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La Zanzara intervista Giannini, il Pd riprende il cammino


Un sindaco fascista in Valmarecchia, le destre di Riccione nel pallone


8 Ottobre 2022 / Maurizio Melucci

La tragedia di Riccione

Una tragedia enorme, l’incidente che ha causato la morte di sei dei sette passeggeri, tra cui l’ex sindaco Massimo Pironi. Una sciagura che lascia senza parole. La sindaca di Riccione, Daniela Angelini, ha proclamato il lutto cittadino. Il Comune ha deciso di annullare i festeggiamenti per il centenario della città, che sarebbero dovuti cominciare proprio nella serata di venerdì 7 ottobre. Massimo Pironi negli ultimi anni si era dedicato anima e corpo al volontariato. Aveva dato tanto alla politica. Dalle sue esperienze in consiglio comunale all’impegno nella giunta comunale di Riccione. Poi l’esperienza in provincia, poi come consigliere regionale, fino a diventare sindaco della sua città nel 2009. Dalla politica anche ha avuto tanto, comprese anche amarezze. Una su tutte le primarie del 2014, quando le perse per pochi voti contro il segretario del PD Ubaldi. Primarie che non si dovevano fare contro un sindaco uscente. Poi il centrosinistra perse le elezioni. Massimo Pironi aveva trovato una nuova motivazione di vita dedicandosi escusivamente al volontariato. Ora la tragedia.

L’incidente di venerdì 7 ottobre sulla A4 presso San Donà di Piave

Riccione. Il centrodestra nel pallone

Il centrodestra di Riccione con una nota ufficiale ha chiesto le dimissioni di Oreste Capocasa. Scrivono le opposizioni a una sola voce: “Strumentalizzare l’ordine pubblico a fini politici è un gioco al quale non abbiamo mai voluto partecipare e al quale mai parteciperemo e per questo motivo oggi diventa un obbligo morale, oltre che un gesto di rispetto nei confronti della città, chiedere le dimissioni immediate dell’assessore Oreste Capocasa”. E cosa avrebbe mai fatto l’assessore Capocasa? Nulla. Come qualsiasi amministratore, almeno di quelli efficienti, ha semplicemente dato conto dell’impegno e dei modi di operare della polizia locale che lui ha coordinato durante l’estate appena trascorsa sul fronte ordine pubblico e baby gang.

“L’assessorato alla Sicurezza – riporta l’amministrazione – ha pianificato una strategia operativa che con altre forze dell’ordine in questi tre mesi e mezzo ha permesso di registrare un calo generalizzato dei reati del 22 per cento e addirittura del 35 di quelli commessi da minori. Nonostante gli uomini in pianta organica non siano aumentati, i servizi di pattugliamento, coordinati dal vice comandante Isotta Mancini, quest’anno sono stati un centinaio in più rispetto al 2021”.

Capisco il disagio del centrodestra a fronte dei risultati positivi della nuova amministrazione, che sancisce definitivamente il fallimento della giunta Tosi sul versante ordine pubblico. Ma la richiesta di dimissioni di Capocasa per avere fatto il suo lavoro con grande competenza e professionalità dimostrano la confusione in cui versa la destra riccionese dopo le elezioni. Poi non commento la critica sullo “strumentalizzare l’ordine pubblico”. Il centrodestra, e la Lega in particolare, ci hanno montato intere campagne elettorali. O le citofonate sotto casa dei presunti spacciatori erano visite di cortesia?

Oreste Capocasa assessore alla sicurezza a Riccione ed ex Questore di Rimini

Il Pd sul letto dell’analista

La direzione nazionale del Pd sul dopo voto è stato solo un primo appuntamento. Condivido la soluzione finale. Una fase costituente, una discussione sul programma, poi una discussione sui candidati ed infine le primarie entro marzo per eleggere il nuovo segretario. Archiviata l’idea quanto meno bizzarra di sciogliere e/o cambiare nome al Pd. Non risulta che nel Partito Democratico americano o i Lab britannici o l’Spd tedesco dopo sconfitte anche brucianti abbiano aperto discussioni sul nome del partito. Invece in Italia noi siamo impegnati sempre su due fronti: cambiare il segretario e fare un nuovo partito. La sconfitta del Pd ha ben altre ragioni. Condivido il pensiero del sindaco di Bologna Lepore: occorre “rimettere il Pd nella società. Ridandogli una ragione sociale”. La domanda spontanea: possono farlo gli attuali dirigenti nazionali e locali?  Ho molto dubbi. Ma molti.

Enrico Letta segretario uscente del Pd

Un sindaco fascista

Il sindaco di Pennabilli Mauro Giannini dopo le sue esternazioni su FB (“sono nato con la camicia nera e morirò con la camicia nera”) che hanno fatto il giro dell’Italia indignando la comunità democratica del nostro paese, è rientrato in silenzio assoluto su questo argomento. Giannini confida nella famosa frase di Eduardo De Filippo: “Ha da passà ‘a nuttata”. Io penso che invece non debba passare proprio nulla. Dopo le prese di posizione nette del Pd dell’Anpi e di altre associazioni, ho anche registrato il silenzio di rappresentanti delle istituzioni. No la “nuttata” non deve passare. Ha ragione il presidente della Regione Stefano Bonaccini: “Chieda scusa o si dimetta da sindaco”. Giannini non vuole fare nulla. Non è pensabile che sia finita qui. Altrimenti significa che abbiamo sdoganato anche i sindaci fascisti. Sarebbe utile una manifestazione nazionale a Pennabilli contro il fascismo. Non si può e non si deve dimenticare.

Maurizio Melucci

Ps: In realtà chiamato dalla trasmissione “La Zanzara”,  il sindaco Giannini ha confermato tutto – “Mussolini ha fatto cose buone” ecc. – a Giuseppe Cruciani, fra le contumelie di David Parenzo.


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