HomeEconomia e LavoroRimini: utile per il bilancio della Diocesi. Ridotto anche il debito bancario

La spesa più alta in carità e servizi alle persone bisognose. 510.000 euro


Rimini: utile per il bilancio della Diocesi. Ridotto anche il debito bancario


16 Marzo 2023 / Redazione

Scende in maniera sostanziale il debito bancario, continua la contrazione dei costi, e per il nono anno consecutivo l’esercizio si chiude in attivo.
Sono alcune delle voci che caratterizzano il Bilancio 2022 della Diocesi di Rimini.
Anche la dimensione più strettamente economico- amministrativa concorre al fondamentale compito della Diocesi di Rimini, che è quello di favorire e incrementare l’annuncio del Vangelo. E i beni della Chiesa “sono soprattutto dedicati alla vita della comunità cristiana, alle opere educative e pastorali, ai poveri e ai bisognosi”. (Papa Benedetto XVI, Caritas in veritate)

I numeri del Bilancio 2022 parlano di 4.492.039 euro di ricavi, a fronte di 2.029.000 euro di costi, per un utile di gestione pari a 2.462.000.
Da un’analisi con i bilanci delle ultime stagioni si evince che le entrate si sono leggermente contratte: dai 4.751.257 della stagione scorsa si è passati a 4.492.039 del 2022, cioè 259.218 euro in meno.
Anche le spese, però, sono in continua diminuzione: da 2.357.037 nel 2021, fino ai 2.029.000 euro della stagione scorsa, con un risparmio di 328.037 euro.

Questa oculata gestione ha portato ad abbassare ulteriormente il debito verso banche, che si è ridotto nell’ultima stagione da 15.993.074 a 11.304.567 euro. 4.688.507 euro in appena un anno, grazie anche ad un’importante alienazione.
Il debito bancario nel 2014 ammontava a 36.000.000. Considerato che la previsione è di ridurlo a meno di 10.000.000 di euro circa a fine 2023, significa che in dieci anni la Diocesi di Rimini è rientrata di 26.000.000 di euro.
Senza dimenticare che molti costi che la Chiesa riminese sostiene (come tutta la Chiesa italiana) sono spesso supplenza di ciò che lo Stato dovrebbe fare ma di fatto non fa o non riesce a fare.

E tutto questo senza che “la Chiesa riminese venga meno al suo compito precipuo – fa notare l’Economo diocesano, don Danilo Manduchi –. Infatti, nonostante la crisi, le difficoltà di questi anni e la pandemia, la proposta pastorale ed evangelizzatrice della Diocesi, scopo fondamentale della sua esistenza, non ha subito tagli e limitazioni. E sono stati salvaguardati tutti i posti di lavoro”.

Nel dettaglio, alcuni fra i costi principali:
– pastorale ed evangelizzazione: 123.800 euro;
– promozione umana e servizio alla persona e alla società (carità): 510.000 euro;
– costi di gestione della diocesi, utenze e manutenzione: 284.622 euro;
– ristrutturazioni delle parrocchie: 210.000 euro (costo parziale, l’intero nel 2023);
– comunicazione della diocesi (IcaroTV, Radio Icaro, ilPonte, Issr…): 160.000 euro;
– formazione permanente a favore di laici e preti della diocesi: 75.000 euro;
– costi per il personale: 296.755 euro;
– oneri e interessi bancari: 172.772 euro;
– imposte e tasse: 172.592 euro.

Quali sono le fonti di reddito della Diocesi di Rimini?
– 8xmille ordinario: 1.500.00 euro;
– 8xmille straordinario: 222.000 euro;
– affitti attivi: 2.117.615 euro (è importante leggere con attenzione questa cifra alta: vi è compresa l’ultima rata del contratto di affitto della Scuola Media “Marvelli”);
– donazioni (testamenti) ed offerte: 655.384 euro.

La situazione debitoria non è frutto di azioni e scelte scellerate ma di costi relativi a investimenti di nuova edilizia, restauri e manutenzione, e al mantenimento di enti pastorali necessari alla evangelizzazione.
Il cammino di sostenibilità prosegue e non ci si può certo sedere sui risultati, peraltro molto importanti, conseguiti in queste ultime dieci stagioni – continua l’analisi don Manduchi –. Gli 11.304.567 euro che ancora restano da saldare alle banche e la situazione socio-economica sconsigliano distrazioni e sottovalutazioni. Senza dimenticare la necessità di continuare a finanziare le attività pastorali della diocesi”.

Si tratta di tante attività, diversificate tra loro:
– evangelizzazione e carità;
– gestione (utenze, ecc);
– media diocesani;
– Istituto Superiore di Scienze religiose “A. Marvelli”;
– parrocchie in difficoltà;
– Basilica Cattedrale;
– Casa del Clero;
– rata di restituzione di un prestito infruttifero ricevuto da una diocesi viciniora;

Solo nel 2022, per la Basilica Cattedrale sono stati spesi 157.000 euro.
La cifra più alta sostenuta dalla Diocesi di Rimini anche nel 2022, è stata quella destinata alla promozione umana e servizio alla persona e alla società (carità), che ha visto un incremento significativo nelle attività (Emporio Solidale, Albergo solidale, ecc…) e nei servizi alle persone più deboli. 510.000 euro.