Home___primopianoChe fatica fare il fidanzato muto del Presidente del Consiglio

Mica tutte come Margaret Thatcher e Angela Merkel hanno avuto la fortuna di ritrovarsi accanto uomini miti e riservati


Che fatica fare il fidanzato muto del Presidente del Consiglio


10 Settembre 2023 / Lia Celi

Le intemperanze di Andrea Giambruno ci stanno aiutando a capire come mai è tanto difficile per una donna raggiungere l’apice del potere e restarci: difficilmente il suo partner accetta il ruolo di supporto decorativo e quasi muto solitamente assunto, con esiti diversi, dalle compagne dei potenti. Soprattutto in Italia.

Margaret Thatcher e Angela Merkel hanno avuto la fortuna di ritrovarsi accanto uomini miti e riservati, dall’ego normodimensionato, che non si sentivano per nulla sminuiti dal rimanere un passo indietro rispetto alla coniuge, e soprattutto dall’astenersi da esternazioni che potevano danneggiarla. Sia mister Thatcher che Herr Sauer (coniugato Merkel) erano uomini nordici, dal temperamento più calmo e pacioso, uno ex militare e imprenditore, l’altro scienziato. Ma perfino Bill Clinton, inguaribile piacione e caratterialmente ultra-estroverso, come marito della ministra degli Esteri di Obama ha tenuto un contegno misurato, evitando di metterla in imbarazzo (va detto che sotto quel profilo aveva già abbondantemente dato quando lui era presidente e Hillary first lady).

Giorgia Meloni invece si è scelta come compagno Andrea Giambruno, un aitante moraccione mediterraneo quarantenne che per di più di mestiere fa il giornalista e, ultimamente, il conduttore televisivo in ascesa: un cocktail esplosivo che, dopo qualche mese di profilo basso – immaginiamo quanto gli sia costato trattenersi – è deflagrato insieme al suo look, diventato più adatto a un parrucchiere delle celebrità o a un concorrente di Uomini e donne che alla dolce metà di una figura istituzionale.

Non solo l’abbiamo visto rimbeccare in malo modo dagli studi di Canale 5 un ministro tedesco, ma anche, e in diverse occasioni, dispensare via tivù consigli di saggezza antistupro in cui nemmeno le bisnonne credono più, ma che in compenso tanti signori considerano ancora oro colato, basati sulla bizzarra teoria per cui la violenza sessuale non è causata dell’aggressione da parte di uno o più mascalzoni, ma dell’imprudenza di una donna, che si espone sconsideratamente a un fenomeno naturale cieco e incontrollabile chiamato uomo.

In pratica, indossare abiti sexy, bere alcool e sorridere in presenza di uomini è più o meno come fare escursioni in montagna dove c’è il rischio di valanghe o slavine o ripararsi sotto un albero quando c’è una tempesta con i fulmini. Se poi succede la tragedia, vuoi prendertela con la neve, con la forza di gravità, con l’elettricità? No, certo, punti il dito contro chi se ne va in giro in zone pericolose sfidando o ignorando il pericolo. Oltretutto, a quanto pare, ai maschi piace molto raccontarsi che la loro libido è irrefrenabile, irragionevole, travolgente e cieca come la massa d’acqua rovesciata dalla diga del Vajont o la reazione a catena nella fissione nucleare, e per trattenerla non è sufficiente sentirsi dire/urlare una, dieci o cento volte “no, non voglio”, ci vorrebbe una cosa tipo l’Iron Dome israeliano.

Certo, non è un’opinione particolarmente moderna e illuminata, soprattutto da parte del compagno della prima donna premier, in cui molte italiane, anche fra quelle che non l’hanno votata, vedevano una grande conquista per tutte nel cammino verso il rispetto e la pari dignità. Meloni non si è dissociata pubblicamente dalle posizioni del suo consorte per ovvia diplomazia coniugale, ma non le ha nemmeno appoggiate, perché, pur non essendo Michela Murgia, certe stupidaggini di certo non le condivide – e del resto se avesse passato la giovinezza chiusa in casa per non incontrare i «lupi cattivi» farebbe ancora la babysitter per Fiorello. Però secondo me, la sera prima di andare a letto, mentre lei e Giambruno si lavavano i denti davanti ai rispettivi lavabi, lei gli ha sibilato: «Ahò, dì n’antra cazzata e te ritrovi a fa’ er meteo».

Lia Celi