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L'allarme di Federconsumatori: "Intollerabile, dove sono le autorità di controllo?"


Bollette pazze in provincia di Rimini, anche decuplicate per l’energia elettrica


9 Marzo 2024 / Redazione

“Il territorio riminese, come il resto d’Italia, è stato interessato da un nuovo caos relativo al mondo della fornitura di energia elettrica e di gas naturale. Stanno arrivando, infatti, decine di bollette d’importo elevatissimo”:è l’allarme lanciato da Federconsumatori della Provincia di Rimini.

Molti cittadini si sono già rivolti agli sportelli di territoriali dell’associazione per avere assistenza e verificare gli importi, in alcuni casi più che decuplicati, delle loro bollette di energia e gas.

Un caso esemplare è quello di un cittadino riminese che si è visto recapitare una bolletta di oltre €. 1.500,00= relativamente alla fornitura di energia elettrica, mentre in media le precedenti si attestavano su cifre di dieci volte inferiore ed oltre.

“La predetta situazione, interessando varie società fornitrici, non può esser tollerata- protesta Federconsumatori – e rischia di compromettere gli equilibri economico – finanzari delle famiglie riminesi, già colpite dall’aumento generale del costo della vita. Non è accettabile che gli utenti vengano messi in crisi economica per gli smodati appetiti speculativi di aziende a cui viene lasciata mano libera. L’energia non è un bene di consumo voluttuario, ma un bene comune fondamentale, il cui accesso va garantito a tutti in condizioni sostenibili, perché attraverso di essa si realizzano diritti di cittadinanza. A questo servono gli strumenti e le autorità di regolazione di quello che è un mercato particolare soggetto a regolamentazione specifica, non a stabilire le forme di presidio dei profitti privati di operatori qualsiasi.”

Federconsumatori sta mettendo in campo azioni e sta contestando le modalità di comunicazione agli utenti delle variazioni dei prezzi, unilateralmente praticate, che appaiono arbitrarie e che vanno impedite e sanzionate.
“Restiamo a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento presso l’Associazione ai riferimenti provinciali noti”, assicura l’associazione.