HomePoliticaRSM, Ciacci (Libera): “Il percorso riformista con Partito dei Socialisti e Democratici (PSD) deve andare avanti”

Ciò che divide in questo momento invece i partiti è il rapporto con la DCS


RSM, Ciacci (Libera): “Il percorso riformista con Partito dei Socialisti e Democratici (PSD) deve andare avanti”


10 Aprile 2024 / Redazione

Matteo Ciacci, Segretario di Libera, ha dichiarato questa mattina: “il percorso riformista con il Partito dei Socialisti e dei Democratici (PSD) deve andare avanti”. Affermazione importante dopo che negli ultimi giorni fra i due partiti si era registrata una brusca frenata, stoppando quella che era state definita la novità più importante delle elezioni in Repubblica del 9 giugno prossimo: la ritrovata sintonia e collaborazione fra i partiti riformisti di sinistra.

Sia Libera che il PSD, attraverso le dichiarazioni dei due segretari Ciacci e Gerardo Giovagnoli, sono al lavoro per ricucire il filo del ragionamento comune. I due partiti condividono per gran parte i ragionamenti su Europa, sanità, economia che devono confluire nella redazione di un programma comune.

Ciò che divide in questo momento invece i due partiti è il rapporto con la DCS. Entrambi i partiti ritengono che trovare un accordo di governo, stabile e sulla base di obiettivi chiari capaci di risolvere i problemi più gravi, come debito e welfare, e affrontare la sfida europea, con la DCS sia inevitabile. Ma Libera è per andare a stringere un accordo di governo con la DCS dopo i risultati elettorali; il PSD invece vorrebbe definire l’accordo di governo già ora, prima delle elezioni. Il PSD nella Conferenza stampa del 5 aprile aveva detto: “Grossa coalizione con all’interno DC e Alleanza Riformista oppure lista unica insieme a Libera e Partito Socialista”. Ciacci dichiara che Libera si candiderà in lista con il Partito Socialista e in coalizione con il PSD.

Questa divisione sta condizionando anche la formazione delle liste: separate o congiunte? Il sistema elettorale sammarinese, dopo l’entrata in vigore della nuova legge elettorale del 2019, è di fatto un sistema proporzionale, senza premio di maggioranza fatto salvo il fatto che una coalizione o una lista superi il 50% dei voti (in questo caso i seggi a lei assegnati diventano 35 su 60). Il PSD è intervenuto su questo tema, sostenendo quanto la legge elettorale renda complesso l’attuale passaggio delle alleanze, a discapito, in sostanza, dei programmi, almeno in questa fase. Ma il tempo stringe, ed entro questa settimana i due partiti dovranno decidere su come vorranno affrontare le elezioni del 9 giugno. Liste, candidati e coalizioni dovranno essere presentate entro il 29 aprile.

Sui punti del programma l’intesa è stata trovata: “Intendiamo trasformare il Paese offrendogli un nuovo futuro”. Le questioni prioritarie, per i due alleati, restano: un debito pubblico da rendere gestibile; accordo di associazione con l’Unione Europea da applicare; diritto alla casa e opportunità concrete per i giovani; sanità da rimodellare puntando su prevenzione e medicina di base; cultura e istruzione da rilanciare. “Siamo per un Paese diverso”, ribadiscono.

Vedremo nei prossimi giorni come si evolverà la situazione sulla base degli incontri già in programma. E anche dell’esito della Direzione della DCS di ieri sera. Insomma una situazione politica in continua evoluzione che proveremo a seguire come chiamamicitta.it sino al voto delle elezioni i 9 giugno.

Intanto l’ufficio elettorale ha dato i numeri: saranno 38.642 i sammarinesi chiamati il 9 giugno alle urne (23.545 interni e 15.097 esteri). Numero sostanzialmente stabile rispetto alle ultime elezioni: solo 25 elettori in più.

Gerardo Giovagnoli