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Il ministro Fitto tratta in Europa. Certi i bandi


Concessioni demaniali, Governo rinvia tutto al 2024, è scontro in consiglio dei ministri


28 Dicembre 2023 / Maurizio Melucci

Nel Consiglio dei ministri di oggi (28 dicembre) senza la premier Giorgia Meloni assente per influenza oltre ai provvedimenti approvati si è parlato anche di concessioni demaniali. Delle spiagge. Le sentenze, come è noto, anche recenti del Consiglio di Stato, hanno ribadito che tutte le concessioni scadono il 31 dicembre 2023. Molti comuni hanno prorogato di un anno, a fine del 2024. Proroghe illegittime per i tribunali amministrativi. Matteo Salvini ha informato il governo sulla situazione. A dire il vero, Salvini voleva anche un voto da parte del Governo per approvare delle linee guida per indirizzare i sindaci sul da farsi con le concessioni (che prevedevano tra l’altro anche sei mesi al tavolo tecnico per completare i criteri per la definizione della “scarsità” delle spiagge). Sul dossier pende però una procedura di infrazione europea. Roma aveva due mesi per rispondere, che scadono a breve. E un voto del governo ora, a interlocuzione in corso, rischierebbe di compromettere il dialogo, il ragionamento che avrebbe opposto Raffele Fitto che sta negoziando con Bruxelles. Alla fine è uscita solo una informativa che rimanda tutto al 2024.

Questa la nota sull’informativa.

“Con propria informativa, il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sen. Matteo Salvini, ha portato all’attenzione del Consiglio dei Ministri le numerose richieste di chiarimento presentate nelle ultime settimane dalle competenti amministrazioni sugli adempimenti da adottare, a decorrere dal 1° gennaio 2024, in relazione all’affidamento delle concessioni per l’utilizzo di proprietà demaniali marittime, lacuali e fluviali per attività ricreative e turistiche. Nel corso dell’informativa, è stato illustrato il frammentato quadro normativo e giurisprudenziale di settore, su cui è in corso una interlocuzione con la Commissione europea sui rilievi contenuti nel parere motivato (INFR(2020)4118 C(2023)7231 final).

All’esito dell’informativa, il Consiglio dei Ministri ha preso atto delle difficoltà ravvisate dagli enti concedenti in uno scenario incerto e ancora in fieri. Al fine di fornire un supporto interpretativo alle iniziative amministrative che saranno adottate dai predetti enti, il Consiglio dei Ministri ritiene opportuno:

  1. sottolineare che nell’attuale contesto normativo e giurisprudenziale si ravvisano ragioni oggettive che consentono agli enti concedenti di differire il termine di scadenza delle concessioni in essere per il tempo strettamente necessario alla conclusione della procedura di evidenza pubblica, nei termini previsti dalla legislazione vigente. Le predette ragioni oggettive, cui gli enti concedenti potranno fare riferimento negli atti motivati adottati ai sensi dell’articolo 3, comma 3 della legge n. 118 del 2022, sono ravvisabili anche nella necessità di procedere alla compiuta definizione dei criteri di computo della scarsità della risorsa – in collaborazione con gli enti concedenti e in costante interlocuzione con la Commissione europea -, nonché alla definizione del successivo assetto delle gare, che dovrà essere calibrato sugli esiti dell’attività ricognitiva e metodologica sulla scarsità della ri
  2. richiamare le amministrazioni competenti, in un contesto non ancora definito, ad evitare iniziative differenziate che potrebbero avere ripercussioni sul sistema economico e sociale legato alle concessioni per finalità turistiche e ricreative;
  3. indicare in un periodo di sei mesi, all’interno di una costante interlocuzione con la Commissione europea da raggiungersi in uno spirito di leale collaborazione, il termine previsto di completamento dei lavori di competenza del tavolo tecnico istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri ai sensi dell’articolo 3, comma 3 della legge n. 118 del 2022, finalizzato all’adozione dei “criteri tecnici per la determinazione della sussistenza della scarsità della risorsa naturale disponibile, tenuto conto sia del dato complessivo nazionale che di quello disaggregato a livello regionale, e della rilevanza economica transfrontaliera” .

Fuori del linguaggio ministeriale il Governo sta cercando di ottenere altri sei mesi per completare la mappatura delle spiagge. Motivo pretestuoso in quanto il governo conosce perfettamente la situazione da anni. Il tentativo era di conteggiare anche coste che non sono utilizzabili per la balneazione.

Il Governo è già consapevole che in ogni caso la scarsità di risorse non può avvenire solo a livello nazionale ma comune per comune. In Emilia-Romagna si va a bando e in molte altre regioni i bandi sono certi

In ogni caso rimane un problema di fondo che riguarda l’Italia. Le concessioni non possono rimanere a vita di una famiglia. Si tratta di beni pubblici che periodicamente debbono essere sottoposti a evidenza pubblica.