Trasformare un problema in un’opportunità. E per giunta sostenibile. È quello che hanno fatto cinque giovani di Rimini con il progetto “Blueat”, in questi giorni a Beer&Food Attraction alla Fiera di Rimini di Italian Exhibition Group. È incentrato sul granchio blu, una specie invasiva che da qualche anno è giunta anche nei nostri mari e che ha subito creato problemi per l’habitat marino e, soprattutto, per la pesca. Si tratta, infatti, di una specie estremamente infestante e vorace che distrugge altre specie e che crea problemi alle stesse attività di pesca.
La soluzione è trattarlo come altre tipologie di granchi e renderlo disponibile per l’alimentazione umana. È quello che hanno fatto le cinque amiche di Mariscadoras, società benefit di Rimini che ha messo a punto il progetto Blueat.
“Il nostro progetto punta alla ricerca di nuovi scenari di gestione delle nuove specie che si stanno diffondendo in Mediterraneo e la cui proliferazione sta mettendo in pericolo le specie autoctone”, spiega Carlotta Santolini, amministratore della società.
Nata a dicembre 2020 l’azienda ha stretto vari accordi con cooperative di pesca per il ritiro del granchio blu che viene poi fatto lavorare per impieghi alimentari allo stato tal quale o in polpa. I primi canali di vendita individuati sono la ristorazione e la Gdo dove sono disponibili anche sughi pronti a base di granchio.
“Ma stiamo anche pensando all’export soprattutto negli Stati Uniti dove c’è una elevata richiesta di questo prodotto”, continua Santolini.
Mariscadoras, poi, ha un altro progetto ambizioso: utilizzare il carapace dei granchi per estrarne la chitina, che è una proteina che può essere impiegata per la produzione di bioplastiche.
Nelle foto: Carlotta Santolini di Mariscadoras