Home___primopianoIl leghista Montevecchi: “Patriarcato non esiste, Elena Cecchettin richiama satanismo”

Il consigiere regionale di Santarcangelo attacca la sorella di Giulia, Piccinini (M5S): "Dopo l’ennesimo femminicidio a destra elucubrazioni deliranti"


Il leghista Montevecchi: “Patriarcato non esiste, Elena Cecchettin richiama satanismo”


21 Novembre 2023 / Redazione

Le parole di Elena Cecchettin “sono inaccettabili” e da “respingere con fermezza”, perchè “non è l’inesistente patriarcato a produrre queste violenze”. A sostenerlo è Matteo Montevecchi, consigliere regionale della Lega in Emilia-Romagna, che su Facebook attacca la sorella di Giulia per le dichiarazioni su Filippo Turetta, definito “figlio sano della società patriarcale”.

Concetto che il santarcangiolese Montevecchi respinge, prendendo di mira Elena Cecchettin anche per i simboli considerati satanisti nelle sue immagini social, come già ha fatto il consigliere regionale del Veneto, Stefano Valdegmaberi, finito nella bufera nella sua regione. “Qualcuno dovrebbe spiegare perché Elena, per proferire il suo discorso impregnato di ideologia- attacca il leghista- si è presentata in mondovisione con una felpa della Thrasher che richiama il mondo dell’occulto e del satanismo (simbolo del pentacolo) e soprattutto per quale motivo sul suo profilo Instagram, che è pubblico e che chiunque potrebbe vedere in pochi secondi, sono presenti sue foto con croci rovesciate sul volto, collane sataniche, statue di Lucifero e quant’altro. In sostanza la rappresentazione del male, quello vero”.“Gli uomini devono fare mea culpa, anche chi non ha mai fatto nulla, anche chi non ha mai torto un capello”. E ancora “Molte persone hanno additato Filippo Turetta come un mostro, ma lui mostro non è, perché mostro è l’eccezione alla società (…) lui è un figlio sano della società patriarcale (…) È un omicidio di Stato (…) bisogna prevedere dell’educazione sessuale e affettiva”.

Montevecchi riporta le parole di Elena. E incalza. “Tutti gli uomini e le donne che non sono ancora cascati con le mani e con i piedi nella trappola del vortice di questa preoccupante generalizzazione e retorica- afferma il consigliere regionale del Carroccio- dovrebbero ribadire che queste parole di Elena Cecchettin sono inaccettabili e che si tratta di pura propaganda funzionale alla diffusione di un determinato pensiero che impone di credere che sia una colpa il solo fatto di essere uomini e che quindi ci sia la necessità di una rieducazione di Stato. Si tratta di ideologia ‘woke’ all’ennesima potenza, che predica una incessante divisione tra uomo e donna da respingere con fermezza”. Secondo Montevecchi, invece, è “utile andare a fondo per capire che non è l’ormai inesistente patriarcato a produrre queste violenze, ma la perdita di valori e la diffusione di una pericolosa cultura narcisistica che vede l’altro non più come una persona”, sostiene il leghista.

Poi, come riferisce l’Agenzia DIRE, arriva la parziale marcia indietro: “Non attacco Elena Cecchettin per le dichiarazioni su Filippo Turetta, ma la contesto per le dichiarazioni sugli uomini che dovrebbero fare a suo dire mea culpa. Le due cose sono da non confondere” ha precisato in un secondo tempo Montevecchi.

Il leghista spiega di aver voluto fare riferimento in particolare alle dichiarazioni della ragazza secondo cui “gli uomini devono fare mea culpa, anche chi non ha mai fatto nulla, anche chi non ha mai torto un capello”. Per Montevecchi, queste parole sono “inaccettabili”, perchè lasciano intendere che “sia una colpa il solo fatto di essere uomini e che serva una rieducazione di Stato”. Nel suo post, il leghista afferma anche che “non è l’ormai inesistente patriarcato a produrre queste violenze”. Infine, Montevecchi critica Elena Cecchettin anche per aver esibito, in tv e sui social, simboli che richiamano al satanismo. “Ma non ho detto che lei è satanista”, ci tiene a precisare il consigliere.

Le reazioni non si fanno attendere. “Mentre ci svegliavamo con l’ennesimo femminicidio, c’è chi ha il coraggio riprendere le dichiarazioni vergognose del consigliere Valdegamberi abbassando ulteriormente il livello con elucubrazioni deliranti che mescolano riferimenti all’ideologia woke e al satanismo”, dichiara Silvia Piccinini, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle. “Mi riferisco al collega Matteo Montevecchi, consigliere della Lega che, in un post sulla sua pagina Facebook arriva a negare l’esistenza del patriarcato, sminuendo e delegittimando le parole di Elena Cecchettin, che sarebbero parte della ‘trappola del vortice di questa preoccupante generalizzazione e retorica”.

“Evidentemente per la destra si tratta di un appello pericoloso e preoccupante quello che invita le donne a reagire e gli uomini a interrogarsi, informarsi, e porsi delle domande su cosa potrebbero e dovrebbero fare per affiancarle nel difficile compito di cambiare finalmente lo stato delle cose. Perché, per la destra, le donne vanno bene solo quando si mostrano deboli, in difficoltà, vittime indifese da salvare – aggiunge Piccinini – A Montevecchi dico solamente: si vergogni, cancelli il post e mostri il doveroso rispetto al ruolo che ricopre. Ai miei colleghi in Assemblea Legislativa, invece, faccio un appello: la prossima Aula sia dedicata al tema della violenza di genere. Per Giulia e per tutte le altre, ma soprattutto per dare un segnale a chi continua a non rispettarle nemmeno da morte” conclude la capogruppo regionale M5s.