemo un impegno nuovo e specifico anche per quello che riguarda la promozione estera.

4. Questioni aperte.

a) Aeroporto. L’aeroporto è una struttura indispensabile non solo per il ritorno a flussi di viaggiatori esteri pre Covid e per sostenere il turismo fieristico e congressuale 12 mesi all’anno, ma anche per dare continuità agli investimenti fatti negli ultimi 10 anni. Se pensiamo a tutti i voli che avevamo in programma nel 2022 da Russia e Ucraina, o alla scelta del tour operator internazionale Anex Tourism Group dell’aeroporto di Rimini come sede della sua base operativa, poi saltato… Della crescita del nostro aeroporto ne beneficia tutta la Romagna e anche una parte delle Marche, oltre a San Marino. Per Rimini, così come per Riccione, Cattolica, Misano, Bellaria e altre località della Romagna, avere un aeroporto che funzioni è vitale per il turismo. Stiamo lavorando su più fronti sul tema del rilancio del nostro aeroporto. Oltre all’accordo su cui stiamo lavorando con San Marino nell’ambito dell’intesa istituzionale di collaborazione che vede una collaborazione su più temi, inclusi quelli di viabilità e aeroporto, si sta definendo una collaborazione tra istituzioni (pubbliche e private) della Riviera per sostenere l’incoming turistico, utilizzando anche le potenzialità dell’aeroporto. Credo che quella dell’aeroporto sia una questione inaggirabile se vogliamo incrementare di numeri superiori a 2 cifre gli arrivi nella nostra provincia. Occorre un patto istituzionale, che coinvolga anche privati (penso ad esempio a IEG) su questo argomento. E occorre definirlo al più presto.

b) Riqualificazione alberghiera. Mettere mano alla riqualificazione ricettiva in area turistica. Questo è uno dei principali obiettivi di questo mandato amministrativo. E il 2023 è l’anno in cui si entra operativamente nel concreto. Il Comune di Rimini in questi anni ha investito molto nella riqualificazione della città. Alcuni imprenditori hanno fatto lo stesso, ma è evidente che si possa, e si debba, fare di più. È arrivato, quindi, il momento di dare avvio al “secondo tempo” del percorso di rigenerazione della nostra offerta turistica territoriale, dopo gli sforzi e l’impegno messi sul fronte ambientale, culturale e funzionale. Il patrimonio alberghiero è una ricchezza per Rimini che deve essere intesa come un valore da custodire, sostenere e innovare e non come un problema, anche perché è il traino della filiera economica che produce valore per il territorio. Il problema dell’obsolescenza delle strutture alberghiere nate negli anni 50 per soddisfare un turismo che ben poco aveva a che fare con le esigenze del turismo e dei turisti di oggi, oltre ad essere un grave decadimento dell’offerta e del valore del brand di Rimini rispetto ai competitor, è anche un problema di degrado e insicurezza urbana e, in taluni casi, di vera e propria infiltrazione criminale.. I fatti dimostrano che Rimini, già da alcuni anni, grazie al lavoro strategico che continua ad adottare, abbia voluto affrontare il tema della riqualificazione della propria offerta, non solo in termini di ripensamento delle strutture alberghiere ma, ancor prima, in termini di ripensamento dei propri prodotti turistici che rappresentano il traino pubblico dell’Amministrazione offerto agli imprenditori, anche quelli alberghieri, per acquisire fiducia nel futuro e coraggio nel fare nuovi investimenti. Stando al tema alberghi, in controtendenza con altre località turistiche che, agendo sull’onda di un impulso a nostro avviso sbagliato, hanno deciso di risolvere il problema consentendo la trasformazione delle vecchie strutture in residenze private, perdendo così irrimediabilmente la possibilità di rigenerare dell’offerta ricettiva e dei servizi turistici, continuando così a favorire la rendita di posizione individuale a discapito dell’interesse collettivo, noi abbiamo optato per una operazione di sistema che non può che partire dalla conoscenza fondamentale dei dati riguardanti la situazione reale.

Per questo è già al lavoro da alcuni mesi un gruppo di lavoro intersettoriale interno al Comune (che include i servizi urbanistica, piano strategico, attività produttive, turismo, tributi e polizia locale) che ha avviato una grande operazione di mappatura su tutto il territorio riminese della quantità e dello stato delle strutture ricettive. Attraverso questo lavoro stiamo già raccogliendo informazioni dettagliate, riguardanti:

·        il numero degli alberghi effettivamente aperti e la loro coerenza con le stelle esposte

·        il numero degli alberghi chiusi e quelli ancora aperti ma con caratteristiche non più idonee a rimanere sul mercato

·       Trend del mercato turistico a 5-10 anni



Si tratta di dati necessari da abbinare all’analisi delle pratiche virtuose (es. Legge Alto Adige: Fermo il n° di posti letto, Camere e bagni più grandi, Abbassamento Altezze a 240) e alle tendenze del mercato per delineare quel quadro di analisi indispensabile a costruire le nostre strategie e ad individuare gli strumenti con cui attuarle. 

Non ci mancano infatti le idee su come rilanciare e/o riutilizzare gli hotel dismessi incentivandone, ad esempio, la trasformazione con mantenimento delle funzioni ricettive in:

-Hotel per turismo altospendenti (hotel business, fiera, congressi, boutique hotel, 5-4 stelle sup)

-Hotel per famiglie (4-3 stelle)…

-Hotel per giovani

-Ostelli di qualità…

-Studentati attrezzati con spazi multifuzionali

-Staff hotels

-Condhotels (purché regolamentati adeguatamente oppure, in altri differenti casi, dove gli immobili sono ubicati in posizioni meno pregiate, la trasformazione potrà favorire la riconversione delle strutture destinandole ad ospitare funzioni “intelligenti” e/o servizi al turismo. In ogni caso, l’obiettivo è quello di creare nuove opportunità di reddito e occupazione, come ad esempio:

Palestre

Co-working

Uffici

Centri benessere

Attività sportive

Ambulatori/centri fisioterapici/centri di cura

Ristoranti/esercizi ristorativi

Laboratori artigianali

Attività culturali/installazioni

Un tema è quello dei nuovi servizi che scaturiscono dalla modifica della domanda di mercato. Dagli albergatori riceviamo, ad esempio, richieste di chiusura delle cucine, il che apre al tema del riutilizzo di questi spazi dismessi ma anche alla ricollocazione dei servizi di ristorazione all’interno di nuovi spazi. O, ancora, vi sono operatori turistici che vorrebbero condividere servizi qualificanti della loro offerta, quali SPA o palestre o aree bimbi, o altro.

Si può fare.

Ma, per farlo, dobbiamo capire di cosa ha bisogno la città e dunque dobbiamo concludere la fotografia delle casistiche, in modo da costruirci un quadro più chiaro e articolato su cui ragionare e determinare, con tutte le discussioni che saranno opportune, una proposta concreta di azione su un tema che ritengo assolutamente prioritario per la qualità della nostra città e della nostra offerta.

Contiamo di concludere la mappatura entro la fine dell’estate 2023 in modo da attivare di conseguenza tutti gli strumenti urbanistici, legislativi, economici e quant’altro necessari per ottenere i nostri risultati.

c) Piano spiaggia: nostro obiettivo è adottare il nuovo strumento di pianbificazione prima della pausa estiva 2023. sappiamo bene di avere sulla testa la spada di damocle dell’assurdo, estenuante dibattito sulla Bolkestein, ma in ogni caso condurre in porto il nuovo strumento di pianificazione, costruito intorno alla rigenerazione urbana del parco del Mare e di una città più sostenibile e rinaturalizzata, è un obiettivo a prescindere.

4. prospettive

Rimini capitale cultura 2026, Tour de France, grandi concerti e eventi internazionali. Sul primo: straordinario obiettivo non di legislatura ma della città intera. Non tanto e non solo per la competizione in sè, ma per la possibilità per la prima volta per Rimini di riconoscersi, pensarsi, teorizzarsi come luogo di riferimento e di produzione culturale attraverso i secoli e proiettata al futuro. Era un obiettivo impensabile 20/30 anni fa, relegati a portare sulle spalle la croce di un verbo ‘riminizzare’ che stiamo superando grazie al più ampio progetto di rigenerazione urbana messo in atto da una città dell’area mediterraneain epoca recente (forse ha eguali Valencia). Capitale della Cultura deve essere un obiettivo di comunità. Nei prossimi giorni usciranno i bandi per l’individuazione della direzione artistica che vorremmo inedita e efficace: l’apporto culturale di Rimini alla cultura e all’arte dell’Italia non si misura certamente solo con i musei e i monumenti. Rimini è oltre e questo oltre vuole essere la cifra di una candidatura nuova, originale. Tour de France: ci muoveremo già quest’anno, creando un comitato ad hoc come venne fatto per gli alpini. E’ un evento storico, la cui organizzazione e logistica è molto complessa. Grandi concerti e grandi eventi. Abbiamo fatto grandi investimenti sul fronte fieristico e congressuale. Adesso dobbiamo completare con una struttura in grado di ospitare eventi musicali, sportivi, di spettacolo di livello internazionale e con una capienza intorno ai 15 mila posti. Dobbiamo focalizzare questo obiettivo e dobbiamo farlo in primis insieme a IEG.

Appendice

1. Venendo al dato sui dodici mesi elaborato dall’Istat, Rimini conclude un 2022 turistico che ha visto la città e il nostro territorio con un importante, decisivo recupero sui due anni precedenti, avvicinandosi ormai al dato pre pandemico del 2019, annata peraltro particolarmente felice dal punto di vista di arrivi e pernottamenti. Nei 12 mesi del 2022, il Comune capoluogo accumula 1.653.940 arrivi e 6.476.286 pernottamenti. Gli stessi, nel 2020, si fermavano rispettivamente a 930.260 e 3.914.530. Nel 2021 il primo balzo in avanti con 1.255.955 arrivi e 5.222.151 presenze. In altre parole, in due stagioni Rimini ha riguadagnato 2,561 milioni di presenze e 723.680 arrivi. Si tratta di un recupero di economia e di ricchezza per il nostro sistema che vale circa 400 milioni di euro.

2. Per gli stranieri il 2022 è stato anch’esso un anno dal forte recupero: 1.940.242 pernottamenti e 421.213 arrivi contro 754.885 e 166.066 del 2020 e 1.092.159 e 229.825 del 2021. In estrema sintesi, un buon milione abbondante di presenze di quei 2,5 milioni di pernottamenti recuperati in 24 mesi, Rimini li guadagna grazie ai turisti stranieri. Prendiamo ad esempio i tedeschi, storico nostro mercato: rispetto al 2021, il 2022 si chiude con 440.425 pernottamenti, che significa un guadagno del 45,9 per cento sul 2021 e addirittura del +10% sul 2019. In sensibile crescita anche il mercato francese (+ 72,5 per cento sul 2021), polacco (+ 149,5 per cento), svizzero (+ 25,1 per cento). Anche il turismo dalla Romania in forte crescita con 112.114 pernottamenti e un + 7,9% addirittura sul 2019. Mentre quello russo conferma la sua linea piatta dal 2020 in poi, causa Covid e conflitto bellico (- 94,5 per cento rispetto al 2019). E, per Rimini in particolare, il turismo russo valeva nel 2019 circa 440 mila pernottamenti, primo mercato estero di riferimento, superiore addirittura a quello tedesco. Sul tema del turismo internazionale vorrei porre una riflessione ulteriore, guardando a qualche dato statistico ulteriore. Tra il 2020 e il 2022, la crescita del mercato estero a Rimini è stata pari a + 157 per cento, passando da 754.885 presenze a 1.940.242, dato che fa segnare un + 77,6% sul 2021. Non siamo lontani dal dato del 2019 quando il termometro dei pernottamenti stranieri si ferò a 2.317.495, al cui interno appunto spiccava la componente russa vicina alle 450 milal presenze. Allargando un po’ l’ottica va sottolineato come, nell’arco di 20 anni (2003-2022) il dato degl turismo estero a Rimini cresce in maniera sensibile: si passa infatti dal 1.528.815 dei pernottamenti 2003 al 1.940.242 delle presenze in un anno di fortissima ripresa come il 2022, ma comunque ancora convalescente per l’assenza pressoché totale della componente russa. Questa crescita evidentissima, oltre ad essere dovuta a fattori endogeni internazionali, è anche la cartina di tornasole degli investimenti fatti sulla destagionalizzazione, sulla rete museale, sulla riqualificazione urbana che spinge sempre più verso la trasformazione di Rimini da capitale della vacanza balneare a capitale europea dell’ospitalità 12 mesi all’anno.

Non era scontato, specialmente se si considera la pesante battuta d’arresto del comparto fieristico e congressuale che ha penalizzato non solo il periodo del turismo balneare ma soprattutto il movimento turistico negli altri mesi dell’anno, con uno svantaggio per la nostra destinazione su tutti i 12 mesi rispetto a quelli dei tradizionali comuni balneari d’Italia che hanno registrato perdite soprattutto riferite a soli 4 mesi su 12. Anche la flessione del movimento dei vettori aerei ha penalizzato la nostra destinazione più di altre. I dati definitivi dell’aeroporto di Rimini relativi all’anno 2022 vedono lo scalo chiudere con un totale di 214.613 passeggeri e 716 voli operati. Il dato è sicuramente incoraggiante rispetto al 2021 (230%, nel 2021 i passeggeri erano stati appena 64.172 complice la pandemia) ma rispetto al 2019 pre-Covid è ancora in ritardo: si registravano 392.149 passeggeri (-46%). In questo caso incidono soprattutto gli scenari generati dalla guerra in Ucraina, con l’azzeramento di voli e turisti provenienti dalla Russia.

Da segnalare l’importanza che hanno i “grandi eventi” anche per il territorio riminese. Il 2022 si è aperto con l’Adunata degli Alpini che hanno portato qui almeno 160 mila persone tra penne nere, familiari, addetti ai lavori e appassionati. La ricaduta sul territorio, in termini di giro d’affari diretto (quello relativo alla spesa per l’ospitalità e per gli straordinari consumi in area food&beverage) è stata di oltre 105 milioni di euro, mentre quello indiretto e indotto è stimabile in circa 63 milioni di euro (elaborazioni Trademark Italia per l’Osservatorio Turistico Regionale di Unioncamere E-R).

Stesso discorso per altri “momenti” importanti come Ginnastica in Festa – Summer Edition un evento capace di generare oltre 200mila presenze e un impatto di oltre 20 milioni di euro per Rimini e dintorni o Rimini Wellness (oltre 92mila presenze turistiche e un impatto economico di 10,7 milioni di euro).