Home___primopiano“Vieni oltre”: Rimini si lancia come Capitale italiana della cultura – FOTO e VIDEO

Anche i sindaci di Matera, Brescia e Bergamo a sostenere la candidatura: "Qui non solo ombrelloni, città migliore della sua immagine"


“Vieni oltre”: Rimini si lancia come Capitale italiana della cultura – FOTO e VIDEO


18 Aprile 2023 / Redazione

 “Al di là del riconoscimento, la candidatura a Capitale italiana della cultura rappresenta un’autocoscienza collettiva di Rimini, Valconca e Valmarecchia”. Parte ufficialmente, con la serata di presentazione di logo, la scritta Rimini che richiama il ponte di Tiberio e si specchia e confronta con le acque, e slogan “Vieni oltre”, questa sera al teatro Galli, l’iter per Rimini Capitale italiana della cultura 2026.

E il sindaco Jamil Sadegholvaad sottolinea che la comunità riminese “fa un investimento su se stessa e sul suo futuro. Si va oltre spiaggia e ombrelloni perché Rimini è molto altro” e per la sintesi del messaggio che lancia non può che pescare nel suo dialetto. “Vieni oltre”, “un invito perentorio di chi ha radici profonde e porta lontano, la promessa di un altrove fisico di libertà”. Tra Arco d’Augusto e Cattelan, Trecento e mondo della notte e clubbing, Leon Battista Alberti e Marco Pesaresi. È un invito, prosegue, “a oltrepassare i limiti dello stereotipo di una cartolina balneare sempre uguale, a non fermarsi alle apparenze ma a conoscere tutte le ramificazioni della città”. La candidatura, sottolinea, “ce la siamo meritata. Rimini è stata la palestra di una sociologia di grossa grana e distratta”, quando “ha contribuito ad abbattere gli steccati tra persone, in ogni epoca ha rappresentato quell’epoca”. Però, chiosa, “siamo stati anche noi i primi a non fare abbastanza per narrare la sua unicità. Ecco perchè Rimini si candida. L’assessore regionale alla Cultura Mauro Felicori testimonia la vicinanza della Regione al progetto. In Emilia-Romagna, mette in luce, “ogni singola città è capitale, ha una visione globale” e “se l’ambizione avrà successo, avrà successo tutta la regione”. 

Un'”unica raccomandazione: si deve vedere che la città è un sistema, un unico corpo solidale. Se si decide insieme cosa vuole essere Rimini tra 20 anni sarà sempre una vittoria”. A fare l’in bocca al lupo alla città dei Malatesta ecco allora la vicesindaco di Brescia Laura Castelletti e il primo cittadino di Bergamo, Giorgo Gori, città Capitali della cultura 2023: è “l’occasione per attivare tutte le presenze del territorio, ogni bergamasco e bresciano è protagonista”, afferma la prima. E in caso di vittoria ci sarà “un salto ulteriore nel turismo e la possibilità di vivere con emozione il proprio patrimonio culturale”. Dello stesso avviso Gori: “è l’opportunità per mettere a valore ciò che la città è e chiamare ogni espressione della comunità a pensare insieme qualcosa di nuovo per il futuro”. I primi suggerimenti per il dossier, che ha però tempi per lui “troppo brevi”, arrivano dall’ex sindaco di Matera, Salvatore Adduce, città Capitale europea della Cultura 2019: in primo luogo occorre farsi due domande, spiega: “Perchè Rimini si vuole candidare e che cos’è la cultura, una domanda questa da porre ai bambini nelle scuole”. Di certo, aggiunge, “si concima un territorio con risultati eccezionali e Matera è completamente cambiata”, però, chiosa, “con questo percorso gli amministratori scelgono di rischiare, non è una passeggiata, mette in discussione o fondamenti dell’attività amministrativa”. Un esempio vicino è poi quello di Pesaro Capitale della cultura 2024, grazie a un budget di sei milioni di euro e a un dossier basato su tre parole chiave, natura, tecnologia e cultura, che prevede 44 progetti e un metaprogetto per cui ogni Comune della provincia sarà Capitale per una settimana.

Il presidente del comitato tecnico per la candidatura di Rimini, Giorgio Tonelli, che lanciò la proposta in piena pandemia, dà allora le prime risposte: “Due italiani su tre sono venuti una volta in città ma quasi nessuno ha oltrepassato il grattacielo”, eppure Rimini ha messo in campo un “cambiamento antropologico”. Sconta però “due neologismi, riminizzazione e divertimentificio”, tuttavia “è migliore dell’immagine che ha”.

Il comitato, prosegue, “crede nel turismo che è un elemento culturale”: l’obiettivo è “coinvolgere cittadini, terzo settore e imprese, e promuovere l’art bonus perché servono anche i soldi”. Insomma “risvegliare il senso di cittadinanza attiva- conclude Tonelli- siamo tutti chiamati a essere ambasciatori del territorio recuperando la botta d’orgoglio che da sempre rappresenta Rimini”.

Sul palco sale anche Allegra De Angelis, 14enne che avrà 18 anni nel 2026, per affermare che la sua città è “spesso considerata solo per le spiagge, un grande errore perché contribuisce in maniera trasversale alla cultura, dai monumenti alla modernità”. Cultura che “deve includere tutto e tutti”, ma va resa più “accattivante” come fa il festival Mare di libri di cui è volontaria.

(Agenzia DIRE)