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Che ponte c’era a Rimini prima del Ponte?


9 Luglio 2018 / Paolo Zaghini

Oreste Delucca: “Il ponte prima del ponte” – Il Ponte

Un lungo articolo, arricchito da tante foto, trasformato in un libretto di 40 pagine che il settimanale della Diocesi “Il Ponte” ha voluto regalare qualche settimana fa ai suoi abbonati in occasione del duemillesimo compleanno del Ponte di Tiberio. Un’operazione di marketing importante a sostegno del settimanale cattolico, supportata da alcuni partner importanti (Sgr, Conad Tiberio, Comune di Rimini/Biennale del Disegno, Galvanina, RiminiBanca).

Oreste Delucca ha diviso il saggio in due parti: la prima è dedicata al Ponte di Augusto-Tiberio ed al suo carattere sacro e simbolico, oltre che simbolo della potenza romana. “Chi l’ha progettato e chi l’ha voluto intendeva chiaramente comunicare una sensazione di potenza, direi quasi di stabilità perpetua”.

Il ponte fu iniziato sotto Augusto nel 14 d.C, e la sua costruzione durò sette anni. Dunque venne terminato nel 21 d.C. sotto Tiberio. “La concezione e la concreta realizzazione del ponte di Augusto-Tiberio appaiono geniali e perfette da decretarne il suo imperituro destino”. E ancora: “Stupisce ancora oggi la sua concezione geniale, con le arcate dalla luce asimmetrica, per meglio secondare la direzione delle fiumane, con le basi a forma di barca dalla prora puntuta per meglio resistere alla corrente, poggiante su un sottofondo in pali di rovere da duemila anni immarcescibili; con volte a botte i cui riflessi sull’acqua hanno alimentato in molti la suggestione di archi realizzati a tutto tondo”.

Non sappiamo il nome dell’architetto che lo progettò, ma la concezione geniale dell’opera rimanda sicuramente all’azione di uno dei più grandi progettisti dell’impero. Tante immagini, a corredo del testo, aiutano a comprendere i segreti, l’architettura e l’ingegneria del ponte.

Ma certamente la parte più stuzzicante è la seconda, nella quale l’autore si chiede: e prima del Ponte? Rimini venne fondata nel 268 a.C., e per tre secoli, prima del ponte, come si attraversava il Marecchia? “Presumibilmente esisteva un altro ponte, meno monumentale, forse di legno, ma in quale luogo?”.

Ricordiamo che all’Arco d’Augusto arrivava la via consolare Flaminia e che dal ponte di Tiberio partivano l’Emilia e la Popilia: “i due monumenti erano collegati fra loro dal Decumano maggiore di Rimini; tutto il movimento di persone, merci, carri e attrezzature passava dunque attraverso il centro cittadino”.

Delucca, comparando mappe e registrando tracce ritrovate in Città nel corso di scavi, ci racconta allora che “il primissimo ponte per attraversare il Marecchia non era situato là dove oggi troviamo quello marmoreo, ma un poco più a monte, a distanza di circa 500 metri. Assai probabilmente si trattava di un ponte in legno, senz’altro robusto e funzionale, come erano ben capaci di realizzare le maestranze romane, che riuscivano a superare brillantemente anche letti fluviali assai vasti”.

Alle vicende del Ponte di Tiberio è stato dedicato recentemente, in occasione dei lavori di arredo urbano nell’area e della realizzazione del piccolo Parco archeologico, anche il volumetto a cura di Anna Bondini, Marcello Cartoceti, Renata Curina intitolato “Il ponte e le sue pietre : un contributo al patrimonio culturale della città di Rimini attraverso la salvaguardia di uno dei suoi simboli più importanti: il Ponte di Agusto e Tiberio”, edito da SGR nel 2016. Oggi quelle pietre, circa 160 ritrovate alla fine degli anni ‘80, sono tornate in prossimità del Ponte, che in antichità avevano sostenuto e abbellito, grazie all’intervento di riqualificazione dell’area di cui il Parco archeologico è solo una parte. Il Parco, con funzione didattica e culturale, introduce alla storia del ponte e con la presenza delle pietre descrive i materiali e le tecniche costruttive usate dai Romani.

Ed ancora sulla presenza di Roma a Rimini prosegue l’attività, presso il Visitor Center in Corso d’Augusto 235 (nella vecchia sede consiliare della Provincia di Rimini di Santa Maria ad Nives), di “Rimini Caput Viarum”, un percorso multimediale ed interattivo che offre al visitatore l’esperienza di entrare dentro la storia di Ariminum, l’antica Rimini romana. Una visita da fare. Gli orari d’apertura (da giugno a settembre) sono martedì-mercoledì-giovedì-sabato ore 10.00-13.00 e 16.30-19.30; venerdì: ore 10.00-13.00 e 16.30- 19.30 e 20.00-22.00; domenica: ore 9.30-12.30. L’ingresso è libero.

Paolo Zaghini