HomePoliticaRiccione, la sindaca Angelini scrive agli studenti vittime dell’aggressione squadrista di Firenze

“La democrazia è un regime politico particolarmente esigente, va conquistata e difesa e pretende educazione alla libertà"


Riccione, la sindaca Angelini scrive agli studenti vittime dell’aggressione squadrista di Firenze


27 Febbraio 2023 / Redazione

La sindaca di Riccione Daniela Angelini ha scritto una lettera aperta diretta alla preside Annalisa Savino e agli studenti vittime dell’aggressione squadrista a Firenze.

Di seguito il testo della lettera aperta.

“Nei periodi di incertezza, di sfiducia collettiva nelle istituzioni, di sguardo ripiegato dentro al proprio recinto, abbiamo tutti bisogno di avere fiducia nel futuro e di aprirci al mondo, condannando sempre la violenza e la prepotenza”. Questo brano della lettera della preside Annalisa Savino non è solo opportuno ma necessario. Fiducia nel futuro, apertura al mondo e ferma condanna a violenze e prepotenze: se ci sono valori che una scuola dovrebbe – non solo potrebbe, ma dovrebbe – promuovere credo siano proprio questi che portano a dare concreta attuazione ai dettami della nostra Carta Costituzionale. 

L’aggressione squadrista che si è consumata davanti al liceo Michelangiolo di Firenze non può cadere nel silenzio. E non può cadere nel silenzio neppure la campagna di denigrazione che la preside Savino sta subendo per avere avuto il coraggio di rompere il muro dell’indifferenza. 

La democrazia è un regime politico particolarmente esigente. Non è scontata, non è dovuta. Va conquistata e difesa. Pretende educazione alla libertà. Necessita di una responsabilità a carico di ciascuno. Perché in ballo c’è davvero tutto, come ci ricorda Francesco De Gregori. “La storia dà torto e dà ragione. La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere. Siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere”. 

Mi sento anche io in dovere di scrivere “le lettere”. Mi sento anche io, come dovrebbero sentirsi tutti, responsabile della democrazia del mio Paese. Scrivo queste poche righe nella speranza che i ragazzi che hanno subito la violenza fascista e la preside che ha avuto il coraggio di dare voce a chi intende difendere la democrazia si sentano meno soli e si sentano dalla parte giusta della storia. Per me lo sono.”