Arriva il Natale e per molti fare il presepe è una vera tradizione statuine di persone e animali: pecore, asinelli, buoi, cammelli, sparse in un paesaggio tipico e proprio nel punto più alto la Natività senza Gesù che si metterà la sera della Vigilia.
E i cani?
Beh i cani furono quelli degli antichi romani. All’epoca non c’erano delle razze particolari come oggi, ma una tipologia di cane detta Canis Spugnax, un grosso molosso.
Un cane grosso che seguiva l’esercito romano ovunque e che ha dato origine a molte razze attuali come il Rottweiler e il Cane Corso e Il Mastino Napoletano. Ma anche razze africane e asiatiche dal momento, come sappiamo tutti, che l’Impero Romano si estese in molte terre.
Ma cosa facevano questi cani, che utilità avevano?
Furono usati per i compiti più ovvi come la guardia e la difesa e la caccia.
Riguardo alla guardia molti ricorderanno il mosaico bianco e nero con scritto: Cave Camen che raffigura un grosso cane nero, era il cartello dell’ epoca: Attenti al Cane.
Un altro compito era quello di stanare le persone nascoste durante l’assalto ad un villaggio, e trovare i nemici che si erano dati alla macchia.
Ci sono prove che indicano che fosse usato anche in guerra: il cane veniva vestito di una armatura, con tizzoni di fuoco, un collare con lame o punte per ferire o al limite per disperdere il nemico, che vedendosi arrivare un cane grosso e nero, si trovava disorientato, e a quel punto era più facile da attaccare a sconfiggere.
Un altro compito dei cani era quello di postini: un messaggio veniva legato al loro collare con l’intenzione farlo recapitare da un accampamento all’altro, da un luogo all’ altro.
A Capua in Campania c’era persino una scuola di addestramento dove gli esemplari allevati venivano addestrati alla guerra.
Un altro impiego, purtroppo fu anche quello dei combattimenti: tra uomini e cani, tra cani e altri animali.
Ci sono immagini, sculture e bassorilievi e altri reperti trovati durante gli scavi che parlano dei cani in epoca antica di come venivano impiegati, come ci sono scrittori e storici che fanno altrettanto tra questi Erodoto, Claudio Erriano (165-235 d.c.).
Gli esemplari erano perlopiù neri per potersi confondere nella notte, importante fu anche il colore degli occhi: giallo o oro.
Anche altri eserciti usarono i cani: Egizi, Greci, Persiani, Assiri e Babilonesi.
Giovanna Foschi
Autrice – Giornalista – Educatrice cinofila