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Visioni d’arte tra storia e creatività


Rimini: sabato presentata alla Galleria Zamagni “Analogia e Artificio”


30 Novembre 2023 / Redazione

Sarà presentata al pubblico sabato 2 dicembre dalle 17.30 alla presenza degli artisti, “Analogia e Artificio, l’installazione che occupa (come di consuetudine a dicembre) la parete principale della Galleria Zamagni, quest’anno ad opera di due artisti che dialogano con i capolavori della storia dell’arte                           

Quindici opere di Fabrizio Berti e altrettante di Zino riempiono la percezione dello spazio murale con talento, sperimentazione e colore in una condivisione emozionale.

 

“Analogia e artificio” impegna Berti e Zino in un’operazione in cui le grandi icone della storia dell’arte sono rivisitate amalgamandosi con le idee stilistiche e concettuali dei due artisti. Ne viene fuori un dialogo spiazzante e inatteso tra passato (anche prossimo) e presente, tra conoscenza e immaginazione, tra certezze e sorprese in grado di costruire un universo artistico fresco e giocoso al limite dell’azzardo costituito da trenta opere che convivono tra loro in armonia per tema e colore.

 

L’inconfondibile tratto di Berti semplifica, riduce, scarnifica i capolavori del passato esaltandoli nella dimensione cromatica e lineare, sospendendoli a un passo dalla demistificazione dell’originale ma sempre rispettoso dell’opera da cui trae la sua ispirazione.

 

Coerente al suo percorso di ricerca, Zino si muove all’interno di una matrice pop-metafisica facendo esplodere in migliaia di frammenti di Lego le immagini di alcune tra le opere più celebri della storia dell’arte. Un gioco pirotecnico in cui i soggetti originali sembrano in lotta con se stessi nel tentativo di strapparsi dalla superficie bidimensionale e proiettarsi all’esterno nello spazio concreto dell’osservatore.

 

Analogia e artificio

Analogia: sost. f. Rapporto di somiglianza tra alcuni elementi costitutivi di due fatti o oggetti, tale da far dedurre mentalmente un certo grado di somiglianza tra i fatti o gli oggetti stessi.

 

Artificio: sost. m. Espediente diretto a ottenere effetti estranei o non consentiti dall’ordine naturale o dall’aspetto immediato delle cose.

 

La storia dell’arte è un percorso in costante equilibrio tra questi due concetti, la ricerca di realtà, di mimesi, di copia da un lato e la tendenza all’eccentricità, alla sperimentazione alla libertà creativa dall’altro.

Due posizioni a prima vista inconciliabili tra di loro, due dimensioni in conflitto, due ingranaggi dello stesso meccanismo che non si incastrano.

Ma si sa che l’Arte non è una scienza esatta, ed è proprio questa sua natura particolare, questa sua capacità di addensare opposti, questa sua imprevedibilità creativa che è alla base del compiacimento estetico e che ci fa innamorare dell’eterno gioco dell’arte.

Ingresso Libero.

 

Fabrizio Berti

Le sue opere, spesso ironiche ed irriverenti sono caratterizzate dalla semplificazione lineare dei personaggi che si trasformano in icone e simboli. L’utilizzo di colori vivaci stesi senza sfumature ma con campiture piatte, delimitate da uno spesso contorno nero come fosse un tratto grafico, richiama molto la corrente artistica della Pop Art, che unita ad un’altra sua grande passione per i fumetti crea una pittura unica nel suo genere, apprezzata da molti con l’inserimento di quadri in importanti collezioni private, criticata da altri dove in alcuni casi i suoi lavori sono stati oggetto di censura. L’evoluzione del suo percorso artistico è la stilizzazione di personaggi storici e popolari che hanno sempre lo stesso “scheletro” (testa formata da un cerchio, occhi realizzati con due punti neri, enorme naso ovalizzato e corpo filiforme). Il soggetto ritratto è riconoscibile per la meticolosa riproduzione di elementi caratterizzanti e simboli identificativi. Questa attenzione ai dettagli viene studiata con cura e rappresentata con perizia miniaturistica la sua “firma” artistica. Ogni personaggio viene decontestualizzato, non è più un ritratto “realistico” ma è svuotato completamente del suo significato e della sua ideologia per essere semplificato e rielaborato in chiave ironica, trasformandolo in un’icona storica, una “tag” moderna, un simbolo di sé stesso. Il tratto distintivo dei suoi personaggi: lo stesso naso, come fosse un “autografo”, la bocca non viene nemmeno accennata. Nei primi lavori invece veniva spesso inserita simboleggiando gli incubi, ossessioni e paure che essa gli trasmette perseguitandolo.

 

Zino

La costante ricerca di nuove soluzioni formali per parlare della società odierna e la curiosità di sperimentare linguaggi diversi per testarne le potenzialità espressive sono alla base del suo lavoro. Vicino a tematiche legate al mondo della società contemporanea, dal consumismo alla globalizzazione, dalla cultura pop alle mode giovanili, il suo percorso si contraddistingue per l’uso di diversi materiali per lo più appartenenti ad ambienti non artistici come i mattoncini lego, pelle in pvc, stampe 3d…Tra le ricerche degli ultimi anni, Zino affonda le radici nella corrente della Tape-Art, che prevede la creazione di opere d’arte mediante l’uso di nastri adesivi di vario tipo. Nei suoi ultimi lavori la molteplicità delle tecniche e dei materiali più disparati sta alla base del lavoro artistico, sempre pervaso da un costante sconfinamento in diversi territori, attraverso cui ha creato un nuovo alfabeto comunicativo in equilibrio tra il linguaggio pop massmediatico e quello della street art.