Home___primopiano“A due mesi dall’alluvione nessuna road map per la Romagna, ma da soli non reggiamo”

Confartigianato e amministratori a Rimini: "Famiglie, imprese, Comuni hanno visto poco o nulla, non c'è consapevolezza di cosa è successo qui"


“A due mesi dall’alluvione nessuna road map per la Romagna, ma da soli non reggiamo”


25 Luglio 2023 / Redazione

Per rialzare i territori colpiti dall’alluvione “non si intravede una road map per il futuro. Ad oggi non siamo in grado di dire alla nostra gente cosa fare e in che tempi e nell’incertezza si rischia di rompere il rapporto di fiducia politico e istituzionale. Non riusciamo a capire perché stiano avvenendo certe cose”. Vincenzo Colla, assessore allo Sviluppo economico dell’Emilia-Romagna, non sa capacitarsi di cosa stia succedendo in Romagna e dintorni.

“Abbiamo chiesto al commissario straordinario Paolo Francesco Figliuolo tre cose urgenti. Una asseverazione unica che permetta di inserire da qualche parte il danno che famiglie e attività economiche hanno subito. In secondo luogo – dice – questo territorio non vuole assistenzialismo. Quest’area, che oggi ha subito i danni, nel 2021 ha fatto 10 miliardi di valore aggiunto. Se i danni sono per nove miliardi, riuscendo a partire al più presto, quelle risorse verrebbero restituite quanto prima con gli interessi. Lo stanno facendo in tante aree, perché non lo facciamo qui?”.

Infine, è in arrivo il voto di fiducia sul decreto, con proposte di emendamenti per inserire gli sgravi fiscali per imprenditori che aiutano i loro collaboratori e i loro dipendenti, “perché non alimentare una sussidiarietà intelligente? Abbiamo bisogno di risorse subito e dove sono? Sono in banca allora perché non mettere la garanzia al 100% come abbiamo fatto per il Covid per prestiti alle famiglie, che poi saranno restituiti con l’asseverazione”, ragiona ancora Colla. “Abbiamo chiesto un fondo di garanzia. Queste cose nel decreto non ci sono. Se non mettiamo le poste finanziarie non c’è nessun Figliuolo o nessun Bonaccini che tenga, nessuna rappresentanza sarà in grado di ripristinare il rapporto di fiducia in quei territori. Abbiamo bisogno oggi di avere certezza finanziaria. Il tempo non è una variabile indipendente”, ammonisce Colla.

L’elenco di tutto quello che serve e non si vede per aiutare i territori alluvionati Colla lo ha fatto parlando ieri al Palazzo dei congressi di Rimini al meeting di Confartigianato davanti a mille persone (funzionari, imprenditori, dirigenti, liberi professionisti) accorse per chiedere “misure immediate e all’altezza della situazione”. E alle quali dà ‘ragione’, Michele De Pascale, sindaco e presidente della Provincia di Ravenna: “I cittadini chiedono celerità e trasparenza negli indennizzi, parliamo di imprese e famiglie che spesso hanno subito i danni due volte. Parliamo di una terra che in settant’anni di storia repubblicana non ha mai chiesto nulla. Non vorrei che qualcuno pensasse che anche stavolta la Romagna può farcela da sola. A volte serve togliersi la giacca dell’orgoglio e dirlo con trasparenza: da soli non ce la facciamo”.

Solo che anche De Pascale conferma come al momento non ci siano “né le procedure né le risorse per dare un indennizzo. Non chiediamo un euro in più di quello che hanno avuto tutte le altre emergenze di questo Paese. Poi certamente le restituiremo con gli interessi”. De Pascale pensa anche a come far sì che i disastri si ripetano. “La sicurezza idraulica ed idrogeologica del territorio viene al primo posto. Abbiamo bisogno di un cambio di cultura e di mentalità. Per un cambio radicale servono le risorse, serve la grinta di chi governa anche per fare meglio di oggi. E per ridisegnare un territorio serve un pensiero nuovo, e vi assicuro che in Romagna il pensiero viaggia sempre con l’azione”.

Sono trascorsi oltre due mesi dall’alluvione, e “famiglie, imprese, Comuni hanno visto poco o nulla – conferma Davide Servadei, presidente Confartigianato Emilia Romagna – la risposta a tutto questo l’ha data questa marea di persone, unite in una semplice riflessione: siccome in Emilia-Romagna siamo gente laboriosa, capace di rimboccarsi le maniche senza tante lamentele, non vorremmo che gran parte del peso della ricostruzione venga lasciato sulle nostre spalle. La Romagna da sola non può farcela. Servono misure immediate, all’altezza della catastrofe che abbiamo vissuto, e che siano spese bene. Questi eventi dimostrano inequivocabilmente come siano necessari piani straordinari di manutenzione e protezione del territorio. Non bastano più le pezze, occorre investire pesantemente nella protezione del territorio”.

Emanuela Bacchilega ha visto la sua impresa a Bagnacavallo finire sott’acqua per ben due volte consecutive e ora dice “occorre fare in fretta per ripartire perché oltre al danno, rischia la beffa, quella di perdere ordini, diversi clienti non stanno certo ad aspettare la nostra ripartenza. Non credo che in giro, in Italia e nel mondo, ci sia la consapevolezza di ciò che è realmente successo in Romagna”.

Amilcare Renzi, segretario regionale di Confartigianato, assicura: il messaggio “che esce da Rimini è forte e chiaro. Confartigianato non lascerà sole le comunità e farà tutto il possibile perché alla Romagna venga riconosciuto tutto ciò che gli necessita dopo questa tragedia. Quello che è successo nelle pianure e nelle colline lascerà a lungo il suo segno e il suo ricordo. Donne e uomini hanno perso non solo le loro attività, ma in molti casi anche le loro case perché spesso le dimore dei piccoli imprenditori e degli artigiani sono attigue alle loro sedi di lavoro”.

(Agenzia DIRE)