Home___primopianoRiqualifcazione hotel, sindaco di Rimini: “Miliardi da Roma? Non credo alle favole”

Jamil Sadegholvaad nel presentare il nuovo sportello del Comune: "La mia è una famiglia di commercianti, so bene quanto la burocrazia possa complicare la vita


Riqualifcazione hotel, sindaco di Rimini: “Miliardi da Roma? Non credo alle favole”


23 Maggio 2024 / Redazione

Il sindaco di Rimini non crede che da Roma arriveranno mai miliardi per aiutare il sistema degli hotel a riqualificarsi. “Certo, si potrebbero pensare misure intermedie (crediti fiscali, defiscalizzazioni degli interventi sulle strutture) ma il famoso ‘fondone’ di cui si parlava anni fa, con lo Stato italiano che mette di tasca propria centinaia di milioni se non diversi miliardi di euro per gli alberghi che vogliono riaqualificare non lo ritengo probabile allo stato attuale. Non credo né alle promesse né alla favole”, ha detto Jamil Sadegholvaad nel presentare oggi il nuovo sportello comunale dedicato agli hotel di Rimini.

Jamil Sadegholvaad

Situato in via Rosaspina 21, l’ufficio è stato illustrato ufficialmente in un incontro pubblico presso la Sala Ressi del Teatro Galli, accompagnato dalla distribuzione di un flyer informativo creato appositamente per diffondere i dettagli e i vantaggi dell’iniziativa. L’obiettivo principale di questo sportello è fornire un supporto operativo e tutte le informazioni necessarie a chi desidera migliorare, ampliare o riqualificare le proprie strutture ricettive, rinnovando l’offerta.

Tra le possibilità offerte, c’è l’opportunità di intervenire sulle aree pertinenziali delle strutture esistenti, migliorandole con opere di arredo come ombrelloni, pergole, piscine e dehors, bubble. Gli imprenditori possono inoltre integrare attività complementari, ristrutturando o demolendo edifici adiacenti in disuso per creare parcheggi, ristoranti, spa e sale congressi così da migliorare l’offerta turistica. Sempre per quanto concerne gli interventi in aree esterne nel solco della rigenerazione urbana, ci sono anche le misure a favore del recupero degli edifici dismessi da destinare a usi residenziali collettivi, come studentati o alloggi per lo staff degli hotel.

“Voglio sgomberare subito il campo da facili interpretazioni – ha detto ancora il sindaco – qui, oggi, non ci sono maestri e allievi, chi dice cosa fare e chi poi esegue. Qui, oggi, presentiamo un progetto in cui tutti siamo coinvolti nello stesso modo e con le stesse responsabilità, pur nelle rispettive sfere di competenza. questo progetto ci ingegno collettivo si chiama Rimini, la sua offerta turistica e in generale il suo futuro come comunità. Tra qualche istante vi verrà presentato l’ampio ventaglio di possibilità e opportunità di riqualificazione e ammodernamento delle strutture ricettive, già ora offerte dagli strumenti di pianificazione vigenti. E’ chiaro che, come Comune di Rimini, nel prossimo triennio ci impegneremo attraverso il Piano Urbanistico generale e alcuni possibili accordi di programma speciali e ‘zonizzati’ a introdurre ulteriori novità che vi consentano, e ci consentano, di elevare ancora di più la qualità della nostra proposta di accoglienza, ormai in uscita dal recinto della stagionalità per entrare nel campo più largo dell’ospitalità 12 mesi all’anno. Ma un tema così strategico e centrale come la riqualificazione del nostro comparto turistico non può essere risolto solo con sostegni statali o locali”.

Patrizia Rinaldis

E Jamil Sadegholvaad ha rivendicato: “Abbiamo fatto molto come sistema Rimini nmegli ultimi 15 anni per restare competitivi in un sistema turistico globalizzato e pieno di vecchi e nuovi concorrenti. Abbiamo rinnovato la zona mare, il centro, la qualità delle nostre acque di mare, arricchito i servizi e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico, naturale. Se non lo avessimo fatto, attivando primariamente la bussola del Piano strategico, ora staremmo parlando di una situazione completamente diversa. Probabilmente saremmo ai margini. Durante le audizioni per Capitale Cultura, due mesi fa, mi sono accorto dell’aura positiva che circonda la nostra città e il nostro territorio, considerato capitale delle vacanze, con un’altissima capacità di rinnovamento e un’immagine solida e forte anche sul fronte dell’ospitalità e dell’organizzazione dei servizi. Questa è una peculiarità che non ci può togliere nessuno ma, come accade nello sport, non si rinnova o aggiorna per grazia ricevuta. Dietro al nostro modello fortunato fondato sull’ospitalità c’è un grande lavoro e soprattutto una continua capacità di adattamento ai tempi che cambiano e alle situazioni nuove che si parano davanti. Nessuno, nel turismo, regala niente e se vogliamo essere competitivi dobbiamo completare l’infrastrutturazione della città già in fase avanzatissima e, contemporaneamente e allo stesso modo, migliorare e ammodernare il patrimonio turistico/ricettivo e dei servizi. Non c’è ‘prima l’uno e poi l’altro’ oppure ‘tocca a voi, poi toccherà a noi’. Sono due responsabilità uguali e contestuali”.

Maurizio Ermeti

Ha quindi concluso il sindaco: “Come forse sapete, la mia attività di famiglia è il commercio. So bene quanto la burocrazia possa complicare la vita e gli investimenti di chi ogni giorno alza la serranda e fa impresa. Il lavoro che vi presentiamo oggi, a partire dalla creazione di uno Sportello speciale per albergatori e imprenditori che vogliono riqualificare, va in questa direzione: spesso accade che diverse opportunità non si colgono perchè non si conoscono. Accade anche, raramente ma accade, che non si intervenga perchè in attesa di interventi risolutivi in forma di erogazioni di fondi e contributi che, è meglio dirselo senza giri di parole, che nessun Governo ha mai fatto e credo mai farà visti i chiari di luna delle finanze pubbliche. Certo, si potrebbero pensare misure intermedie (crediti fiscali, defiscalizzazioni degli interventi sulle strutture) ma il famoso ‘fondone’ di cui si parlava anni fa, con lo Stato italiano che mette di tasca propria centinaia di milioni se non diversi miliardi di euro per gli alberghi che vogliono riaualificare non lo ritengo probabile allo stato attuale. Non credo né alle promesse né alla favole. Noi illustriamo le possibilità urbanistiche della riqualificazione, auspicando di trovare negli operatori e nei loro tecnici la strada, la misura specifica ma soprattutto l’impulso a mantenere alta la competitività del sistema attraverso la sua modernità. Si tratta di essere imprenditori, pionieri come i nostri nonni ma soprattutto sentirsi parte di una comunità. Ogni nostra scelta individuale, fare o non fare, innovare o stare immobili, non riguarda solo ognuno di noi”.

Roberta Frisoni