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Le sfide di Riccione e Coriano. I risultati scontati di Morciano di Romagna e Sant'Agata Feltria


Elezioni del 12 giugno: la posta in gioco tra conservazione e rinnovamento


11 Giugno 2022 / Maurizio Melucci

Oggi si debbono scegliere i sindaci di 978 comuni, di cui 22 capoluoghi di provincia e 4 di regione (Catanzaro, Genova, L’Aquila e Palermo), otto milioni gli italiani coinvolti. Si vota anche per 5 referendum abrogativi sulla giustizia.

Nella provincia di Rimini i comuni chiamati al rinnovo dei sindaci sono quattro. Riccione, Coriano, Morciano e Sant’Agata Feltria.

Riccione

Dopo sette anni e qualche mese di governo di Renata Tosi, si cambia. Avendo fatto per legge due mandati ha concluso il suo ciclo di sindaco. Ovviamente Renata Tosi si è guardata bene dal farsi da parte. Ha indicato il candidato a sindaco nella figura di un suo assessore, Stefano Caldari. E non paga di questa scelta e per essere sicura di poter incidere, in caso di vittoria, in modo diretto anche sulla prossima amministrazione, è candidata come capolista in una delle liste di appoggio a Caldari (Noi Riccionesi). Si mormora, nei corridoi della politica, che l’attuale sindaco potrebbe avere un ruolo nella giunta di Caldari.

Il centrosinistra schiera Daniela Angelini, volto conosciuto dell’economia riccionese avendo ricoperto per anni ruoli primari in alcune associazioni di categoria riccionesi. Un centrosinistra unito che ha messo insieme dalla sinistra di “Coraggiosa” ai 5Stelle ai simpatizzanti di Matteo Renzi e Carlo Calenda, anche se quest’ultimi non presentano liste con i propri simboli. Un centrosinistra che ha ritrovato unità sulla candidatura e nei programmi.

La posta in gioco è tra la conservazione del governo attuale di centrodestra capitanato da Renata Tosi e il cambiamento rappresentato da Daniela Angelini del centrosinistra.

L’amministrazione Tosi si è caratterizzata negli anni con una forte matrice divisiva, soprattutto tra categorie economiche. La dimostrazione è la neutralità in queste elezioni delle associazioni di categoria, ad iniziare dall’Associazione albergatori, che si è dissociata in modo plateale dal sostegno per Caldari arrivato dal presidente di Federalberghi regionale Sandro Giorgetti (albergatore di Bellaria). I toni divisi del centrodestra, di Renata Tosi e del candidato Stefano Caldari sono proseguiti anche in campagna elettorale con pochi argomenti programmatici. Anzi, alcune proposte di Caldari sono imbarazzanti: come l’abolizione di alcune tasse messe proprio dalla giunta Tosi. D’altra parte l’amministrazione Tosi ha un consuntivo fatto di normale amministrazione, senza una soluzione per nessuno dei problemi strategici di Riccione. Ad iniziare dalla sicurezza, per passare a rigenerazione urbana e politiche sociali e sanità. Un comune che in questi anni si è auto isolato dal contesto provinciale, talvolta perfino dalle altre amministrazioni di centrodestra,  ed in buona parte regionale. A questo si contrappone il cambiamento del centrosinistra che punta proprio su una maggiore coesione sociale tra categorie economiche, amministrazione e cittadini e su una Riccione inserita a pieno titolo nelle politiche provinciali e Regionali. Daniela Angelini ha fatto una campagna elettorale sobria e senza polemiche, parlando e confrontandosi con gli elettori sulle proposte per il futuro.

Chi vincerà? Difficile fare pronostici, anche se il clima che si respira è di grande aspettativa per il cambiamento. Probabile anche il ballottaggio, vista la presenza della lista Cecchetto che potrebbe impedire la vittoria al primo turno al centrosinistra (molto più probabile di quella del centrodestra).

Stefano Caldari e Daniela Angelini

Coriano

Anche a Coriano si conclude l’esperienza del sindaco Domenica Spinelli dopo due mandati. Anche a Coriano, come a Riccione, il sindaco uscente e non rieleggibile non si fa da parte, ma è la capolista della lista di centrodestra che appoggia il candidato a sindaco Gianluca Ugolini, attuale vicesindaco. Insomma continuità totale con i 10 anni precedenti. Il centrosinistra unito candida Cristian Paolucci. Una sfida all’ultimo voto tra conservazione e rinnovamento. Vince chi prende un voto in più al primo turno. Nei comuni sotto i 15mila abitanti non è previsto ballottaggio. La giunta uscente si presenta con un consuntivo modesto. Sono stati cancellati numerosi servizi e in 10 anni nessuno ricorda la realizzazione di qualche opera pubblica importante. Pessimi i rapporti con le istituzioni sovracomunali, dagli altri comuni confinanti ala provincia. Un difficile rapporto con i dipendenti comunali (con molti di loro è ancora aperto un contenzioso che va avanti da anni). Programmazione territoriale tutta da fare. Anche nel caso di Coriano vi è un difficile rapporto con il mondo associativo, ad iniziare da quello sportivo. Si contrappone a tutto questo una candidatura innovativa e capace di dialogare con i cittadini e con un programma che guarda al futuro. Molto dipenderà, come a Riccione, dall’affluenza alle urne.

Gianluca Ugolini e Cristian Paolucci

Morciano

Non c’è partita. Le forze politiche hanno deciso di fare una lista e una candidatura di unità nazionale. Dal Pd a Fratelli d’Italia tutti a sostenere il sindaco uscente Giorgio Ciotti. D’altra parte, Ciotti è una figura rassicurante per Morciano. Di scuola democristiana, è stato già sindaco nel passato. Si è ricandidato nel 2017 vincendo con una lista di centrodestra. Negli ultimi due anni la svolta. Molti progetti sono stati votati anche dalla minoranza di centrosinistra e questo ha permesso di stringere un patto storico che li ha portati a condividere la stessa lista civica. Per fortuna di Ciotti si è presentato anche un altro candidato, Mario Garattoni, che evita il quorum del 40% più uno degli aventi diritto al voto nel caso di una sola candidatura.

Giorgio Ciotti

Sant’Agata Feltria

Una sola lista un solo candidato a sindaco, Goffredo Polidori. E’ stato già sindaco dal 1999 al 2009. Faceva parte della giunta uscente. A Sant’Agata Feltria si vota in modo anticipato per la scomparsa del compianto sindaco Guglielmino Cerbara. Per Polidori la sfida sarà con il quorum. Per tornare sindaco dovranno infatti andare al voto il 40% degli elettori. Se non si raggiungerà questa soglia, il comune sarà commissariato fino alla prossima tornata elettorale.

Goffredo Polidori

Maurizio Melucci