E’ morta questa mattina all’Ospedale di Ravenna Clara Signori, storica dirigente delle donne riminesi, all’età di 95 anni. Nella giornata di domani sarà sepolta nel Cimitero comunale di Lugo, la sua città natale. Ripercorriamo brevemente la sua biografia. Nata a Milano il 4 luglio 1928, la famiglia si rifugiò a Lugo nel 1942 per scappare ai bombardamenti alleati sulla Città meneghina. Il padre militare, Bruno Signori, venne catturato dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e spedito nei campi di prigionia in Germania (uno dei 600.000 IMI – Internati Militari Italiani – che rifiutarono di servire la Germania nazista e la Repubblica Sociale Italiana). Ritornò a Lugo alla fine del 1945. Avviò un’attività di commercio ambulante (pentolame) e Clara, a 18 anni, lo accompagnava nei mercati e nelle fiere. Poi le capitò di diventare impiegata alla Camera del lavoro di Lugo, zona di braccianti agricoli. Un giorno il Segretario della Camera del Lavoro le chiese se voleva andare ad un incontro di donne per parlare dei loro problemi. Da lì, per qualche anno, organizzò per la CGIL nel lughese le iniziative delle donne. [caption id="attachment_430084" align="alignnone" width="683"] Clara Signori (1928-2023)[/caption] Clara si iscrisse al PCI nel 1946, con il consenso del padre. Nei primi
Procede spedito il progetto dell’Amministrazione comunale verso l’approvazione del nuovo regolamento che disciplina il sistema di videosorveglianza. La I Commissione nella seduta odierna ha espresso parere favorevole (23 voti a favore, 5 astenuti, nessun contrario) al nuovo regolamento che disciplina le modalità di raccolta, trattamento, conservazione ed accesso dei dati personali mediante sistemi di videosorveglianza nel Comune di Rimini e che manderà in pensione il precedente regolamento del 2008. Un documento aggiornato e più snello, la cui pietra miliare è costituita dal regolamento europeo GDPR (General Data Protection Regulation) del 2018 che ha apportato delle modifiche radicali intorno all’universo della privacy, a partire dal trattamento dei dati personali e dalle importanti evoluzioni degli ultimi anni in materia di innovazione dei dispositivi tecnologici, con tutte le implicazioni ad essi correlate. Il regolamento è composto da 15 articoli, frutto di un lavoro di squadra tra la Polizia Locale e l’amministrazione comunale, con il quale si vuole garantire che l’attivazione dei sistemi di videosorveglianza gestiti e impiegati dal Comune si svolga nel rispetto dei diritti, delle libertà fondamentali, nonché della dignità delle persone fisiche, con particolare riferimento alla riservatezza e all’identità personale. Un regolamento che ora, dopo l’approvazione in Commissione, sarà sottoposto al voto del Consiglio comunale agli
Angelo Turchini «Per l’inventario dell’Archivio storico diocesano di Rimini "card. Giuseppe Garampi"» Il Ponte Vecchio Che cos’è un archivio? I dizionari dicono che per archivio si deve intendere una raccolta organizzata e sistematica di informazioni fissate su un supporto (cartaceo, digitale o altro). In secondo luogo, per estensione, con il termine archivio si designa anche l'ente che ha il compito istituzionale di tutelare e valorizzare un insieme di documenti e i locali destinati alla loro conservazione. Per un ricercatore avere accesso agli archivi è fondamentale. Tanto meglio se questi sono organizzati, hanno personale in grado di aiutarti, e tu possiedi le competenze per ricercare quello che ti serve. Il mestiere dell’archivista è basato non solo su una formazione scientifica concernente la conoscenza dei fondi a lui affidati e della specifica legislazione in materia di beni archivistici, ma anche su una comprovata competenza nella gestione dell’archivio. Tra i suoi principali compiti vi sono quelli di: raccogliere i documenti, selezionare i documenti (non tutto quello che viene prodotto deve essere conservato a lungo termine; si deve fare una cernita), conservare i documenti (è la volontà primaria dell'archivista), rendere accessibili i fondi (vuol dire non soltanto aprire l'archivio ma anche creare degli inventari, degli strumenti di ricerca). Angelo Turchini, classe 1948, già professore
I Finanzieri del Comando Provinciale di Rimini, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione in tutta Italia ad un decreto di sequestro emesso dal G.I.P. del Tribunale di Rimini in applicazione della normativa antimafia con cui è stata disposta la confisca di beni del valore complessivo stimato di 3 milioni di euro, nei confronti di tre soggetti indagati per plurime ipotesi di reato. In ipotesi d’accusa, l’operazione “STEAL OIL” ha consentito di acquisire elementi in ordine all’esistenza di un’associazione per delinquere con base a Rimini, ma operante anche nel Lazio, Umbria, Abruzzo e in Belgio, responsabile di una pluralità di “reati fine” a sfondo economico-finanziario, tra cui svariate intestazioni fittizie di società, tentata truffa ai danni dello Stato, in relazione alla illecita richiesta di finanziamenti pubblici a carico del FEASR (bando della Regione Umbria), ricettazione, contrabbando internazionale di oli minerali e frode nell’esercizio del commercio, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, commessi in Rimini e nelle province di Roma, Latina, Napoli e Lucca. In particolare, le indagini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno permesso di acquisire elementi dai quali è stato desunto che gli associati hanno illecitamente importato in Italia, in soli 4 mesi di attività e mediante