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Intanto la Regione Emilia-Romagna ha rinviato il pagamento del bollo auto in scadenza il 30 aprile e il 31 maggio al 30 settembre


Alluvione in Romagna, il Governo stanzia 2 miliardi


23 Maggio 2023 / Redazione

“Complessivamente questo primo provvedimento prevede uno stanziamento di oltre 2 miliardi di euro per le zone colpite dall’alluvione. Credo sia giusto ringraziare tuti i ministri”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dopo il Consiglio dei ministri, illustrando il decreto legge al tavolo con il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini e le parti sociali della regione.

Come riferisce l’Agenzia ANSA, fra le misure previste, “la cassa integrazione in deroga per tutti i dipendenti fino a 90 giorni, una misura coperta fino a 580 milioni di euro” e “una tantum fino a 3mila euro per i lavoratori autonomi costretti a interrompere l’attività, con copertura fino a 300 milioni di euro”. Previsto anche “un contributo a fondo perduto per le imprese esportatrici danneggiate dall’alluvione a valere sul fondo Simest – che supporta la crescita delle imprese italiane nel mondo – con una copertura di ulteriori 300 milioni di euro. C’è poi la creazione di una quota riservata di 400 milioni di euro” che riguarda tassi agevolati a fondo perduto. Fondi, in questi due ultimi casi, che arrivano dal ministero degli Esteri.

Intanto, rinviato al 30 settembre il termine di pagamento del bollo in Emilia-Romagna. La decisione, che riguarda le tasse automobilistiche in scadenza il 30 aprile e il 31 maggio, è stata assunta con apposita delibera la giunta Bonaccini, “per venire incontro alle difficoltà di cittadini e imprese” colpiti dall’alluvione. La misura riguarderà le province di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Lo riferissce l’Agenzia DIRE.

“Abbiamo deciso di assumere questo provvedimento pienamente consapevoli delle tante difficoltà che stanno affrontando i nostri cittadini e le nostre imprese colpite da maltempo e alluvione”, sottolinea l’assessore regionale al Bilancio, Paolo Calvano. “Come è già avvenuto in precedenza, abbiamo deciso di intervenire facendo slittare il pagamento di una tassa di competenza regionale”.

L’emergenza, intanto, non è ancora finita. Rimangono 23.067 le persone che, alle 12 di oggi, hanno dovuto lasciare la propria casa: la maggior parte 16.445, nel ravennate, poi 4.462 in provincia di Forlì-Cesena e 2.160 nel bolognese. Sono 2.694, informa sempre la Regione, i cittadini accolti in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni: scuole, palazzetti e palestre; le altre hanno trovato sistemazioni alternative (seconde case, amici e parenti). In particolare, 2.094 nel ravennate, 351 nel bolognese, 243 nel forlivese-cesenate e sei nel riminese.

Per quanto riguarda la viabilità, restano 603 le strade chiuse, di cui 197 chiuse parzialmente e 406 totalmente. Complessivamente 210 a Bologna, 230 in provincia di Forlì-Cesena, 119 nella provincia di Ravenna e 44 nel riminese. Sono invece 1.634 i volontari al lavoro in questo momento in Emilia-Romagna. Di questi, 289 sono volontari dell’Emilia-Romagna, 670 appartengono alle organizzazioni nazionali di volontariato e 675 alle colonne mobili regionali di Trento, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Alto Adige, Lombardia, Lazio, Toscana, Abruzzo, Liguria, Valle d’Aosta e Umbria. Inoltre, nel ravennate sono operativi 57 volontari attivati nell’ambito del meccanismo europeo di mobilitazione (Dipartimento nazionale di Protezione civile): si tratta di 25 operatori provenienti dalla Slovacchia e 32 dalla Slovenia, attrezzati con potenti pompe di aspirazione e kit idraulici.

(nell’immagine in apertura: operazioni di prosciugameto dei Vigili del Fuoco della zona di Ravenna)