HomeCronache MalatestianeCari invorniti di Forlì, fate come i pataca di Rimini


Cari invorniti di Forlì, fate come i pataca di Rimini


22 Ottobre 2022 / Giuliano Bonizzato

Un gruppo di simpatici professionisti e industriali Forlivesi ha costituito, diversi anni fa, l’“Accademia degli Invorniti”, associazione con finalità benefiche e di servizio e uno sguardo anche alla buona cucina. La denominazione da loro assunta mi ha però francamente sorpreso. Chi si definisce invornito, infatti, non compie, a mio parere, una obbiettiva autocritica, un atto di umiltà, come avviene invece per i componenti del Riminese Club (anzi “Glub”) dei pataca.

Vediamo di capirci. Se pataca si può diventare, invorniti si nasce. Con la non lieve differenza che l’invornitaggine è incurabile, mentre la patacaggine si può manifestare anche saltuariamente ed essere guarita grazie anche all’intervento critico degli amici. “Nu fa e’ pataca – Lasa andé ad fé e pataca – T’ci sté un gran pataca”, sono infatti significative esortazioni dalle quali si evince (nell’ordine) a) che c’è chi fa il pataca solo adesso b) chi ha appena iniziato a farlo c) chi lo è stato ma ora non lo è più.

Orbene, mentre nel “Glub dei Pataca”, tutti i soci si ritengono tali, in quanto realisticamente consapevoli che anche la persona più saggia sia destinata prima o poi a fare la sua brava patacata, altrettanto sincero non può dirsi l’Accademico che si definisca “invornito”. Non è infatti pensabile che egli possa considerarsi, in buona fede, portatore effettivo di una tara psichica grave e irreversibile. Vi è stato, è vero, il tentativo, da parte di uno studioso della citata Accademia, di nobilitare la figura dell’invornito facendola derivare dal termine latino ebroniatus, cioè sbronzo o inebriato. Tentativo fallito, in quanto, mentre la sbornia passa, l’invornitaggine, purtroppo, resta.

In conclusione. Notevoli personalità della Cultura e dell’Imprenditoria forlivese, definendosi invorniti, hanno escluso implicitamente di esserlo senza porsi peraltro (in via subordinata) alcun interrogativo sulla loro possibile e contingente patacaggine. Il mio consiglio ai suddetti Accademici sarebbe pertanto quello di riconoscersi non invorniti, che tanto, considerato lo spessore dei personaggi, non ci crede nessuno, ma (come da noi a Rimini) semplicemente e umilmente pataca.

Giuliano Bonizzato