HomePoliticaRiccione: “Cessate il fuoco ora” sul Palazzo del Turismo. Una scritta per chiedere la fine della guerra

La Pasqua di Riccione è una dedica alla pace nel mondo


Riccione: “Cessate il fuoco ora” sul Palazzo del Turismo. Una scritta per chiedere la fine della guerra


29 Marzo 2024 / Redazione

Nel tragico contesto internazionale, segnato da terrorismo e guerre atroci e fratricide, la priorità dev’essere la pace, la pace che passa non per le armi, ma attraverso l’accoglienza e il dialogo culturale, politico e sociale. E’ questo il messaggio che la Città di Riccione vuole mandare nel giorno della Santa Pasqua.

 

In questo momento critico della storia, dobbiamo rinnovare il nostro impegno per la pace – argomenta la prima cittadina di Riccione Daniela Angelini –. Dobbiamo lavorare insieme per superare le divisioni e costruire un mondo in cui ogni individuo possa vivere senza paura, in dignità e con opportunità uguali. È solo abbracciando la nostra comune umanità che possiamo sperare di raggiungere la pace duratura che tutti desideriamo”.

 

Domenica 31 marzo 2024 la Città di Riccione dedica infatti alla pace gli auguri per la Santa Pasqua, illuminando con i colori della pace – i sette colori della bandiera arcobaleno si alterneranno progressivamente – il suo edificio simbolo, il Palazzo del Turismo in piazzale Ceccarini, e proiettando sul ledwall posto sulla facciata un messaggio forte e chiaro di “Cessate il fuoco ora”: un messaggio che vuole tradursi in un appello accorato della comunità riccionese per la fine ovunque delle operazioni militari.

 

Con il gesto simbolico di illuminare con la scritta “Cessate il fuoco ora” il grande schermo posto al centro della facciata dello storico palazzo monumentale della città, Riccione vuole aderire – a seguito di una mozione del Consiglio comunale presentata dal gruppo Riccione in Azione e approvata in occasione della seduta di giovedì 27 marzo 2024 – alla necessaria campagna promossa da diverse città – fra cui Roma, Londra, Parigi, Bruxelles, Ginevra, Montreal – e da tantissime organizzazioni non governative in tutto il mondo.

 

Come ha ricordato l’arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, Matteo Zuppi, pochi giorni fa, nell’introduzione ai lavori del Consiglio permanente dei vescovi italiani a Roma – osserva la sindaca di Riccione Daniela Angelini -, mai come oggi dobbiamo imparare ad essere «artigiani di pace, tessitori di unione in ogni contesto, pacifici nelle parole e nei comportamenti»”.