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"Nessun accordo con nessun partito, chi mi vuole seguire è benvenuto. Concorrenza con il centrosinistra? Non ho imbarazzi" - VIDEO


“Voltiamo pagina” e pesce volante nel simbolo: così Marcello Tonini si candida a sindaco di Misano


8 Marzo 2024 / Stefano Cicchetti

Slogan: “Voltiamo pagina”. Simbolo: un pesce volante che guizza fuori dalle onde marine, con un sol dell’avvenire sullo sfondo. E’ la lista “Tonini sindaco” che l’ex direttore generale di AUSL Romagna ha presentato oggi nella sua Misano. “Lista civica non va bene? Chiamatela lista popolare”,

Marcello Tonini, 67 anni, da 4 ha dismesso il camice da dirigente della sanità pubblica per fare “il Cincinnato”, come dice lui, nei campi misanesi. “Ma un anno fa rubando il tempo ai lavori agricoli ho iniziato a impegnarmi in questo progetto”.

Il quale progetto va in diretta rotta di collisione con la ricandidatura del sindaco uscente Fabrizio Piccioni per il centro sinistra, unico finora in campo nelle elezioni dell’8 e 9 giugno a Misano.  Uomo da sempre di sinistra e ben consapevole di essere bollato come “traditore”, Tonini tiene subito a precisare: “Non mi sento affatto imbarazzato. Capisco quelli di centrosinistra, le loro sono considerazioni legittime, come capisco che nel centrodestra possa essere considerato troppo di sinistra”. Ma: “Da parte mia nessun pregiudizio verso nessuno. E nessun accordo con alcun partito, gli accordi li faccio con i misanesi, di destra, di sinistra, non importa. Chi si ritrova con il mio progetto è benvenuto. E lo stesso vale per i partiti: ben venga chi mi vuole appoggiare perchè è d’accordo su quel che voglio fare; quanto alle persone, valuto io se inserirle in lista oppure no. Perchè non ci sto a snaturare la mia personalità, le cose si fanno alla Tonini”.

Il candidato nella sua conferenza stampa di presentazione ripercorre dunque gli ultini dodici mesi, spesi a parlare con esponenti “di tutti i partiti, e sottolineo tutti” e con “il popolo”; “Sono del Capricorno, non lascio nulla al caso”. Ed essendo anche fervente milanista, altro concetto più volte ribadito, le metafore calcistiche non fanno difetto: “Non mi piace il possesso inconcludente per linee orizzontali, ci vuole l’affondo, bisogna provarci a fare gol anche a costo di sbagliare”.

Quanto alle ideologie e ai partiti, “che assolutamente rispetto, sono alla base della democrazia”, a Misano si può anche passarci sopra: “Siamo un piccolo comune, non possiamo avere la pretesa di risolvere noi i problemi del mondo. Concentriamoci sulla cose che possiamo fare qui, sempre con il bene comune come obiettivo. Quindi per prima cosa l’amministrazione comunale deve riprendere in mano il pallino, non si può lascare l’iniziativa a potentati grandi e piccoli che, per carità, fanno i loro legittimi interessi. Ma sono interessi particolari”.

Esempio: “L’autodromo è una grandissima risorsa per Misano, ma non è che tutto può essere piegato alle attività motoristiche. E se un bel giorno la Dorna decidesse di andarsene, magari a Cremona dove stanno realizzando una pista nuova, noi che facciamo? Per dire che l’Arena 58 con le balle di paglia nel cuore di Misano non va bene. E’ un pezzo pregiato della città, magari ce la compriamo come Comune, ma le balle di paglia no”.

Il manifesto programmatico di Marcello Tonini candidato sindaco di Misato Adriatico

Ancora: “Qui a Misano Monte ha chiuso la bottega degli alimentari, anche la farmacia pare sia a rischio. Da sindaco io andrei dalla grande distribuzione per dire che se vogliono continuare a fare i loro bei guadagni, di nuovo, più che legittimi, devono tenere aperto un punto vendita pure qui, anche se ci rimettono. Perchè il profitto delle imprese è sacrosanto, ma hanno anche una loro responsabilità sociale. E’ troppo di sinistra?”.

Ma anche: “Non basta piantare 40 alberi all’anno, io sogno una città giardino dove se ne piantano 40 al giorno. Può essere anche un’occasione per dare lavoro a chi è in difficoltà, immigrati compresi. Se però chi è stato aiutato non collabora, non st anelle regole, allora via, non ne abbiamo bisogno. E’ troppo di destra?”.

Quanto ai cittadini: “Dobbiamo crescere tutti quanti insieme. Le cose si realizzano solo lavorando e faticando tutti quanti. Dai miei assessori, e naturalmente da me stesso, pretenderò un contatto diretto e continuo con i cittadini. Ma anche loro dovranno impegnarsi in prima persona”. E qui l’esempio rimanda all’esperienza da direttore AUSL: “La vicenda dei farmaci distribuiti negli ospedali mi è costata un decennio di cause in tribunale fino al Consiglio di Stato, ma sono orgoglioso del risultato. Senza falsa modestia, abbiamo fatto fare un salto di qualità alla sanità riminese. Perchè acquistando direttamente i farmaci dai produttori senza far andare i pazienti nelle farmacie, l’Azienda ha risparmiato parecchi milioni di euro con i quali sono stati assunti 600 infermieri e 100 medici. Certo, abbiamo dato ai cittadini il disagio di dover andare in ospedale, come i farmacisti hanno dovuto rinunnciare a una piccola parte del loro profitto. Ed è quello che dicevo prima: grazie a piccoli sacrifici di ciascuno è possibile realizzare l’interesse comune”.

Ma perchè il pesce volante nel simbolo? “Perchè è un animale che sta sotto la superficie dell’acqua ma poi sorprende tutti volando nell’aria. E così vogliamo esser. Senza legami, capaci di stupire, in grando di stare in tutti gli elementi”.

Stefano Cicchetti