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Il perito del GIP ha chiesto una proroga di 45 giorni per ulteriori comparazioni

Le indagini sull'assassinio di Pierina Paganelli a Rimini commesso oltre un anno fa in via del Ciclamino continuano senza trovare un punto di svolta definitivo. Dalle analisi sui reperti prelevati dagli investigatori sono emersi tre diversi profili DNA, tutti maschili. Solo uno di questi, repertato sulla sua tuta e su un suo coltello da cucina, sarebbe riconducibile a Louis Dassilva, che resta per ora l'unico indagato ed è detenuto in carcere. Finora invece nessuna sua traccia genetica sulla scena del crimine dove invece è stato rilevato un secondo DNA sul muro della zona garage, nei pressi del corpo della vittima. Il terzo era sulla gonna della vittima. Il Gip ha autorizzato le comparazioni di questi ultmi due profili con altri possibili soggetti maschili, come i primi soccorritori e gli agenti di Polizia intervenuti. Il Perito del Gip ha chiesto proroga di 45 giorni, con il nuovo termine per il deposito che si sposta al 26 novembre. La prossima udienza nel tribunale di Rimini è invece fissata per il 2 dicembre alle ore 10.00.

La sindrome di Calimero da Meloni ai bagnini. Le ricette improbabili di Gioenzo Renzi per il trasporto pubblico

A Rimini gli stabilimenti balneari valgono 50mila euro È notizia di qualche giorno fa. Uno studio della Guardia di Finanza e di Agenzia delle Entrate ha verificato che il reddito medio dei balneari di Rimini è stato di 29.841 euro. Tra i più bassi d’Italia tra la categoria. Nulla di nuovo “sotto il sole” si potrebbe dire. Da sempre i balneari fanno denunce di reddito da fame. Più basse in alcuni casi dei loro dipendenti. Poi sappiamo tutti a che prezzi venivano vendute le concessioni prima dell’incertezza normativa di questi anni. Miliardi di lire e poi milioni di euro per le concessioni più interessanti. Ciò che balza agli occhi è un altro aspetto. I nostri gestori della sabbia stanno facendo carte false per evitare i bandi previsti dalle norme europee, nonostante l’attività produca pochi incassi. Anzi, avevano puntato su Giorgia Meloni, ma sono rimasti delusi dopo l’approvazione da parte del governo di un decreto concordato con la Commissione Europea che impone bandi entro due anni e senza nessun particolare privilegio per il concessionario uscente. Nel decreto del governo vengono riconosciuti solo gli investimenti fatti e non ammortizzati negli ultimi cinque anni. Praticamente sulle nostre spiagge nessuno o comunque molto pochi. I balneari continuano a

Miglioramento da domenica pomeriggio poi nuova perturbazione attesa per martedì

Per domani 20 ottobre si abbassa il livello dell'allerta meteo in Emilia-Romagna ma intanto le previste preipitazioni di oggi stanno iniziando a dare qualche problema anche in riviera. In particolare si segnalano sottopass allagati a Cesenatico, mentre a Bellaria diverse vie sono invase dall'acqua: come comunica il sindaco Giorgetti sotto osservazione il sottopasso di via Montello, dove c'è qualche problema di smaltimento della pioggia. [caption id="attachment_492031" align="aligncenter" width="765"] Allagamenti a Bellaria - foto di Giusi Dimasi[/caption] [video width="848" height="478" mp4="https://www.chiamamicitta.it/wp-content/uploads/2024/10/WhatsApp-Video-2024-10-19-at-12.34.50.mp4"][/video] [video width="478" height="850" mp4="https://www.chiamamicitta.it/wp-content/uploads/2024/10/WhatsApp-Video-2024-10-19-at-12.34.50-1.mp4"][/video] Per la giornata di domani domenica 20 ottobre Protezione Civile dell'Emilia-Romagna e ARPAE hanno diramato un'Allerta ARANCIONE per piene dei fiumi in tutte le province della Regione; per frane e piene dei corsi minori nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini. E' poi Allerta GIALLA per piene dei fiumi, frane e piene dei corsi minori nei territori montani delle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini; per mareggiate nelle province di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini. Spiega il bollettino: "Per domenica 20 ottobre saranno possibili al mattino residue e deboli precipitazioni, localmente a carattere di rovescio, in esaurimento dal pomeriggio. Si prevedono livelli idrometrici superiori alle soglie 2 nei tratti vallivi dei corsi d'acqua del

Protestano i familiari: "La giustizia italiana è una vergogna". L'accusa aveva chiesto 20 anni

È stato condannato a 12 anni di carcere Klajdi Mjeshtri, il buttafuori 30enne di origine albanese ritenuto responsabile del decesso del vigile del fuoco Giuseppe Tucci. La sentenza è stata letta questa pomeriggio in Tribunale a Rimini, al termine del processo di primo grado. Il pm Ercolani aveva chiesto una condanna con pena massima per omicidio volontario ma per i giudici il 30enne non voleva uccidere. I fatti risalgono a un anno e mezzo fa, quando Tucci, vigile del fuoco di 34 anni originario di Foggia, perse la vita dopo essere stato brutalmente picchiato da Mjeshtri nei pressi della discoteca Frontemare di Miramare. Alla lettura del dispositivo è esplosa la rabbia dei familiari. "La giustizia è una vergogna - ha scandito il padre della vittima Claudio Tucci - davanti al giudice". Il sostituto procuratore Davide Ercolani, aveva chiesto il giudizio immediato, certo della colpevolezza dell’accusato, sin dalle prime udienze del processo. La sera di sabato 10 giugno Tucci aveva trascorso una serata in discoteca assieme a un collega. Ebbe un diverbio con Mjeshtrj, probabilmente riguardante la fidanzata di quest’ultimo e i due amici sarebbero usciti per evitare che la situazione degenerasse. All’improvviso però Tucci sarebbe tornato verso il Frontemare. Fu però accompagnato in  sicurezza

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