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Le bufale del Governo per raccogliere un po' di voti: dal decreto salva casa alla sanità, alle spiagge


Il nostro Mercato Coperto di Rimini


2 Giugno 2024 / Maurizio Melucci

Il Mercato Coperto una eccellenza unica in Regione

Da sempre e come me tantissimi riminesi, frequento il Mercato Coperto ed in particolare la pescheria. Un’eccellenza di Rimini, conosciuta in tutta la Regione ed in Italia. Tutte le mattine sono tanti i commercianti provenienti da tutta Italia che si riforniscono di pesce al mercato coperto di Rimini. Non vi sono esempi, con tale qualità e quantità, nel giro di centinaia di chilometri. Il pesce, nella quasi totalità, arriva ogni mattina direttamente dal Porto di Rimini, pescato di notte e venduto fresco il giorno stesso.

In pescheria, oltre ai tradizionali banchi di commercianti, ci sono anche 10 banchi di produttori che vendono esclusivamente i propri prodotti a km 0, oltre a un banco specializzato nella vendita di pesce lavorato decongelato, 6 banchi specializzati nella vendita di molluschi ed un grande banco di pesce congelato.

Vi è un’altra caratteristica: un rapporto qualità prezzo unico. Infatti la presenza di un elevato numero di ditte fa sì che i prezzi dei prodotti di stagione, rispetto all’esterno, siano ogni giorno molto concorrenziali.

Faccio questa premessa perché Rimini non si può permettere di perdere questa eccellenza. Sarebbe la morte di una parte del centro storico di Rimini, la fine di un mercato popolare e alla portata di tutti. Non vi sono alternativo a ciò che abbiamo, anzi occorre fare il possibile per riqualificare e potenziare. E’ noto che vi è un progetto del Comune di Rimini di rinnovare l’attuale mercato attraverso la procedura di un project. L’impresa che ha partecipato è la Renco di Pesaro. Un’azienda solida e con attività diversificate. Siamo alle battute finali per approvare il progetto e procedere con una concessione di 50anni. Il progetto è innovativo e prevede la realizzazione di ristoranti, bar e l’ampliamento del supermercato Conad. Fondamentali saranno gli spazi che verranno riservati alla pescheria (il vero motore economico del mercato) per poter continuare la sua attività nel solco della tradizione che ha alle spalle ma guardando al futuro. Una scommessa che il sindaco di Rimini vuole sicuramente vincere consapevole del ruolo che gioca il mercato coperto per l’economia del centro storico.

Le bufale del governo

Manca una settimana al voto per le Europee e in alcuni importanti comuni, anche della nostra provincia. Come succede in queste occasioni le promesse elettorali si sprecano, ma in questo caso mi pare che da parte del Governo si vada oltre l’immaginazione. I decreti leggi fioccano abbondanti su tutti gli argomenti che possono attirare voti. Oppure, quando non è possibile legiferare, si fanno dichiarazioni all’insegna di  “tutto verrà risolto nel migliore dei modi”. La realtà è molto diversa: andiamo con ordine.

  • Decreto casa

Nel decreto-legge voluto da Matteo Salvini “ci sono interventi su piccole irregolarità che riguardano la vita di tutti giorni: verande, tende, soppalchi, gradini, grondaie, finestre, pareti e porte interne. Tutto quello che c’è all’interno delle abitazioni“, ha spiegato il ministro.

Con il decreto-legge vengono introdotte ”tolleranze costruttive tra il 2% e 5% in base alla superficie”. Sicuramente un provvedimento atteso da molti cittadini che si vedono bloccata la vendita di un appartamento per piccole difformità edilizie o per la doppia conformità (quella di quando si è costruito e quella delle norme attuali). Poi però nel decreto c’è anche una parte poca chiara e perfino pericolosa: “E’ sempre ammesso il cambio di destinazione d’uso all’interno della stessa categoria catastale (residenziale, turistico, commerciale e produttivo) senza interventi edilizi”. Significa che ad esempio che un residence turistico (destinazione attuale alberghiera) possa diventare solo residenziale in assenza di interventi edilizi? Norma appunto pericolosa. perchè rischia di starvolgere l’intero comparto turistico.  Ma in questi casi Comuni e Regioni potranno intervenire in modo adeguato.

Poi c’è la “fregatura” di cui si parla poco. Quanto costa al proprietario questa sanatoria-condono? Nel decreto vi è scritto: “Per ottenere la sanatoria, bisognerà pagare una sanzione pari al doppio dell’aumento del valore venale dell’immobile conseguente alla realizzazione degli interventi, in misura compresa tra 1.032 euro e 30.984 euro”. Per fortuna che c’è un tetto, ma per sanare piccole difformità vi è il rischio di un vero e proprio salasso economico. Un bagno più grande, una camera più grande oppure sanare una veranda quanto incide sul valore dell’appartamento? Sicuramente cifre importanti che non tutti saranno in grado di pagare. Inoltre la sanzione dovrà essere determinato da un professionista abilitato. Altro aspetto fumoso. Tralascio di commentare la proposta, sempre el ministro di Salvini di sanare anche i piccoli appartamenti nelle mansarde e nei semi interrati. Sarebbe un vero e proprio condono edilizio, in deroga alle norme igienico-sanitarie, con la felicità dei proprietari e di qualche speculatore.

  • Sanità, decreto taglio liste d’attesa

Non ci sarà nessun decreto, la bozza del ministro Orazio Schillaci era già stata ampiamente criticata da Regioni e operatori sanitari. Inoltre vi erano pochi soldi a disposizione (circa 300 milioni) quando ne servivano molti di più. Insomma erano più gli aspetti negativi che positivi per le forze politiche del Governo. Così si parla di un disegno di legge che avrà tempi lunghi e permette di scollinare le elezioni europee, lasciando inalterate le promesse, ma anche le liste d’attesa.  Nel frattempo Giorgia Meloni propone di fare un altro provvedimento per costruire un meccanismo nazionale di monitoraggio delle liste d’attesa, che secondo “il” Presidente del Consiglio non esisterebbe. La solita “fuffa” dei monitoraggi: basta chiedere alle Regioni, che  la situazione la conoscono benissimo. Ma l’importante è promettere, poi dopo le elezioni si vedrà.

  • Spiagge e concessioni demaniali

In questo caso negli anni si è promesso di tutto, da parte di quasi tutte le forze politiche ma soprattutto del centro-destra:

  • Usciamo dalla Bolkestein,
  • Alle spiagge la Bolkestein non si applica
  • Vendiamo gli arenili
  • Proroghe di 30, 50, 90 anni
  • Legittimo affidamento

Poi si sono inventati che non è una risorsa scarsa (stupidaggine colossale).

La realtà è che il governo non ha fatto nulla in questi mesi, mentre la situazione delle concessioni turistiche è nel caos più totale senza nessuna certezza per il futuro. Anche in questo caso il governo prova a rassicurare gli attuali concessionari di spiaggia con le dichiarazioni. Ad iniziare da Daniela Santanchè (che non ha la delega al demanio): “Il governo sta facendo tutto quello che si può fare per tutelare oltre trentamila stabilimenti balneari, molti dei quali sono portati avanti da famiglie per le quali la gestione costituisce il reddito prevalente. Voglio dare una certezza a chi fa questo lavoro: noi non abbiamo cambiato idea sulla loro importanza e sul valore che danno al turismo balneare”. Parole su parole, ma accompagnate da nessun atto concreto. L’importante è andare oltre alle elezioni. Poi si vedrà.

Il ministro al turismo Daniela Santanchè

Maurizio Melucci