Un dialogo tra parole e musica, condotto da un affabulatore capace di passare dalla grande letteratura alla vita privata, perseguendo un obiettivo tanto ardito quanto stimolante: parlare di libertà, partendo da un principio e passando poi da uno svolgimento, giungendo ad una conclusione. Paolo Nori, scrittore, traduttore e grande esperto di letteratura russa, tenta di compiere un primo passo verso questo percorso nel suo nuovo spettacolo, “La libertà. Primo episodio”, in scena al Teatro Galli sabato 20 gennaio (ore 21 – fuori abbonamento).
Nel suo stile unico, Paolo Nori parla, racconta e si racconta, attraverso due figure straordinarie della letteratura russa, Iosif Brodskij saggista e poeta premio Nobel e Daniil Charms, autore nato nel 1905 e morto nel 1942 in manicomio, dimenticato da tutti, con opere e poesie al limite dell’assurdo che lo hanno reso uno dei grandi scrittori della prima metà del Novecento. Nori cala la narrazione nella sua Parma dell’inizio del secolo scorso, quella della resistenza antifascista, in un continuo rimando tra la cittadina emiliana e la Russia raccontata dai grandi Maestri della letteratura, i principali nemici del potere politico assolutista e che con le loro opere e la loro vita hanno cantato e incarnato la loro idea di libertà.
“Io, invece che dai vari governi Pentapartito o monocolore che si dice si siano alternati alla guida del paese negli anni della mia adolescenza e della mia giovinezza, io, piuttosto che da loro, sono stato governato da Bulgakov, da Chlebnikov, da Charms, da Mandel’štam, da Blok, da Puškin, da Anna Achmatova, da Lev Tolstòj, da Gogol’, da Dostoevskij, da Victor Erofeev, da Iosif Brodskij, da Ivan Gončarov, e sono stato, a volte, per degli attimi, per dei giorni, per dei mesi, un suddito felice e riconoscente. È possibile, oggi, una cosa del genere? Vediamo.” (Paolo Nori)
In scena le parole di Paolo Nori fluiscono accompagnate dalle musiche originali composte da Alessandro Nidi che le esegue in scena insieme a Alessandro Zezza, Andrea Coruzzi, Filippo Nidi, con le luci di Luca Bronzo, lo spettacolo è a cura di Paola Donati.
Con Paolo Nori si apre il percorso che la Stagione Teatrale riminese dedica agli autori del Novecento e rivolto in particolare ai più giovani: dopo la letteratura russa con Charms e Brodskij, si passerà a Italo Calvino nell’omaggio di Mario Perrotta giovedì 1° febbraio al Teatro degli Atti (Come una specie di vertigine. Il Nano, Calvino, la libertà), mentre a chiudere il ciclo sarà Racconti Disumani daFranz Kafka (18 febbraio, Teatro Galli) con Giorgio Pasotti diretto da Alessandro Gassmann.
Paolo Nori (Parma, 1963), laureato in letteratura russa, ha pubblicato romanzi e saggi, tra i quali Bassotuba non c’è (1999), Si chiama Francesca, questo romanzo (2002), Noi la farem vendetta (2006), I malcontenti (2010), I russi sono matti (2019), Che dispiacere (2020), Sanguina ancora (2021) e Vi avverto che vivo per l’ultima volta. Noi e Anna Achmatova dedicati rispettivamente a Fëdor Dostoevskij e Anna Achmatova. Ha tradotto e curato opere, tra gli altri, di Puškin, Gogol’, Lermontov, Turgenev, Tolstoj, Čechov, Dostoevskij, Bulgakov, Chlebnikov, Charms.
Paolo Nori
LA LIBERTÀ. PRIMO EPISODIO.
di e con Paolo Nori
musiche Alessandro Nidi
eseguite dal vivo da Alessandro Nidi, Andrea Coruzzi, Filippo Nidi
a cura di Paola Donati
produzione Fondazione Teatro Due, Parma
Biglietteria
Teatro Galli Piazza Cavour 22, tel 0541 793811
dal martedì al sabato dalle 10 alle 14 il martedì e il giovedì anche dalle 15 alle 17.30; biglietteriateatro@comune.rimini.it. On line su biglietteria.comune.rimini.it