HomePoliticaANPI Valmarecchia commemora Clora Giacomini a Maiolo il 26 aprile

Staffetta partigiana, fu uccisa il 26 giugno 1944 a soli 18 anni


ANPI Valmarecchia commemora Clora Giacomini a Maiolo il 26 aprile


23 Aprile 2024 / Redazione

ANPI -sez. alta ValMarecchia , “Clora Giacomini”, apporrà il corrente venerdì 26 aprile alle 18, alla presenza dei famigliari, delle Autorità Civili e Religiose, una targa commemorativa nel cimitero di Maiolo in ricordo del sacrificio di Clora Giacomini, staffetta partigiana. Appuntamento con il raduno ANPI alle 17,30 al ponte di Secchiano Marecchia, riva di San Leo.

Ma chi era Clora Giacomini? Così la ricorda una scheda pubblicata da ANPI e SPI CGIL sui fatti del 1944 in Vamarecchia:

“Clora Giacomini nasce a Maiolo, in Alta Valmarecchia nel 1926. Il 26 giugno del 1944 ha 18 anni e due mesi, la sua è una famiglia di socialisti che mal sopporta la definizione di “banditi” attribuita a quelli che chiamano, in casa, “ribelli”. Cresciuta in quell’ambiente è naturale per lei l’impegno a sostenerli con azioni di cui, pur nella leggerezza dei giovani, è pienamente consapevole”.

“Il 26 giugno ‘44, nel racconto del fratello, Clora si reca come d’abitudine al fienile di famiglia con le vettovaglie e qualche “foglietto”, destinato a quelli che lì si rifugiano o organizzano. E’ un’estate turbolenta: gli occupanti cominciano a sentire il peso della sconfitta ed i Partigiani si spingono in azioni temerarie. La presunta presenza di un aviatore, il cui velivolo è stato abbattuto in ValMarecchia, proprio in quei paraggi, concentra lì le ricerche”.

“Quella mattina una pattuglia tedesca, non meglio identificata, sostiene uno scontro con un gruppo di “ribelli”. Il conflitto si protrae fin quasi a mezzogiorno quando Clora, come di consueto, sta scollinando in vista del fienile. Un colpo di fucile del fuoco incrociato la raggiunge
uccidendola”.

“Quando qualche giorno a Maiolo dopo viene celebrato il funerale e tanti sono i paesani che la omaggiano nel lungo corteo. Inusuale per quei tempi di tirannide ed ancor più significativo per la presenza in testa al corteo di una dozzina di partigiani col fucile in spalla. Plausibili le caratteristiche del corteo, visto il fermento libertario che attraversava il territorio e che produsse in valle temporanee aree libere dagli occupanti”.