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La chiesa e l’oratorio dei Salesiani, uno dei luoghi belli della giovinezza a Rimini


9 Maggio 2021 / Paolo Zaghini

“La Chiesa di S. Maria Ausiliatrice in Rimini. Raccolta delle pubblicazioni” – Opera Salesiana Rimini.

Era il 1968 quando Adriano Celentano cantava “Azzurro” di Paolo Conte, che nel ritornello diceva: “Sembra quand’ero all’oratorio / Con tanto sole, tanti anni fa”. Ed è quello che scatta nella mia testa ogni volta che transito davanti alla Chiesa di S. Maria Ausiliatrice a Marina Centro quando il ricordo della vita dell’oratorio (il calcio, il cinema, le partite a biliardino, le gite a Loreto ed anche il fare il chierichetto) fra il 1960 e il 1970 mi fecero crescere e coinvolsero prima dell’impegno politico al Liceo Scientifico Serpieri prima e al Liceo Scientifico Einstein poi.

L’Ordine dei Salesiani venne fondato da San Giovanni Bosco nel 1854. Essi arrivarono a Rimini nell’agosto 1919 quando gli venne affidata la nuova Chiesa, ultimata nel 1913, del lido di Rimini.
Devo alla cortesia di don Stefano Adriani il dono di questo piccolo cofanetto che raccoglie tutte le informazioni utili sulla Chiesa e sulla presenza dei Salesiani a Rimini.

Occorre comunque dire che ormai sono molte le chiese riminesi che hanno proprie pubblicazioni sulla loro storia, ma non mi sembra che alcuna possieda un racconto dettagliato e corposo come quello realizzato, in due volumi, da Manlio Masini per la Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice (“Una spiaggia una chiesa una comunità. La parrocchia dei Salesiani di Rimini dal 1912 al 1943” edito da Il Ponte nel 1988, seguito da “Eravamo i Burdèll di pret. La parrocchia dei salesiani di Rimini dal 1944 al 1982” edito da Panozzo nel 2009). Il primo lo recensì su Il FO’ del 7 ottobre 1988; il secondo su Il Resto del Carlino a inizio febbraio del 2010.

Poi sono arrivati “La Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice sul lido di Rimini” di don Stefano Adriani e Manlio Masini (Il Ponte, 2018) e la “Guida breve per la chiesa di Santa Maria Ausiliatrice” di Pier Giorgio Pasini (Il Ponte, 2019).
Il cofanetto “contiene varie pubblicazioni stampate in concomitanza di due centenari: la nascita del beato Alberto Marvelli il 21 marzo 1918 e l’arrivo dei salesiani a Rimini (1919-2019). La raccolta riguarda l’edificio della Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice che viene raccontata nei suoi aspetti storici, artistici e religiosi con diverse modalità espositive che vanno dal depliant al pieghevole, al fascicolo, al testo”. Nel cofanetto è inserito anche il testo di Pasini

Spigoliamo fra il materiale contenuto nel cofanetto varie notizie.
La visita di don Bosco a Rimini l’11 maggio 1882, durata due giorni, raccontata con le parole di don Luigi Trevisani sul bollettino della diocesi riminese “La parola”.
La Chiesa venne progettata in stile neo-gotico e realizzata fra il 1912 e il 1913 dall’architetto bolognese Giuseppe Gualandi (1866-1944).

Nel 1919 è don Ugo Maccolini, parroco della Chiesa dei Servi, a convincere i figli di don Bosco ad arrivare a Rimini. Il primo direttore e parroco dal 1919 al 1925 è don Antonio Gavinelli.
Il 29 luglio 1923 viene inaugurato l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Nel 1930 la famiglia Marvelli si stabilisce a Rimini nella parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice. Alberto frequenta l’oratorio.
Nel 1934 grandi festeggiamenti per la beatificazione di don Bosco.
Nel 1940 fu edificato il campanile.

Il 23 febbraio 1945 Alberto Marvelli entrerà nella prima Giunta Comunale riminese nominata dal Comitato di Liberazione Nazionale (CLN). Ricoprirà l’incarico di Assessore sino al 5 ottobre 1946 quando venne travolto e ucciso da un camion militare. Aveva 28 anni. La Messa funebre si tenne in Santa Maria Ausiliatrice.

Nel 1948 apre la “Scuola Media don Bosco” che arriverà ad avere 200 studenti.
Il 9 giugno 1951, dopo grandi lavori di restauro della Chiesa per porre rimedio ai numerosi danni subiti dall’edificio nel corso della guerra, voluti dal parroco don Gualtiero Bondi, la Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice viene riconsacrata alla presenza del Vescovo salesiano Salvatore Rotolo.

Nel 1960 prendono avvio i lavori alla Chiesa per il suo allungamento, onde poter accogliere un maggior numero di fedeli. L’inaugurazione della nuova Chiesa modificata avverrà il 27 maggio 1962.

Nel 2018 vengono inaugurate le ultime sei vetrate, dedicate al Beato Marvelli. La Chiesà conterà così 16 vetrate (le prime dieci furono realizzate fra il 1922 e il 1924): “la luminosità delle vetrate, il cromatismo dei colori, la composizione delle figure e il tratto marcato dei personaggi ricreano una singolare atmosfera artistico-spirituale che aiutano il visitatore credente a sentirsi accompagnato da loro a percorrere la strada della vita per raggiungere il comune celeste traguardo”. Ogni vetrata misura 1 m. per 5 m. di altezza.

Al cuore e alla memoria è difficile comandare. E per me l’Oratorio dei Salesiani rimane, e rimarrà, per sempre uno dei luoghi belli della mia giovinezza.

Paolo Zaghini