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“Le serate al museo” insieme ai professori Enrico Cirelli e Daniele Sacco

Dopo le matinée e le serate musicali del mese di luglio, il ricco palinsesto estivo del Museo del Territorio di Riccione esplora ad agosto il mondo dell’archeologia. Domani, martedì, alle 21, al giardino del Centro della Pesa, in viale Lazio, si comincia con “Chiacchierando con gli archeologi sul paesaggio riminese nel Medioevo”, in compagnia di Daniele Sacco, professore associato di Archeologia cristiana, tardoantica e medievale presso l’Università degli Studi Carlo Bo di Urbino, e di Enrico Cirelli, professore associato di Archeologia tardoantica, cristiana e medievale presso il Dipartimento storia culture civiltà dell’Università di Bologna. Nel corso della serata, introdotta da Andrea Tirincanti responsabile del Museo del Territorio, si parlerà di un paesaggio del quale oggi nulla o quasi rimane e la cui identità è stata ricostruita attraverso fonti archivistiche e dati archeologici che permetteranno di fare un viaggio a ritroso nel tempo e di immaginare l’aspetto del territorio locale nel Medioevo. Le prossime conferenze Martedì 20 agosto, alle 21, gli appuntamenti con l'archeologia proseguono con “Le lastre fittili di Riccione. Studio e valorizzazione di un ritrovamento eccezionale” a cura di Francesco Belfiori, archeologo della Soprintendenza archeologia belle arti paesaggio per le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata. Martedì 27 agosto (ore

I lavori hanno avuto una durata di cinque mesi con un investimento di 200mila euro a carico del Comune

Si concluderà in settimana l’intervento di restauro conservativo della porzione di ‘mura federiciane’ da via Bastioni Settentrionali a Corso Giovanni XXIII, intervento che fa parte del processo di recupero dell’identità storica culturale mediante il restauro e la valorizzazione di luoghi simbolo della città: la cinta muraria che conduceva alla porta di accesso da mare al centro storico. L’intervento di restauro delle mura federiciane dà continuità ai progetti realizzati nelle aree limitrofe al Ponte di Tiberio e volti alla valorizzazione e fruibilità dei beni storici: la piazza sull'acqua, il progetto denominato Porto Antico e in particolare va a completare il più recente recupero di Porta Galliana, riconsegnata ai riminesi nel pieno della sua bellezza già nell’aprile di due anni fa al termine di un articolato intervento di valorizzazione dell’area archeologica, e nella primavera scorsa al centro di ulteriori interventi di perfezionamento conservativo, progettati e realizzati sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia e Belle Arti. L’attività eseguita sulle mura federiciane, concordata e approvata dalla Soprintendenza, ha visto il restauro delle superfici e il consolidamento delle mura adottando il criterio del “minimo intervento”, evitando cioè lavorazioni dove non ne sussistesse la stretta necessità. Le opere previste hanno quindi assicurato la conservazione del monumento e la

"La città della scimmia", ultimo lavoro del riminese Danilo Re finalista al premio letterario "Città di Castello 2023" nella sezione saggi inediti

«Gli ex voto che si trovano all’interno o nel pronao sono i seguenti: un trono di Arimnestos che regnò sui Tirreni, il quale per primo fra i barbari offrì un ex voto allo Zeus di Olimpia…»: queste parole del geografo greco Pausania nella sua "Periegesi della Grecia" (II sec. d.C.) da sempre hanno acceso curiosità e fantasia. Poichè si parla dei Tirreni, uno dei nomi degli Etruschi, con tutto quel che ne consegue in termini di mistero riguardo le loro origini, sulle quali già si dispoutava nell'antichità: provenienti dall'Oriente come diceva Erodoto o indigeni dell'Italia come al contrario affermava Dionigi di Alicarnasso? Curiosità e fantasia vieppiù stimolate da queste parti, con quell'assonanza fra Arimnestos e Arimnus fume e Ariminum città, sommata alla presenza dei proto-Etruschi o "villanoviani" a Verucchio e i clamorosi rinvenimenti nelle loro sepolture, fra cui proprio dei meravigliosi troni. Queste le suggestioni che hanno ispirato il riminese Danilo Re per il suo ultimo lavoro "La città della scimmia", finalista al premio letterario "Città di Castello 2023" nella sezione saggi inediti. Re da molto tempo diverte e si diverte con ipotesi affascinanti: sua l'idea, niente affatto peregrina, che il gruppo scultoreo senza dubbio presente sulla sommità dell'Arco d'Augusto di Rimini

Condividere, è questa la parola-chiave che unisce socie e soci del Gruppo acquaChiara, nato da donne che hanno vissuto l’esperienza della malattia oncologia ma aperto a tutte e a tutti coloro che desiderano trascorrere del tempo insieme. “Abbiamo sentito la necessità di mettere a disposizione la nostra esperienza maturata sul campo e condividerla con chi affronta una diagnosi di tumore”- dicono le donne fondatrici del Gruppo acquaChiara. “La malattia è un percorso difficile – raccontano Sonia, Clelia, Simona, Mara, Fernanda e le altre socie – ma percorribile. Per questo è importante conoscere le cure che si possono intraprendere, confrontarsi sulle conseguenze e individuare le soluzioni ai problemi che possono sorgere.” Il Gruppo acquaChiara, attivo sul territorio che da Novafeltria si estende fino a Casteldelci, Montecopiolo, Carpegna ecc.,  è costituito da donne, uomini, famiglie che desiderano contribuire alla diffusione della prevenzione e vogliono promuovere una cultura, basata su esperienze concrete, che elimini dal linguaggio comune espressioni come male incurabile. “La chemioterapia – continuano le socie –genera tanta paura, ma è una cura fondamentale che, nonostante i problemi, si può fronteggiare e attraversare.” La malattia oncologica è una delle tante situazioni che si possono incontrare nella vita, costituisce una fase dell’esistenza ma non la

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